In attesa del verbale del CDN del 14 febbraio. Ultime novità dalla SAS.a ) Scioglimento dei Consigli Sezionali e Regionali e Nuovo Regolamento Organismi Periferici.Nel nostro precedente articolo avevamo, tra le altre cose, commentato il Comunicato importante alle sezioni e regioni pubblicato sul sito SAS a firma del Direttore Roman. Questo è l'articolo scritto il 13 febbraio (cliccate sul titolo per leggerlo e ricliccate per chiuderlo): Ultima ora. Il rinnovo dei consigli sezionali e regionali, ovvero "il vecchio lupo perde il pelo ma non il vizio"Leggiamo oggi (2 febbraio) sul sito SAS il comunicato, a firma del Direttore Roman, alle sezioni e regioni SAS. In questo comunicato si avvisa che i CdS (Consigli di Sezione) rimarranno in carica sino a tutto il 16.02.2010 e dovranno essere rinnovati entro e non oltre il 31.03.2010, mentre i CdR (Consigli Direttivi Regionali) resteranno in carica sino al 31.03.2010 e dovranno essere ricomposti entro e non oltre il 15.04.2010. Non viene data, in merito, alcuna spiegazione ai soci (con buona pace della tanto auspicata trasparenza). Nelle recenti riunioni con i responsabili è stato detto che i rinnovi dei consigli degli organismi periferici si devono fare “per adeguare la scadenza dei consigli sezionali e regionali a quello nazionale”. Ma tanto, ai soci SAS, così come non interessava la vicenda Statuto, poco importa delle questioni di principio, delle violazioni ai regolamenti e delle strumentalizzazioni a fini politici. Il 12 ci sarà un CDN per decidere la giuria, che è una delle cose che più paiono scuotere i soci.
Daniela Dondero e Leandro Falaschetti, 1/2 febbraio 2010 Cos'è successo, dopo l'avvenuto CDN del 14 febbraio? Dal sito SAS è scomparso il Comunicato firmato da Roman (che potete leggere, nella versione originale, cliccando qui), sostituito da un Comunicato del Responsabile degli Organismi Periferici, il consigliere Oronzo Giangreco. (qui il link al comunicato). In pratica Giangreco dice che lo scioglimento degli Organismi periferici è subordinato all'approvazione del nuovo ROP (Regolamento Organismi Periferici). Pertando, sconfessando quanto scritto dal Direttore (che aveva anche fatto un chiaro riferimento al nuovo Regolamento e ad un fantomatico articolo 61 dello stesso) Giangreco dice che una commissione, composta da lui, dai suoi due coordinatori Dolci e Parziale più l'avvocato Prastaro, si occuperà di redigere un nuovo Regolamento degli Organismi Periferici. Un Regolamento, citiamo testualmente, "moderno, che permetta il buon funzionamento della società per un lungo periodo di tempo e che garantisca un elevato grado di delega, di funzioni e attività, dal centro alla periferia in linea con le necessità di una Associazione così ampiamente diffusa sul territorio. " Della Commissione che si occuperà del nuovo Regolamento non fa parte il Direttore Roman (fatto che, visto il precedente comunicato, non appare privo di significato). Una volta redatto ed approvato il nuovo ROP e solo allora, si procederà allo scioglimento degli Organismi Periferici sezionali e regionali, che dovranno essere rieletti tenendo conto del nuovo Regolamento. Fermo restando le nostre perplessità sulla legittimità di sciogliere organismi regolarmente eletti dai soci, almeno così la cosa viene fatta senza sovvertire l'ordine delle cose. Prima vengono le delibere del CDN, poi i comunicati ai soci. Da apprezzare che, in questo caso, i consiglieri non abbiano ragionato in termini di "ormai la frittata (leggi pubblicazione sul sito SAS del Comunicato Roman ma anche la dichiarazione rilasciata da Musolino a fine gennaio alla riunione di Modena con i Presidenti sezionali e regionali) è stata fatta, lasciamo le cose come stanno", ma