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Collare elettrico, le nostre opinioni espresse in questi anni

 

Ci siamo resi conto che da anni, ancor prima della vicenda Striscia, che risale al novembre del 2004, scriviamo le nostre opinioni sull'utilizzo del tele in addestramento. Qui abbiamo raccolto, dividendoli con dei titoli, quanto espresso in tempi e momenti diversi sull'argomento collare elettrico. Tranne lo stile di scrittura, i concetti espressi sono gli stessi, che li abbia scritti io oppure Leandro Falaschetti. Si tratta di stralci comunque lunghi, poco adatti ad un sito internet, con i toni della passione per la razza e per il cane piuttosto che con intenti esplicativi. Se vi và provate a leggerci.

Daniela Dondero

L'importanza dell'Utilità e Difesa.

"L'UD è la disciplina nata per testare le caratteristiche caratteriali del pastore tedesco. Una disciplina completa anche perchè prevede tre prove tra loro così diverse, l'ideale per un cane che non è nato come uno specialista, ma fa del suo essere eclettico ed adattabile ai vari impieghi la sua grande forza.
Quindi assoluta e totale difesa di una disciplina che, se praticata correttamente e nel rispetto del cane, insegna tantissimo ed è, per cane e proprietario, una bellissima esperienza.
Casomai si può prendere in considerazione di modificare certe esasperazioni e certi perfezionismi richiesti in gara dai giudici (specie oggi con l'IPO al posto dell'SchH)...ammesso e non concesso che non si possa provare ad ottenere precisione senza usare certi sistemi.
"

Non siamo sostenitori dell'addestramento "gentile", ma di quello "tradizionale":

" Nè uno o pochi risultati possono avallare la validità di un metodo, nè un errore può negarla.
Il fatto è che oggi, a mo' di quasi predicatori, (stesse terminologie, stesse letture, stesse costruzioni di frasi) ci troviamo con questi "missionari" del nuovo o dei nuovi metodi che, oltre alla dialettica e ad un entusiasmo etico degno dei predicatori medievali, scagliano anatemi contro l'altro metodo.
Non fanno che comportarsi come quelli che negano la validità di quanto detto solo perché senza risultati.
“Noi i buoni, voi cattivi” in contrapposizione con "noi bravi, voi senza risultati".Non mi piace affatto.
Con i “gentilisti” mi sono spesso confrontato sulla visione del mondo da mostrare al cane.
Per me è una sfera col suo bel lato buio, per loro ci dovrebbe sempre essere il sole.
Non approfondisco oltre, ma queste due visioni portano giocoforza a scelte, addestrative o educative che dir si voglia, diverse.

Per ora, i PT, hanno successo col tradizionale, se un domani fossero i "gentili" ad imporsi, credo che molti agonisti cambierebbero opinione.
Io no, proprio perché la mia scelta non è data dalla possibilità o meno di risultati, ma dal fatto che il "gentile" pedagogicamente ha avuto effetti deleteri.
Non solo, per me il mondo resta tondo, anche la parte buia ha un suo valore educativo."

Il rispetto per il cane è fondamentale. Perchè diciamo no al tele :

"Occorre operare un distinguo tra tele e altri mezzi di pressione o coercizione o addestramento, comunque li si voglia chiamare.
Non è filosofia, è visione etica bella e buona.
Visione strumentale di un essere vivente trattato come mezzo e non come fine.
Al mutare dei parametri, mutano anche i valori che noi diamo alle cose, ma non può chiamarsi filosofia, è e resta un atteggiamento, e qui dobbiamo ringraziare un po' anche le religioni, che toccano l'eticità stessa della vita vista tout court.
Tra libertà di pensiero e di azione, ce ne corre.
Si discute il pensiero, ma si condanna e si VIETA l'azione.
Una cosa che, in altro modo, dissi anche per il clicker, lo ripeto e con molta più forza per il tele.
"Non mi basta che funzioni, deve essere valido sotto TUTTI i punti di vista, non solo ai fini di punteggio."
Fino ad ora nessuno ha saputo andare oltre la frase:" funziona meglio e dà più certezze in fase di gara".
Ebbene questo, ammesso sia vero, non mi basta e non lo posso accettare come spiegazione.
"

"In addestramento il cane NON deve essere un mezzo.
E' questo che sembra non si voglia accettare.
Non si accetta che il cane sbagli.

In realtà il cane non sbaglia mai. Sbaglia sempre e solo il conduttore. Sbaglia anche quando non accetta i limiti del proprio cane e pretende una perfezione il cui solo scopo è soddisfare le proprie ambizioni personali.

"L'addestramento è, o meglio dovrebbe essere, altro.

