Scritto dopo la mancata approvazione dello Statuto per mancanza del quorum (Assemblea dei soci del 1 maggio 2004) Vorrei dire la mia su una vicenda che mi è stata e mi sta molto a cuore, convolgendo il futuro dell'associazione della razza, unica che tuteli realmente (almeno a mio parere ) il cane da pastore tedesco. Anch'io come Leandro non ho votato e condivido in pieno la sua analisi. Non credo però, in tutta onestà, di far parte di una maggioranza, ma solo di una minoranza che ha ottenuto un'importante vittoria politica per la sopravvivenza della società. Credo anche che molti degli appartenenti alla maggioranza (maggioranza dei soci attivi intendo dire) che ha appoggiato l'approvazione delle modifiche comincino a pensare che forse in tutta questa storia ci fosse qualcosa di poco chiaro e che la mancata approvazione delle modifiche possa (sempre forse) chiarire meglio le cose. Continuo a ritenere che tutta la vicenda non si possa valutare correttamente per mancanza di informazioni e soprattutto perchè nasce da diatribe personali interne al CDN e all'ENCI che, ahimè, prescindono dall'interesse reale per la SAS e il suo futuro e che hanno fatto sentire a me ( e forse anche ad altri soci) il rischio di essere manipolati da questa o quella corrente. Mi sono fatta una mia idea personale su come siano andate le cose leggendo le delibere Sas ( da quelle dopo l'insediamento del CDN con l'elezione dei responsabili di settore da parte del Presidente e non del Consiglio, come accaduto in precedenza, a quelle relative alla sospensione della sas e di Roman, con conseguente comportamento dell'Enci e degli attuali dirigenti) ed anche osservando l'operato "istituzionale" delle persone coinvolte nella vicenda. Credo che, come l'approvazione delle modifiche doveva essere valutata "a prescindere" dagli schieramenti, così si debba pensare oggi a cosa fare per la Sas, a prescindere dalla questioni politiche. Non sono neppure sicura che questo sia possibile, visti gli sviluppi della situazione, probabilmente dipenderà dalla volontà dei soci di fare sentire la propria voce. Forse è una mera questione di democrazia, che non mi pare amata nè da chi non ha fatto conoscere ai soci la pericolosità del regolamento di attuazione dell'Enci, sperando forse di risolvere la cosa, sia da chi ha sempre operato per avvicinare la Sas all'SV ed oggi , per ragioni personali, si trova a caldeggiare soluzioni che vanno in direzione contraria a quanto realizzato sino ad ora. Non mi sento neppure di impartire lezioni di etica a quegli addestratori e allevatori che si ritrovano oggi a subire un danno anche economico. Spero che il CDN SAS nel suo complesso si adoperi per dare ai soci una risposta che sia “per la SAS ” e non a favore o contro uno schieramento, forse un segnale potrebbe essere proprio lo svolgimento delle manifestazioni (trofeo Walter Gorrieri in testa) Daniela Dondero, 15 maggio 2004 |