Nonostante siano passati un po' di anni dagli esordi, l'organizzazione di un raduno, oltretutto con numeri consistenti, ha sempre un impatto emotivo oserei dire sconvolgente, con moti ansiogeni da letteratura psichiatrica e coronarie che stantuffano bile.
Lo "Spagnolo-pensiero" è improntato al perfezionismo maniacale, il mio lo è molto meno e si avvale di un moderato ottimismo che affonda le sue radici in un personale modo di affrontare la vita: "siamo forti e capaci, i problemi, se verranno, li affronteremo alla bisogna".
L'organizzazione, almeno da un punto di vista emotivo, si apre ai primi di gennaio, con una telefonata mattutina del "ronzino" alquanto preoccupato. Mi fà: "Oro', qui non iscrivono cani". Guardo il calendario e , sinceramente rinfrancato, gli rispondo: "ma mancano due mesi!"...e lui, di rimando :"lo so, ma ho un cattivo presentimento".
Dopo una inutile ma tranquillizante ravanata, lo consolo alla meglio e lo mando a dormire con la sempre valida imbeccata alla "via col vento": "sù, a letto...e vedrai che domani sarà migliore". Mi saluta costernato e nient'affatto convinto. Riattacco e mi chiedo: reggerà allo stress di questi due mesi? Tra l'altro si sente seriamente perseguitato dal detto "sposa settembrina, sposa vedovina" e, di questi tempi, con i suoi chili di troppo e la pressione ballerina, guarda a questa eventualità con molto più realismo. Essendo anche io convolato a nozze a settembre e primo nella “lista dei rinnegati” propendo per un bis di ravanata e stavolta molto piu’ convinta.
Il tempo passa e finalmente si arriva alla vigilia del raduno. Il cielo e’maledetto, nero che piu’ nero non si puo’, piove da una settimana.Gli amici telefonano e chiedono: "Com’e’ il tempo?" e noi :”perfetto”. A proposito, un avviso ai “pirla”: se proprio volete sapere come tira il tempo dalle parti del raduno evitate di chiederlo agli organizzatori.
Riunione tecnica in un posto “tres jolie”e alquanto chic, anche se non tutti sembrano apprezzare. Abbiamo deciso di impostare la riunione tecnica come fosse un ‘intervista. Qualche socio domanda “ma non e’ che sembrera’ un agguato?” “Un agguato? E ce stamm a la uerr?(e che stiamo in guerra?) dice una socia alquanto piccata.Li tranquillizzo:”si fa’ cosi’.Mi avvicinero’ al presidente agitando vistosamente una bandiera bianca illustrando preventivamente le domande. Faccio cosi’ e tutti tirano un sospiro di sollievo.Il Presidente stesso ascolta le domande, annuisce e mi dice rinfrancato:”pensavo fossero piu’ difficili! Lo guardo e penso:”minchia,siamo veramente in guerra”. E noi che volevamo fare una cosa diversa,cosi’ per dare una rinfrescatina all’ambiente, certi come siamo che le aziende (la sas e’ un’azienda) per vivere hanno bisogno di idee, di gente nuova, che pensa in maniera diversa, che oltre a leggere sa’ scrivere, che sa fare i temi e non solo i riassunti, insomma gente che se la metti a terra…….udite…udite…udite ….cammina.
E invece sempre le
stesse Facce, sempre gli stessi numeri, 6000, fermi al tempo del primo “rais”, sempre le stesse storie; come ebbi a dire una volta “rancori tra vecchie puttane o puttane che si infilano tra vecchi rancori”. Fate voi.
E basta con la solita solfa, basta parlare di taglia, di correttezze, di carattere, di focature, di linee di sangue, di famiglie e, soprattutto, della madrepatria, la Germania, sorgente eterna del “verbo” e depositaria dello standard.
E cosa dice lo standard in Germania? A voler leggere certi documenti che circolano in rete, lo standard sembrerebbe dire che con 20000,00 sei nei primi dieci,con 10000,00 nei primi venti,da venti a trenta ne bastano 5000,00 ,con un buon cane senza il resto, sei fuori dal gioco.
E lo standard? Quello se lo portano a spasso a loro convenienza.