Rapporto cane-conduttore, esaltazione delle caratteristiche caratteriali della razza, dimostrazione di quanto possa essere importante, piacevole e soddisfacente ottenere dal proprio cane determinate prestazioni.

Ma ottenerle a dispetto del cane, forzando le sue possibilità allo solo scopo di ottenere il podio è quanto di più sbagliato possa esserci e quanto di più lontano da quello che dovrebbe essere lo scopo dell'addestramento.
E' vero che l'UD è anche uno sport. E può essere uno sport bellissimo che insegna davvero molto. Uno sport a cui avvicinare i ragazzini. Non uno sport i cui allenamenti vanno fatti a porte chiuse perchè nessuno veda cosa succede.

Il rispetto del cane deve rimanere centrale.

Una frase che usiamo spesso :
fotografare la realtà è una cosa, condividerla è un'altra.

Non posso accettare che l'insegnamento dell'UD sia tale da doversi sentire in imbarazzo ad insegnarlo ad un ragazzino.

Non fa certo onore a chi pratica tale disciplina sportiva.

E non fa onore alla società specializzata della razza permettere che tali sistemi siano usati sui propri campi e diffusi come modello.

Per un po' avevo sposato anch'io la tesi che ciò che è da combattere sia sempre e comunque il cattivo addestramento.
Però, se, oltre al cattivo addestramento, ci mettiamo anche una concezione dell'addestramento come agonismo spinto e se il rispetto del cane non conta nulla, allora non riesco più a fare certi distinguo.
"

Il ruolo della società di razza.

"nessuno denuncia, proprio per la mentalità del "tanto è il sistema che è così!", nessuno si può muovere.
Io nel mio piccolo ho ufficialmente ed effettivamente bandito dal campo ogni sistema Saueriano (Il grande).
Vedo che anche voi ne eravate a conoscenza, ma allora perché non avete parlato?
Visto il dissociarsi della nostra società, perché sapendo avete taciuto?
Poi ora ci venite a dire che siamo un branco belante, grazie a pastori come voi.
[...]mi venite a dire di persone che usano bene o male il tele, quando la realtà dice che lo stesso uso non è ammesso nè dall'Enci nè dalla SAS.
Stiamo ballando sul Titanic e ci accapigliamo sulla qualità della musica.
"

"Visto che la cinofilia è una passione e non una medicina obbligatoria, anche per chi fa lavoro non è concepibile la riduzione del rapporto col cane solo in funzione del risultato agonistico.
Pertanto penso che solo facendo una seria analisi sia del parco zootecnico, sia della capacità/disponibilità di chi in questo mondo vive, si potrà uscire fuori da una realtà ormai allucinata di affaristi da un lato e agonisti dall'altro.
Una domanda alla quale sicuramente non avrò risposte "Ma in tutto questo il PT dov'é?
".

A colloquio con gli "addetti ai lavori". Le nostre risposte alle più frequenti argomentazioni dei conduttori e addestratori riguardanti il collare elettrico ("l'ho provato su di me e non fa male", "esiste un utilizzo corretto del tele", "il tele è solo uno strumento, poi c'è chi lo sa utilizzare e chi no", "non potete parlare di ciò che non conoscete per esperienza diretta o non siete in grado di capire", "solo con certi sistemi si arriva a certi livelli")

"un P.T. adulto ha una capacità di associazione ad eventi traumatici improvvisi, paragonabile a quella di un bambino di due anni.
Per cui, ai fautori di tale metodo, chiedo di provarlo su un loro caro della stessa età, se vogliono confutare le affermazioni precedenti e non su se stessi, adulti coscienti di quanto sta per accadere.

L'associazione conseguenziale ad un fatto traumatico, perché tale resta, è di fatto uno stimolo negativo che va ad imprimersi nel cervello.
La sua elaborazione è identica a quella, ripeto, che potrebbe avere un bimbo di due anni.
Esistono collari doppi.
Se proprio volete confutare tali affermazioni, potete provare in contemporanea, un collare al cane e uno ad un bimbo.
Altrimenti avrete solo i risultati in gara, e come si vede anche fallaci (vedi il cane di Sesto che ad una selezione scambia Roman per la minaccia), a dare credito sull'efficacia ed esclusivamente per le gare.
"