abbiano modificato il precedente comunicato (sconfessando pubblicamente quanto fatto dal Direttore), andando nella direzione del rispetto delle regole. Ci auguriamo che tale indirizzo venga mantenuto dai consiglieri (magari anche riguardo alla presunta vicenda dell'approvazione dei soci nel CDN del dicembre 2009, approvazione che non risulta dal verbale, ma pare sia stata dichiarata dal Direttore) b ) Riunione giudiciFinalmente, sul Notiziario online, un articolo di Piero Alquati che racconta qualcosa, anche a noi mortali, della riunione giudici tenutasi il 13 febbraio. (qui il link) Per quanto riguarda invece Reinhardt Meyer, Alquati accenna ad alcuni passaggi del "lungo intervento illustrato attraverso la proiezione di molte immagini", sottolineandone i temi principali:
Fatta forse eccezione per la parte relativa alla modifica dei regolamenti selettivi, pensiamo che la relazione di Meyer sarebbe stata di gran lunga più interessante per i soci che non per i soli addetti ai lavori . La riunione giudici dovrebbe servire per dare degli indirizzi precisi rispetto alle linee guida da seguire ( linee guida da seguire per quanto concerne l'allevamento nazionale) e quindi dovrebbe affrontare le tematiche in modo più concreto e dare, quando vi sia un Responsabile dell'Allevamento con chiari intenti programmatici e competenza, indicazioni che vadano oltre relazioni da convegno sul pastore tedesco. Non condividiamo l'entusiasmo di Alquati che, nella sua relazione, sostiene che la presenza di Meyer abbia dato spessore zootecnico. Anche perchè riteniamo che la conoscenza dei principi di zoognostica sia di gran lunga superiore nei nostri vecchi giudici formatisi sui testi di Barbieri, Bonetti e Gorrieri, che non nei giudici SV (proprio Alquati, in questo campo, docet). Attribuire un valore aggiunto alla presenza di Meyer sembra un vecchio retaggio di quella "mentalità frutto di un pensiero assistenzialistico""("L'allevamento deve essere visto in un'ottica autonoma ed autarchica, uno spirito che ci lascia disorientati abituati come siamo al concetto che, per sanare le nostre pecche, ci sono pur sempre i consigli dei tedeschi e i loro migliori riproduttori." -Piero Alquati, Workdogs n.29, anno 1993 ). Diceva ancora Alquati, nel 1993, che era necessaria una certa autarchia, autonomia ed autosufficienza del nostro allevamento e che il Campionato italiano doveva avere un ruolo zootecnico, non trasformarsi in "un'occasionale quanto fugace passerella di alcuni importanti soggetti giunti dalla Germania" o
"terra d'assalto per qualche tedesco che viene a rimpinguare le tasche" Ragionamento ineccepibile e, come tante delle cose scritte coraggiosamente allora, poco ascoltato. Oggi i tempi sono molto cambiati e il nostro allevamento ha raggiunto traguardi espositivi che, dieci anni fa, non erano ancora pensabili (in termini di risultati e di capacità gestionali, più che di qualità intrinseca). Quindi a maggior ragione non dovremmo avere molto da imparare dai tedeschi. Senza dimenticare che l'attuale situazione dell'allevamento mondiale, con le pericolose derive (caratteriali e morfologiche) sottolineate proprio da Meyer nella sua relazione, è da imputarsi proprio ai giudici e ai selezionatori tedeschi. Ed è da imputarsi ai giudici e ai selezionatori tedeschi la dipendenza dal mercato che ha autorizzato una serie di deroghe in nome dello spettacolo e delle maggiori possibilità di vendita di soggetti rispondenti alle richieste degli acquirenti. E la nostra mentalità, che ci ha sempre fatto guardare alla Germania come modello, ci ha portati ad uniformarci e a condividere tali scelte. Interessante (ed anche qui ci riserviamo di approfondire) la parte dedicata all'addestramento.
