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Il giorno del Trofeo Walter Gorrieri il buon Leandro Falaschetti, terminato il suo piatto di gramigna con salsiccia...mi guarda e se ne viene fuori con l'idea di chiedere un'intervista per il nostro sito web al Presidente SAS Luciano Musolino. Un'intervista non politica, ma esclusivamente tecnica. Considerando che l'idea era buona e che per i lettori avrebbe potuto essere interessante, ne parlo con il Presidente che si dimostra subito disponibile (purchè non ci venga in mente di farla nella giornata del Gorrieri). Ci accordiamo per fare l'intervista a Brebbia, in occasione del Memorial Sesto Carmelo. Ho utilizzato un registratore e quindi ho ritenuto di trascrivere, letteralmente, il contenuto della conversazione. Purtroppo mancano gli ultimi minuti perchè, vista la durata dell'incontro e l'interesse per gli argomenti discussi, non mi sono accorta che era terminata la cassetta che avevo inserito.
Brebbia, domenica 13 giugno 2010
DD: Cominciamo con un bilancio dell'attuale situazione zootecnica del cane da pastore tedesco.
LM: Diciamo che, rispetto a come eravamo abituati 5-6 anni fa, negli ultimi raduni c'è una leggera flessione, non tanto nelle punte, perchè quelle le abbiamo, quanto nella media. Mentre sino a 3-4 anni fa la gente era abituata che il cane non idoneo, dopo due raduni, non veniva più presentato, ora continua a presentarlo....questo perchè non c'è ancora una chiara impronta di programma allevatoriale di questa direzione.
Mediamente, io giudico in molte nazioni diverse, vedendo la situazione mondiale, siamo ancora messi bene, sicuramente meglio che la Germania.
Non abbiamo il problema della taglia come si vuole far credere. In Italia maschi effettivamente grandi ne abbiamo pochi. Abbiamo le femmine grandi.
Poi sulle problematiche occorre vedere come si comporta la Germania. Noi abbiamo avuto una riunione con Reinhardt Meyer in Italia, abbiamo siglato un accordo. Io l'ho voluto qui proprio per questo. Visto che Germania ed Italia sono le due nazioni più forti nell'allevamento del pastore tedesco vediamo di non fare che uno faccia bianco e l'altro nero.
Poi però ho giudicato in Argentina la precampionato tre settimane prima (della Siegerschau argentina n.d.r), con me c'era anche Massarelli, ho misurato i cani, volevo che la gente vedesse (io quando misuro, misuro perchè la gente veda). Ho misurato i cani , ho posizionato i cani grandi leggermente indietro a metà classifica e nei primi 4 ho messo cani di taglia abbastanza contenuta. Quattro settimane dopo c' è stato il Campionato giudicato da 4 giudici tedeschi che non hanno misurato un cane, il Sieger è alto 69 cm. Siccome la mosca sotto il naso me la faccio passare quando decido io, ho parlato con Meyer anche adesso e gli ho detto: “ o ci inquadriamo o io faccio di testa mia”. Facendo di testa mia sono sempre andato a sbattere, però con la mia testa.
Noi in Italia rimaniamo fermi su questo discorso: possibilmente quando lo permette la classe, nei primi quattro inseriamo cani con un eccesso di taglia al massimo di un cm, un cm e qualcosa. Stesso discorso per i garretti. Il garretto lasso mi preoccupa meno, è la superangolazione, la lunghezza del metatarso, la lunghezza tibia-femore, quello mi fa preoccupare perchè noi stiamo guardando proprio la funzionalità del cane.
DD: La domanda che volevo fare era proprio su quanto siano equiparabili le problematiche tedesche con quelle italiane.
