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E' la risposta che ho dato domenica scorsa, a Bari, ad una persona che mi chiedeva cosa ne pensassi del raduno che avevamo appena visto. "Mi sento antica." Ho seri problemi ad apprezzare i cani anche blasonati e vincenti, che si stanno affermando in questi ultimi anni. Ne ho già scritto tante volte, anche nei commenti dei campionati. Non amo particolarmente i cani costruiti con garresi molto rilevati, omeri lunghi anche se spesso poco inclinati, posteriori molto angolati con schiene arcuate e groppe spesso inesistenti. Cani che, in movimento, invece che utilizzare il collo come bilanciere e portarlo in avanti, restano con la testa alta, cani la cui spettacolare resa in ring è data dalla frequenza dei passi e non dalla loro ampiezza. Non riesco a farmi abbagliare dalle pure bellissime teste espressive se poi le uscite di collo non sono ottimali, le scapole sono sempre più corte, le linee inferiori retratte, i posteriori sotto di sè. Preferisco cani meno appariscenti, magari anche con omeri non così lunghi, ma costruiti in modo più conforme a quanto indicato dallo standard di razza. Sarò un'incontentabile o forse semplicemente antiquata e non riesco ad apprezzare la modernità. Del resto, i risultati del ring dicono che mi sbaglio. Eppure lo standard è lo standard e le tavole di Gorrieri non mi pare abbiano perso la loro validità. Le mostrai tempo fa ad un ragazzo che mi inviò una foto in movimento da lui definito "bellissimo!" con il commento: "se il movimento del pastore tedesco è quello disegnato da Gorrieri, come si può definire bellissimo quello della foto? " Eppure oggi sembra che il cane con la testa alta riscuota i favori del pubblico e, ahimè anche dei giudici. Tanto che il genio napoletano ha inventato un nuovo tipo di collare che aiuta il cane a mantenere alta la testa. Per carità, ad un cane che ha la tendenza a cadere sull'anteriore o che presenta difetti di costruzione, tale collare serve a correggere, migliorando l'andatura e la resa in ring. Ma, quando il cane è costruito in modo corretto, il "collare magico" non serve. Lo si è visto bene domenica a Bari sulla Siegerin del Campionato, Demi della Loggia dei Medici, cagna molto ben costruita, molto più in grado di distendersi al fuss, piuttosto che con il guinzaglio. Purtroppo spesso a bordo ring si sentono commenti assurdi, per cui di un cane che si muove con movimento tipico si dice che "cade sull'anteriore" e si apprezzano soggetti lontani da quanto indicato dallo standard ("guarda come viaggia a testa alta"). Per non parlare poi del fatto che nessuno noti le linee inferiori o se i metacarpi siano poco flessi. Talvolta viene da chiedersi quale sia il reale livello di cultura cinofila e quanto venga appreso da quanto si vede in gara, per cui il cane correttamente costruito è il cane vincente. Ci sarebbe di che riflettere, perchè, in teoria, così dovrebbe essere. Dai giudici dovrebbero provenire le corrette indicazioni, per cui, guardando i soggetti che si affermano e ascoltandone i giudizi, l'appassionato dovrebbe poter imparare come deve essere un pastore tedesco per rappresentare al meglio lo standard di razza. Ultimamente, riesco a trovarmi in sintonia, quando si parla di pastore tedesco (e anche per quanto riguarda i giudizi in ring) solo con i "vecchi" giudici, dei quali apprezzo, oltre ad una indiscutibile competenza e conoscenza tecnica, anche il grande amore per la razza e per i cani. Questo sentire comune con i più anziani è un altro motivo per sentirmi antica, un po' vecchia zitella che borbotta rimpiangendo tempi passati. Ma siamo davvero così sicuri che modernità significhi evoluzione e miglioramento ?
ps: tanto per riaffermare questo mio essere intrinsecamente "demodè", in questi giorni ho anche avuto occasione di farmi raccontare da un vecchio appassionato, come si svolgevano, in passato, le prove di lavoro. Decisamente meno competitive, con meno interesse ai punti, ma con maggiore attenzione alle qualità reali presenti nel cane (e con difficoltà difficilmente superabili senza reali doti naturali). Per paradosso le prove odierne, apparentemente più complesse e difficili, si prestano maggiormente a costruire il cane attraverso l'addestramento e i vecchi pastori tedeschi, che mordevano d'istinto ma non per gioco, che dimostravano un'equilibrio grandissimo nel quotidiano, sono stati via via sostituiti da soggetti con caratteristiche caratteriali decisamente diverse. Anche in questo caso, per quanto riguarda la tutela della razza, evoluzione o involuzione ?
Daniela Dondero
Giovedì, 26 marzo 2009