c ) Giurie dei Campionati.Nessuna sorpresa (purtroppo) per la giuria scelta per il 54esimo Campionato di Allevamento SAS. Pare che, proprio durante la riunione giudici, siano state formalmente chieste dal Presidente delle indicazioni riguardo ai criteri di scelta da adottare. Diciamo formalmente perchè, nella sostanza, la presenza alla riunione del Responsabile di Allevamento tedesco, Reinhard Meyer, faceva supporre che sarebbe stato indicato lui come giudice della classe lavoro maschi. Una scelta che personalmente troviamo discutibile. Riteniamo che la gestione politica societaria debba dare precise indicazioni riguardo agli indirizzi allevatoriali e riteniamo quindi sia corretto che, chi vince le elezioni presentando un proprio programma condiviso dai soci, debba anche gestire, per i tre anni del proprio mandato, la conduzione dell'allevamento, assumendosene le responsabilità. Per questo motivo le classi lavoro andrebbero giudicate dallo stesso giudice, in primis il Responsabile Allevamento e, se giudice, il Presidente, per i tre anni del mandato. Questa è una questione che non trova tutti d'accordo e riguardo alla quale ci sono state appassionate discussioni in cene sociali con giudici ed allevatori tra chi sosteneva la tesi dei tre anni di mandato per dare un'indirizzo societario e chi preferiva l'idea di una più democratica rotazione dei giudici anche nelle classi che assegnano il titolo di Auslese. Ora, abbiamo sempre pensato (e lo ha ampiamente dimostrato nei 7 anni di mandato come Responsabile) che l'attuale Presidente fosse uno strenuo sostenitore della necessità di dare un indirizzo. Per questo troviamo difficile da comprendere come mai abbia affidato la classe più importante del campionato ad un giudice straniero, per quanto prestigioso. E non abbiamo chiaro se tale scelta varrà anche per i due anni a venire. Ci sfugge per quale motivo, a fronte di una cancellazione dell'articolo che imponeva che a giudicare le classi lavoro fossero solo giudici selezionatori, il CDN non abbia indicato Luciano Musolino come giudice della classe lavoro maschi per il prossimo triennio.Forse Musolino non voleva apparire troppo dittatoriale (nel caso motivazione di sola facciata, perchè la sua capacità di influenza sul giudice della classe lavoro maschi non solo è stata così evidente nei 7 anni di mandato da sminuire il ruolo di De Cillis a quello di comprimario, ma è stata ampiamente dichiarata dallo stesso Musolino parlando di programma e di indirizzo nelle scelte dei cani titolati). In questo caso, però, perchè la classe lavoro maschi non è stata allora affidata al Responsabile dell'Allevamento? Sarebbe stata una scelta che avrebbe anche consentito una continuità ed una verifica, vista la scommessa su alcuni soggetti giovani (Xero, Ken, Pakros e Dax) titolati proprio da Luigi Noto lo scorso anno. E che le scelte di Noto del Campionato 2009 fossero condivise dal CDN è reso evidente dall'averlo proposto come Responsabile. Certo, leggendo oggi sul sito SAS che i gruppi di riproduzione verranno giudicati da Musolino e Meyer, escludendo Luigi Noto, viene da chiedersi quale fiducia abbia questo consiglio nei confronti del proprio responsabile di settore, tra l'altro assente alla riunione giudici e al CDN del 14 febbraio. Mah. Noi avremmo ritenuto più corretto affidare gli adulti al duo Musolino-Luigi Noto o, in subordine, visto l'autoescludersi di Musolino, Luigi Noto ai maschi, mentre per le femmine la nostra scelta sarebbe andata a Salvatore Capetti oppure a Luigi Mantellini. Quei Capetti e Mantelli che, al recente Campionato SAS sono stati tra i giudici migliori per coerenza con quanto fatto nei raduni precedenti, per gestione del ring, per capacità di giudizio e per indipendenza