LM: No, sono due realtà totalmente diverse. In Germania c'è più un discorso chiaramente politico e clientelare. In Italia non regge. Se porti un cane anche Auslese se non piace alla gente...non copre. In Italia gli allevatori hanno un loro credo...che se ne dica non seguono mode politiche...sì, quelli alle prime armi sì...quello alle prime armi può cedere alle sirene straniere, ai nomi altisonanti...però alla fine ….il cane deve avere il tipo, una bell'impronta, poi si perdona il garretto, la schiena, però all'allevatore italiano piacciono i cani di tipo.
DD: Anche in Germania però, guardando il bollettino delle monte, non sembra poi che gli allevatori seguano proprio le indicazioni del responsabile
LM: Il punto è che in Germania non ci sono cani che diano grande affidamento per le monte. Zamb è morto, Vegas è in Italia. Ober Bad Boll è quello che tira un po' la carretta. Altri cani che possano ad influenzare in maniera determinante l'allevamento in questo momento non ce ne sono. Quindi sai, la gente che chiede una monta va in scala: quello non riesce ad averlo, l'altro non te lo danno, uno è impegnato o deve fare una gara. Quindi vanno a scalare e prendono l'Auslese perchè uno dice: almeno ha un nome e posso commercializzare i cani.
DD: Per quanto riguarda il problema del posteriore, in Italia, come possiamo provare ad arginarlo? I cani italiani che fanno più monte, uno è Furbo, l'altro è Vegas, in più abbiamo molte cagne che vengono da Quantum-Zamp che sono linee che hanno comunque posteriori spesso iperangolati.
LM: Il problema del posteriore ormai viene da quasi tutti i cani.
DD: E' la stessa cosa che mi ha detto Meyer a Lamezia
LM: Secondo me il problema è stato di impostazione di Meyer. Pur essendo contenti che nel 2007 il Sieger è stato un cane italiano, Pakros Ulmental, lì il Sieger lo avrebbe dovuto fare Quenn Loher Weg. Proprio ieri sera guardavamo il filmato del gruppo di riproduzione, raramente c'è un cane superangolato. Solo che sono cani che non piacciono. Ripeto, a livello mondiale, noi siamo ancora un'isola strafelice. In Argentina pur avendo una media elevatissima, meglio dell'Italia, il 70% dei cani sono superangolati, in Cina non ne parliamo.
Il problema è la funzionalità. Vegas è un cane stra-angolato ma funziona. Ed è assolutamente corretto dietro. Alla fine è un discorso di meccanica, di bilanciamenti. Ci sono cani superangolati ma che funzionano senza sollecitazione sulla linea dorsale, come Vegas e ci sono cani angolati normalmente che non funzionano.
Oggi noi ci stiamo allontanando dallo standard. Lo continuo a dire. Anche ieri sera ne parlavo con Ritzi (giudice di lavoro tedesco n.d.r.). Se noi giudichiamo standard alla mano, non sai che pesci prendere.
Il problema nasce dal criterio di selezione. Adesso forse i tedeschi ci arrivano, ma con le guerre interne che hanno loro non se ne esce..il criterio di selezione è sbagliato perchè se il pointer fa la prova attitudinale di grande cerca, il border collie fa la prova con il pastore, il bassotto fa la prova attitudinale in tana, perchè il pastore tedesco fa la prova attitudinale con lo schutzhund? Dove è scritto nello standard che il cane deve mordere?
DD: (!?!?!?) (espressione della faccia dell'intervistatrice)
LM: Un momento che questo discorso è già stato frainteso altre volte. Oggi come oggi imperniando tutto sulla prova di difesa e con i grandi figuranti che abbiamo, tutti i cani mordono. Quindi la selezione di razza va a cadere.
Il primo errore del pastore tedesco nasce proprio della prova di resistenza. Se noi giudicassimo seriamente la prova di resistenza dopo un chilometro vedi già il cane che è a posto di indole, di carattere e di costituzione. Tutti arrivano ai venti chilometri...però come arrivano? Questo è il primo passaggio.
