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backCampionato di Addestramento SAS 2010. Cormòns, 8-9-10 ottobre.

Emilia uber Alles

...o meglio, Angelo Taddei e Giancarlo Gritti uber Alles. Non presenti con i loro cani come partecipanti, Gritti penso per problemi legati al cane, Taddei perchè, alla qualificazione per il Campionato, il suo cane Carek lo ha aggredito alla fine dell'esercizio di difesa, subendo la squalifica dalla competizione e , a quanto pare, il ritiro della selezione con invio di segnalazione all'ENCI da parte del CDN SAS. Non presenti in gara ma presentissimi, sia fisicamente che in veste di preparatori, a questo Campionato. Emilia che vince il trofeo per regioni, binomi a podio preparati proprio da Taddei e Gritti. E Taddei ha messo del suo anche nella preparazione di altri soggetti in gara, ad esempio quello del giovane Simone Teich Alasia che, a parte uno sfortunato NQ in pista, ha comunque fatto una delle migliori obbedienze e un discreto attacco.
Conclusione? Taddei (e chi lavora come lui) resta il miglior preparatore e conduttore italiano?
Ho letto, su un noto forum del pastore tedesco, un giudizio entusiasta della prova eseguita da Taddei con Carek al Campionato ENCI, scritto addirittura dalla fondatrice del Gentleteam, Alexa Capra. Un' esperta che gira l'Italia tenendo seminari sul clicker training e che non ammette l'utilizzo di alcun sistema coercitivo in addestramento. Eppure, scrivendo di Taddei e Carek, si è complimentata, con toni di grande stima, per la qualità del lavoro svolto in quell'occasione. Probabilmente la qualità di quel lavoro era ottenuta con i sistemi che hanno fatto sì che Carek (un cane con una voglia di mordere incredibile), nel mondiale WUSV, avesse bisogno di un ulteriore comando per partire sul lanciato. Sono quegli stessi sistemi che hanno portato Satoris Yaxi, al Campionato di Lograto 2008 (errata corrige: era il Campionato di Besnate 2007, non quello di Lograto), a fare quei due scarti da "ho appena preso la scossa", durante l'affronto a abbaio e sulla vigilanza dopo il riaffronto nel tentativo di fuga. Però sono quegli stessi sistemi che, quando va tutto per il verso giusto (da vedere poi in quale percentuale) portano all'eccellente (vedi Campionato di Addestramento 2009, sempre con Carek) e sortiscono i complimenti degli agonisti. Anche se seguaci del metodo gentile.
Occorre chiedersi cosa si voglia dall'utilità e difesa. Se lo scopo è sempre e solo ottenere il podio, non importa con quali mezzi e con quali costi (in termini di salute, fisica e psichica,del cane),oppure lo scopo è mettersi in gioco e dimostrare le proprie capacità addestrative e il rapporto raggiunto con il proprio cane, esaltandone al massimo le doti naturali senza pretendere di snaturarlo. O senza pretendere che cani privi di equilibrio partecipino alle prove, perchè in grado (con le opportune coercizioni e con gli inevitabili "incidenti di percorso" come quello di Chiaravalle) di fare punti. Il tutto senza dimenticare che le prove UD nascono come test caratteriale per la selezione della razza prima che come sport.
Però Taddei ( e quelli che lavorano con o come lui) ottiene i risultati. Però Taddei riesce a "insegnare" a non perdere punti. Il che indubbiamente lo rende uno tra i preparatori più capaci a portare il cane al risultato. La domanda è: portare un cane al risultato (magari mettendo in conto degli NQ futuri o la "rottura" del cane) è qualità di addestramento? Inoltre, quanto danno può fare all'UD fare passare il messaggio: se si vuole arrivare a certi livelli, certi sistemi sono necessari?
Io mi chiedo se i nostri bravissimi e capaci preparatori, alcuni dei quali in grado di leggere il cane come pochi, abbiano mai provato seriamente a liberarsi dai pregiudizi, provando altre soluzioni addestrative.
Mi chiedo quante volte chi, con il proprio cane, lavorando con questi blasonati preparatori, avrebbe preferito dire no a certe esasperazioni, ma non lo ha fatto per timore reverenziale. Ho visto tanti conduttori con i loro cani dimostrare un grande rapporto nel quotidiano, con cani che spesso vivono in casa, insieme ai bambini. Fa specie che, per perfezionare un esercizio e "fare punti", queste persone accettino certi metodi. Forse non lo fanno? Sinceramente lo spererei.
Per quanto riguarda invece le istituzioni SAS, vi è una sostanziale ipocrisia di fondo, un po' come accadde quando si diffuse il video tristemente noto trasmesso da Striscia la Notizia. Anche nel caso dell'episodio di Chiaravalle, non credo che validi conoscitori del carattere di un cane ed esperti dell'UD potessero avere dei dubbi sulla natura diciano così "spinta" di Carek e sui metodi usati per addestrarlo. Pertanto fanno un po' specie le indignazioni e i provvedimenti "punitivi" (fermo restando che penso l'aver tolto la selezione precluda solo, al cane, la vittoria al Campionato SAS, nemmeno la partecipazione). Nell'articolo scritto in occasione del Campionato SAS 2009 avevamo scritto in modo abbastanza chiaro dei nostri dubbi sui binomi vincenti. Ma quando un binomio ottiene l'eccellente in tutte e tre le sezioni, improvvisamente smette di essere messo in discussione. Il che mi pare abbastanza sintomatico. Chi, anche da posizioni di potere politico, critica aspramente certi sistemi (magari facendo dei distinguo tra uso del tele per insegnare l'esercizio e uso del tele per rifinire) non pare abbia mai dimostrato alcuna reale volontà di intervento. Così si porta un binomio sul podio del mondiale WUSV anche se con un cane totalmente squilibrato (Tito Duvetorre docet) oppure si fa la voce grossa (ritirando la selezione) solo quando un cane come Carek reagisce, in pubblico, durante la gara, mentre, fosse terminato senza incidenti l'esercizio di Chiaravalle, il binomio lo avremmo trovato a questo Campionato tra i partecipanti. Ricordo in modo molto chiaro l'ottimo giudizio di Roman fatto a Taddei in fase C nel 2009 e nulla, nell'atteggiamento del giudice (che pure è un giudice avezzo anche a commenti un po' al di fuori degli schemi) lasciava trasparire una qualche, se pur minima, critica ai metodi o al carattere del cane. Per questo oggi mi pare ipocrita parlare di Carek e del suo preparatore in certi termini.
Tornando invece ai "discepoli", non si può evitare di avere rispetto per il lavoro fatto e di gioire con loro per i risultati ottenuti. Tuttavia il settore addestramento non potrà mai crescere, nè confrontarsi positivamente con l'opinione pubblica, se non smette di avere come metro di valutazione quello dei risultati ottenuti (indipendentemente da quanti cani vengano spaccati con quei metodi e da quanti NQ o punteggi bassi si ottengano con certe preparazioni) E mi chiedo quanti epigoni maldestri, quanti emuli dell'ultima ora, privi di capacità, abbia generato il messaggio "con quei metodi si vince". Guardando la qualità delle obbedienze e osservando il comportamento dei cani nelle gare più o meno importanti, sembrerebbe siano in molti.

Nota a margine. C'è, nel nostro Calendario 2010, un'immagine di Carek. E' una bellissima foto, scattata al Raduno di Ravenna del 1 marzo 2009, dove Carek ha un'espressione che un'amante del pastore tedesco non può non apprezzare.
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