intellettuale. Certo, se si fosse deciso per un criterio di rotazione,Capetti e Mantellini non potevano essere riconfermati. Ma allora perchè riconfermare Macaluso, che si è rammaricato e fatto carico delle "sbavature organizzative" nella sua relazione della classe cucciolone femmine, ammettendo egli stesso di non essere riuscito a gestire il ring, per quanto anche con precise colpe degli espositori ? Quello che sfugge, leggendo i nomi dei giudici scelti per questo campionato 2010, sono proprio i citati "criteri". Di rotazione non si tratta, perchè Gazzetta, D'Alvano e Macaluso hanno giudicato lo scorso anno. Di scelta operata basandosi sulle richieste delle sezioni non ci pare (ad esempio non crediamo che Bordignon sia tra i giudici più gettonati). Vorremmo escludere si sia trattato di scelte "politiche" (anche perchè non si capirebbe la presenza in giuria di Pettinaroli e Gazzetta, entrambi nella recente kermesse elettorale- a meno di cambi repentini in corso d'opera- convinti sostenitori verpelliani ). Ci sarebbe piaciuto si fosse adottato un metodo "meritocratico" (ma un tale metodo non potrebbe, di default, escludere Capetti dalla giuria...e tutto sommato nemmeno Mantellini. Lo stesso Capelli ha gestito il ring in modo molto corretto). Insomma non abbiamo capito. E tralasciamo la decisione di inserire in giuria un giudice per il quale si sono aperte due pratiche disciplinari. Delle due l'una: o i consiglieri sono convinti che gli esposti siano una mera bufala (ma allora dovevano essere archiviati d'ufficio) o buon senso avrebbe preferito, in attesa del pronunciamento, escludere un giudice che potrebbe anche subire un provvedimento disciplinare. Strana scelta. Così come è strana la scelta dell'altro giudice tedesco, Erich Bosl. Certo è il giudice che quest'anno giudicherà alla Siegerschau la classe lavoro femmine, ma...che c'azzecca con il nostro Campionato? Bosl è un signore molto simpatico, che conosce anche abbastanza la realtà italiana, ma noi avremmo preferito giudici italiani in giuria. L'abbiamo sempre sostenuto, non è cosa di oggi. Gli italiani possono anche commettere errori, ma hanno il polso della situazione dell'allevamento, ed hanno modo di giudicare o di assistere come spettatori a molti raduni nel corso dell'anno. I tedeschi possono giudicare soltanto due raduni oltre al Campionato, non hanno modo di partecipare alle nostre esposizioni se non quando giudicano. Inoltre, analizzando l'operato, nei diversi anni, dei giudici tedeschi ai nostri campionati, la sensazione è che abbiano giudicato con un occhio al mercato e uno alle indicazioni delle dirigenze politiche. Emblematico, su tutti, l'onnipresente (nel senso di scelto da dirigenze diverse) Leonhardt Schweikert. Meyer stesso, al Campionato di Concordia 2007, ha giudicato in modo francamente poco comprensibile (clicca qui per leggere le considerazioni sul giudizio di Reinhardt Meyer nella classe lavoro maschi di Concordia scritte nel 2007 ) Interessanti invece le scelte riguardanti l'addestramento. Ed anche in questo caso, almeno per il giudice della fase C del Campionato, scelta esterofila, con il giudice svedese Pierre Wahlstrom. Non sono chiarissimi i motivi della scelta di un giudice internazionale, per quanto ben conosciuto in Italia (ha giudicato lo scorso anno sia al Campionato Regionale in FVG che ad una delle selezioni italiane valide per la WUSV). A noi sarebbe piaciuto vedere Anaela Tuzzi giudicare gli attacchi, ma la scelta (discutibile) di inserire il Campionato di Obedience all'interno del Campionato di Addestramento l'ha totalmente esclusa dalla possibilità di essere nella giuria, visto che è stata nominata Responsabile nazionale Obedience. Daniela Dondero e Leandro Falaschetti, 18 febbraio 2010 |