Il secondo passaggio è che per il cane da pastore tedesco la prova attitudinale non è il salto con riporto, non è l'attacco e non è la pista. Si dovrebbero fare delle prove che ne esaltano la funzionalità. Il cane tanto è bello quanto più e funzionale. Tu non la vedi qui (indica i cani da lavoro che, in quel momento, stanno svolgendo le prove di attacchi n.d.r.) la funzionalità del cane.
Quelli che fanno punti fenotipicamente, come tipo di costituzione, non sono pastori tedeschi.
Quelli che si avvicinano al tipo costituzionale non fanno punti. Non sono costruiti per questo lavoro.
DD: (!?!????....) (espressione della faccia dell'intervistatrice)
LM: Noi stiamo valutando con diversi esponenti tedeschi e lo proporremo alla Weltunion alla riunione che si terrà il giorno dopo la Siegerschau, il test caratteriale. Test non obbligatorio, facoltativo, ma indicativo, che sarà segnalato sulla selezione
DD: Un specie di Talentsichtung come fa Raiser?
LM: Un qualcosa di più di uno ZTP, con vari punteggi e varie fasi: indifferenza, saldezza di nervi, spirito e intraprendenza. Noi abbiamo dei cani che mordono fortissimo e poi da soli qui dentro (l'intervista è fatta nel bar, con molta gente e confusione n.d.r.) non entrano. Quindi la proposta sarà, visto che è stata bocciata la super Koerung, l'introduzione di questo test caratteriale che sarà obbligatorio per la riproduzione.
DD: Obbligatorio nel senso che diventerà un paletto: se non passi il test...
LM: No, il cane che non fa il test può fare il brevetto, però non può riprodurre.
Naturalmente ci sarà una gamma di punteggi, da 1 a 6 e da 6 a 10. Da 6 a 10 puoi riprodurre.
E' come la questione della riproduzione selezionata, che è stata male interpretata.
Io quando è uscita la questione della riproduzione selezionata (si riferisce a quando l'ENCI, nel 2004, mandò la richiesta alle società specializzate per indicare i criteri da inserire nella riproduzione selezionata n.d.r.) ho alzato un muro. Ho detto: “io non entro”, perchè avevamo già la nostra selezione. Non vedevo perchè entrare. Oggi ci rendiamo conto che se mettiamo come criteri per la riproduzione selezionata la nostra selezione o l'IPO alziamo un ulteriore muro nei confronti di quei 14.000 cani di cui non sappiamo niente. Quindi intanto gli lanciamo un boccone, che pochi prenderanno, perchè voglio vedere i 14.000 cani degli allevamenti da commercio o dei privati che vanno a fare la A, il DNA e la qualifica. Quindi già questo non sarà un successo sicuramente, però qualcuno lo prenderemo. Poi vogliamo mettere il test caratteriale che prenderà....
DD: il test sarà inserito tra i requisiti per la riproduzione selezionata ENCI?
LM: No
DD: Quindi la riproduzione selezionata ENCI rimane una questione di sanità della razza , senza test caratteriale?
LM: Sì, ma è' un discorso di marketing. Noi dobbiamo cercare di prendere qualcuno di quei 14.000.
DD: Io sono dell'idea: meglio meno cani ma allevati con più criteri
LM: Sì, ma devi calcolare che la maggioranza dei pastori tedeschi prodotti oggi vengono da quei 14.000 che non hanno a che fare con la produzione “SAS”
DD: Ma non sono forse i nostri cani , intesi come i cani del mondo delle esposizioni, che producono poi quel sottobosco dei 14.000? Perchè se tu vai a guardare i pedigree …
LM: No, guarda. Anche perchè dai dati noi abbiamo 1500 nascite all'anno, ufficiali. Mettendo le preventive ,ecc noi abbiamo circa 6000 cuccioli. Di questi 6000 cuccioli, 1500 orbitano nel nostro mondo, 600-700 fanno il brevetto e circa 500 la selezione. I rimanenti non fanno parte di quei 14.000, quelli sono una produzione fatta dai grossi allevamenti che vendono cani, di privati che accoppiano pelone con pelone, quindi in quei 14.000 di nostra produzione ce ne sarà circa il 10%
DD: io direi qualcosina di più...Almeno guardando i pedigree, magari si deve andare indietro di un paio di generazioni, ma si trovano comunque cani prodotti dall'allevamento, inteso come allevamento del mondo SAS
LM: Però sono degenerazioni dei nostri scarti. Da noi ne discende una fetta marginale. Gli altri sono produzioni estranee. Io ho le statistiche in mano adesso dell'ENCI, ci sono allevamenti commericali, anche qui in Lombardia, che fanno 250 cuccioli l'anno. E quelli pesano.