"Non ho l'abitudine di dare giudizi su cose che non conosco e, siccome sulla questione tele mi sono trovata a dovere fare i conti con persone che io stimavo molto per le loro capacità di addestratori che utilizzavano il collare elettrico e ne giustificavano l'utilizzo, mi sono informata, ho visto, ho letto, ho parlato con chi ne faceva uso. Mi hanno spiegato e io sono stata ad ascoltare. In un caso, contravvenendo a quanto sarebbe stato un mio dovere civico di denuncia, sono rimasta a guardare un allenamento pregara(*). Ne ho parlato con esperti veri. Per capire.
Ho compreso che esistono modi diversi di usare il tele, ma anche che il modo cosidetto "corretto" è pressochè sconosciuto ai più.
Mi hanno spiegato che chi usa il tele per insegnare un esercizio commette un errore madornarle, che il tele non si usa per insegnare un esercizio ma solo per "rifinirlo".
Mi hanno spiegato poi, che , per avere controllo su certi cani, il tele è l'unico mezzo che funziona e quindi, su certi cani, necessario. Perchè, tra le altre cose, non mette il cane in conflitto con il conduttore.
Insomma, c''è l'ho messa tutta per capire e senza preconcetti.

E alla fine ho tratto delle mie considerazioni:
-i danni della corrente elettrica, anche a basse intensità, sono un fatto comprovato scientificamente e si tratta di danni permanenti che non riguardano il momento, ma vanno ad incidere sulla qualità della vita del cane
-la percezione psicologica del tele è per il cane devastante. Il cane, anche quello "tosto" ha una reazione di paura incredibile (reazione che incide talmente sulla psiche da vedersi a volte anche in gara, quando non c'è alcuna scossa)
-tutti gli addestratori seri sono concordi sul fatto che il tele non serva per insegnare, ma solo per "perfezionare" o "fissare" un esercizio oppure per poter portare in gara soggetti estremamente "spinti" e difficilissimi da controllare. Quindi, l'unico scopo per cui, in addestramento agonistico, il tele viene usato, è fare più punti. Il che, per me, chiude ogni discorso. E lo chiude perchè sottoporre il mio cane a scariche (di intensità più o meno forte poco cambia) di corrente elettrica al solo scopo di aumentare il mio punteggio in gara o di darmi maggiori sicurezze che non ci saranno errori, non lo considero (io, non sto parlando di leggi) corretto.
"

(*) "Quello che ho visto sabato era un allenamento pre gara di un cane destinato a fare piazzamenti. Allenamento per la fase C, tutto fatto con il tele nella mano del conduttore e costantemente azionato. Necessario? Utile? Lo chiedo ai lavoristi che tanto si sono indignati per le cosiddette critiche.
Provate a spiegarmi, invece di dire che "non posso capire". Spiegatemi se certe lavorazioni hanno una finalità che non sia solo quella di ottenere un punteggio alto. Spiegatemi se l'assunto "
certi sistemi si devono usare perchè con quelli si vince" non potrebbe essere ribaltato in un " a vincere sono quelli che usano certi sistemi". Le frasi sembrano pressochè identiche, ma non lo sono. Fatemi capire."

"Mi date una seria motivazione del perchè certi sistemi siano tanto diffusi e mi spiegate se non vedete dei seri rischi per la soppravvivenza stessa dell'UD?
Io considero l'addestramento fondamentale e penso che le razze da Utilità e Difesa, come il pastore tedesco, debbano mantenere il loro carattere e non trasformarsi in simil labrador...
Se il settore addestramento continua a trincerarsi dietro ad atteggiamenti omertosi e di "difesa a prescindere" , lascerà lo spazio per i vanteggiamenti di animalisti che nemmeno sanno cosa voglia dire avere a che fare con un cane.
"

"Per favore smettiamola di raccontare balle sulle motivazioni e su amori filiali con cani che poi a tre anni sono fritti.
Se parlare di questo porta ad allontanare i neofiti, mi dispiace, ma preferisco pochi ma consapevoli piuttosto che tanti ma condizionabili.
Ribadisco che Sauer è considerato un guru.
Questo è quanto.

Se facciamo dei PT che non lo sono sia morfologicamente che caratterialmente, poi ogni scusa è buona sia per il doping che per il tele.
Se il fine giustifica i mezzi, siamo messi male.
Inoltre, e questa è la cosa peggiore, questa sorta di corporativismo più "complice" che solidale, fa negare sia l'evidenza sia i "truschini" fatti.
Dalle lastre alle droghe alle tinture; dalle punte limate all'elettricità a strani accoppiamenti.
In altri campi si chiamerebbe omertà, spero che questo non debba diventare uno di quei casi.
Resta il mio personale e molto etico disgusto nel vedere sul podio un elettricista o un "droghiere" o un falsificatore di lastre.
"


