|
Considerazioni a margine dopo il Campionato di Allevamento 2010
L'altro giorno, alle prese con una fotografia che non riuscivo chiaramente a decifrare, sono andata sul sito internet dell'allevamento del cane in questione, per verificare la corretta identificazione del cane. Speravo di trovare un'immagine che, confrontata con la mia, potesse risolvere i miei dubbi. Non solo c'era l'immagine, ma era addirittura un'immagine recentissima scattata nella stessa manifestazione, il Campionato Giovani SAS di Allevamento. Quello che più mi ha colpito della foto è stato che il cane era posizionato penso tra allevatore e chiamatore, aveva la sua brava coppa appena vinta davanti ma....il presentatore non c'era. Certo la mancanza del conduttore nella fotografia può avere una marea di spiegazioni e giustificazioni possibili, infatti non intendo parlare del suo valore concreto quanto di quello simbolico.
Quell'immagine può essere assunta a simbolo della poca considerazione che i soci hanno dei ragazzi. Non si partecipa al Campionato Giovani di Allevamento per dare ai soci juniores un'opportunità di crescita, ma per presentare i cani ed ottenere un nuovo risultato da inserire nel palmares, possibilmente cercando conduttori già esperti e infischiandosene bellamente dello scopo della manifestazione.
L'ulteriore riprova è l'assoluta mancanza di interesse, statistiche alla mano, per l'album fotografie del Campionato Giovani di Addestramento. Sono stati davvero pochi i lettori di questa rivista che hanno consultato quell'album. Quegli stessi appassionati che, al comparire online di un reportage fotografico di una gara di allevamento corrono a guardare facendo salire vertiginosamente le statistiche delle pagine viste, non si sono minimamente interessati di guardare le immagini dei ragazzini alle prese con i loro cani. Eppure erano delle belle immagini.
Ma poco importa.
Invece tutti attendevano con ansia il reportage fotografico del Campionato di Allevamento, quello pubblicato ieri. Non perchè interessati ai giovani conduttori, ma perchè interessati alla gara. Al proprio cane primo, secondo o terzo. Magari anche interessati a leggere cosa avrei scritto delle classifiche non sempre scontate di Luigi Noto (vedi in adulte i piazzamenti di Dinga della Genia Osca o di Grazie di Val Sant'Anna rispetto a Valdinievole) o delle tattiche argute di Luciano Musolino (che sa sempre quale sarà la classifica finale ma si diverte a fare partenze per movimentare la gara , per trovare giustificazioni senza ferire gli “amici” o senza scontentare i “nemici”). Ma i ragazzi? Di loro non importa agli espositori. Del resto, se così non fosse, non sarebbero rimasti ragazzi a bordo ring, disponibili ma senza cani da presentare. Non ci sarebbero stati i soliti presentatori (ad eccezione di Gianluca tutti piuttosto avanti con l'età ) a portare un cane in ogni classe. Non avremmo visto, nelle retrovie, arrancare i più piccoli e meno esperti, spesso con soggetti poco abituati al ring. Non avremmo visto proprietari urlare e sbraitare già dalla classe baby come se stessero ad un Campionato del mondo, del tutto dimentichi dello scopo di questa manifestazione e di certo non un esempio né di correttezza né di spirito decoubertiano.
Daniela Dondero, 09 luglio 2010
|