E come dargli torto.Parafrasando “lo Spagnolo pensiero” i cani , in certi giri, sono autentici capannoni industriali che fruttano centinaia di migliaia di euro l’anno, senza operai, sindacati, stipendi e …rischio d’impresa. Ci sono cani che con i loro tassi di monta,si piazzano probabilmente nella classifica di FORBES, immediatamente dopo nomi altisonanti come Berlusconi, Del Vecchio, Ferrero e immediatamente prima di governatori di regione, province, parlamentari, presidenti di camera e senato. Insomma ,lo sperma di un cane frutta quanto un mese di lavoro di un operaio. Vale a dire 20 minuti di godimento al prezzo di 100 e piu’ ore mensili di “buttamento di pallino”.
Qualcuno mi dara’ del folle , mentre Ezio e Gabriele del “comunista”.
E voi volete che con questo giro di denaro, in Germania, qualcuno si preoccupi dello standard? In Germania, come dice nella sua lettera l'ex giudice SV Willibrand Gruber, " l'SV viene in parte abusata da gruppi criminali per i propri scopi" e non c'è da stupirsi che questi "signori" alzino e abbassino il cinometro alla bisogna, oscurino i mantelli, raddrizzino gli arti e, se necessario, trasformino uno schizofrenico malin in un aitante pastore tedesco. E allora ecco la corsa frenetica al piazzamento in Germania, a qualunque costo,a qualunque prezzo,che tanto questo garantisce piazzamenti sicuri anche in Italia. L’assioma di per se’ non e’ sbagliato:se uno arriva fra i primi in” coppa del mondo” ha diritto al rispetto nel torneo nazionale. La logica non farebbe una grinza, se il cane fosse spinto dal talento e non dai denari o dall’appartenza alla casta all’interno della quale “io ti piazzo un cane,tu me ne piazzi un altro e tutti insieme “glielo piazziamo ai cinesi” e stavolta…….non solo il cane.
Che peccato,fanculo alla poesia e al povero socio romantico che crede ancora nelle virtu’ terapeutiche di uova, formaggio, yogurth, duro lavoro, amore e fantasia, che aspetta trepidante in un ring guardando in continuazione il proprio numero di pettorale sperando in una buona chiamata, quando altri, sicuramente in possesso di virtu’ divinatorie, ti recitano le classifiche del campionato, a mo’ di rosario, almeno un mese prima del suo svolgimento e senza sbagliarne una.
La gara finalmente ha inizio e alla fine contiamo 149 cani, con il mio dimenticato in macchina...con lui avremmo fatto 150. A scanso di equivoci, perche’ tra i soci ci puo’ essere sempre qualche “animalista convinto” vi comunico che il mio cane e’ stato regolarmente abbeverato e curato. Meglio precisarlo, che di questi tempi ci scappa una denuncia per maltrattamenti. La gara finisce e si va’ “tutti a casa” e non sappiamo se l’invito vale piu’ per i cani o per i cristiani. E ognuno torna a casa, chi mesto, chi contento, chi certo, chi perplesso (i piu’), chi ha in mano una coppa che vale mille lire, chi ha in auto un talento misconosciuto.
Come sempre sara’ la storia a dire chi ha avuto ragione, o meglio le carriere dei nostri cani perche’ gli ostacoli ne rafforzano il talento. E il problema sara’ sempre di chi non ne ha azzeccata una neanche a sbagliare. Alla fine come al solito si sbaracca e si festeggia a mignon e spumante e dico….MIGNON, non fraintendiamo. Tutti insieme in sezione festeggiamo le nozze d ’argento, venticinque anni di fedele amicizia, leale competizione, fraterna collaborazione.
Quanti possono guardarsi intorno e da anni trovare sempre gli stessi amici che non sono partner industriali o peggio ancora alleati? Noi si!!!!!!!!!
Che la vita ci sorrida e, se volete, alzate i calici e brindate con noi.
P.S. : l’essere consigliere nazionale non mi investe di maggiori responsabilita’ di quelle consuete del buon padre di famiglia alla cui moralita’ e diligenza ho sempre improntato ogni azione della mia vita.
Oronzo Giangreco, 20 maggio 2011