"La mia convinzione, nel dire che a livello psicologico l'impatto del tele sia devastate deriva da:
1) le lezioni dei "grandi" addestratori in merito dove l'efficacia del tele è proprio spiegata in virtù del grande impatto psicologico sul cane
2) esempi di cani lavorati con il tele che, a distanza di anni ancora "ricordano" certe lavorazioni ed esibiscono comportamenti che rivelano tutto il danno subito (parlo di danno a livello psicologico, tanto che associano una determinata azione all'arrivo di un problema)
3) esempi di cani che, in gara, esibiscono comportamenti derivanti da tali lavorazioni ( il cane di Taddei al Campionato di Besnate, il cane di Sesto ad Haguenau, tanto per fare due esempi illustri)

le modalità di trasmissione della corrente elettrica attraverso il corpo e gli effetti a livello neurologico e cardiovascolare sono un fatto.
Perchè è un fatto? perchè, ahimè, di esperienze della trasmissione e dell'utilizzo della corrente elettrica come "terapia" ne abbiamo...sugli uomini. Basta leggere qualcosa in merito all'elettroshock ampiamente praticato come terapia medica negli ospedali psichiatrici (e sui suoi effetti a livello cerebrali rilevati nelle autopsie) o qualche racconto sulla qualità della vita di chi ha subito torture fatte con l'ausilio della corrente elettrica.
Certo, sui cani non si usa la corrente a quei livelli (anche se qualche cane particolarmente tosto ha subito trattamenti che non si potrebbero certo definire soft), ma sarebbe come dire che fumare 5 sigarette al giorno non fa nulla. Si può solo dire che non produce gli stessi danni che fumarne due pacchetti. Ma non si può affermare che non provochi danni all'organismo. Sarebbe interessante se alcuni addestratori mettessero a disposizione i cadaveri dei loro soggetti per uno studio serio
"

"io non penso di possedere il verbo, ma pretendo argomentazioni e tesi, non tentativi di spostare la discussione. Ditemi, ad esempio, dove e in che punto la ricerca condotta dall'università di Sassari è confutabile o spiegatemi, in concreto, quali sono le reali motivazioni che rendono necessario l'uso del tele in addestramento.
Sino a quel momento io mi tengo il mio sacrosanto diritto a pensare che chi usi il tele in UD allo solo scopo di aumentare il punteggio in gara, sia un uomo stupido, piccolo, senza attributi.
Considero stupidi anche coloro che idolatrano come grandi persone che, per ottenere risultati, truccano le carte o non rispettano nè i loro cani, nè la razza che dicono tanto di amare.... poco mi importa che si tratti di campioni.
Per me possono ottenere centomila podi e il mio giudizio non cambia.
Mentre posso considerare un grande dell'UD chi ha ottenuto il massimo risultato possibile per le qualità del proprio cane, dimostrando un ottimo rapporto con lui e lavorando nel rispetto del cane.
Ci sono grandi uomini nell'UD di cui non conosciamo i nomi e sono assai più da stimare di certi grandi che vanno sul podio."

" Il punto è che a forza di raccontare la favoletta del tele usato bene, con cognizione di causa, per le sole rifiniture, insegnando prima al cane quello che deve fare...abbiamo lasciato proliferare una marea di addestratori che il tele lo usano in modo ben diverso (o, come direbbero gli addestratori stessi, non lo sanno usare).

Il punto è che certi sistemi di addestramento finiscono per mascherare, molto più di quanto venga fatto da altri sistemi, le reali qualità caratteriali dei cani (e per qualità caratteriali intendo anche l'impiego di soggetti alla Tito Duvetorre, non certo esempio di un pt corrispondente allo standard caratteriale della razza)

Il punto è che i grandi dell'addestramento italiano se usano il tele, o lo usano male o non hanno fatto nulla per insegnare agli altri come usarlo.
Se non lo usano (o dicono formalmente di non usarlo) non hanno fatto nulla per scoraggiarne l'utilizzo.
"

"Il tele fa danni irrimediabili (sto parlando di danni in addestramento). Quanti cani sono stati sacrificati per ottenere dei risultati? Si può realmente dire che un sistema "funzioni" perchè si vede solo la punta dell'iceberg (leggi binomi che ottengono il podio)? Quanti cani, lavorati con questi sistemi, in gara fanno poi degli NQ e quanti non arrivano nemmeno ad affrontare le gare?

E i fantastici addestratori del pastore tedesco, i binomi da podio, quanti proseliti hanno fatto nei campi di addestramento? quanti cani normali, da punteggi nella norma con conduttori medi, sono stati "addestrati" (inutilmente e facendo danni) con i sistemi in voga tra i grandi?

Un cane con cui faccio UD è il mio cane. Se dovessi pensare di generare paura perchè il cane capisca che, tornando da me, ha la pace (detto malamente, ma è il concetto espresso quando si spiegano i riporti eseguiti correttamente in evitamento) mi sentirei, allora davvero sì, deficiente. Da deficere. Mancare. Sia di capacità tecniche che di qualità umane."

 

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