DD: Visto che l'idea della SAS è quelle di fare in modo che, almeno, per quei 14000 cuccioli “fuori controllo” ci siano requisiti di sanità, specie riguardo la displasia, a me ha spaventato un po' quanto letto sul sito ufficiale SAS sulla displasia...(sguardo interrogativo del Presidente)
C'è stato un articolo di Alquati sul tema che, analizzato nella sua totalità potrebbe anche fornire spunti di riflessione, tuttavia per un semplice appassionato di pastore tedesco potrebbe essere fuorviante. Leggere che “se io adopero cani esenti o provenienti da famiglie esenti non solo non ho la certezza matematica di fare cani esenti, ma a volte succede anche il contrario” ...sto citando testualmente...lo so a memoria perchè davvero mi ha preoccupato...
LM:...lo so, lo so perchè sono stato bombardato di telefonate....Alquati è un po' come Vittorio Feltri...
DD: Vale a dire che non rappresenta la linea di pensiero della SAS?
LM: No, questa è una mia posizione. Non voglio che il direttore editoriale rappresenti l'idea del Presidente o del Consiglio.
DD: questa per me è una notizia positiva, perchè temevo che quella sulla displasia fosse la linea della SAS
LM: Alquati fa delle finestre, degli editoriali che corrispondono in linea di massima alla filosofia della società, ma dove esprime anche il suo pensiero. Lui è libero di pubblicare e quello che scrive può anche essere una critica, positiva o negativa, nei confronti dell'operato del consiglio.
Ma vorrei tornare all'argomento displasia.
Sul discorso displasia, noi stiamo brancolando nel buio da trent'anni ad oggi. Perchè la percentuale di cani displasici era il 27% venticinque anni fa, oggi è il 27%. Del rimanente 63% il 59% risulta A Normale, il 23-24% quasi Normale, i rimanenti displasici o ancora ammessi. La mazzata più grande l'ha data lo Zuchwert. Perchè lo Zuchwert è un calcolo matematico fatto sul fenotipo. Perchè si guarda la lastra, la qualità della lastra e non si guarda il genotipo. Ed è andato a limitare l'estro degli allevatori, perchè se io ho un cane 101 non posso accoppiarlo con una cagna che ha 100. Non sto a citare i casi tipo Jeck v. Noricum, ecc. Il problema fondamentale è che il calcolo deve essere genetico. Per quanto non sia accertato che la malattia sia a predisposizione genetica, ci sono ancora dei forti dubbi e diverse scuole di pensiero, noi dobbiamo lavorare in tal senso. Nel 2006 avevamo approntato uno studio con l'università di Padova sull'indice genetico stimato. E' stato testato sui bovini da latte. Prova ne sia che ora al ministero, per avere il pedigree, la vacca da latte deve avere l'indice genetico stimato. Così facendo tu hai un risultato in proiezione ante-accoppiamento e non dopo, che ti dà l'indice di miglioramento e di influenza che può avere sulla razza...Nei bovini da latte è stata migliorata la produzione di latte di 100 litri per anno. E' stata testata in Italia poi sui labrador e sui boxer in alcuni allevamenti e ci dà delle garanzie. L'indice genetico ti fa il calcolo dei collaterali, non come lo fa lo Zuchwert. Io preferisco, parlando in termini chiari, usare un ancora ammesso con fratelli, genitori e nonni Normal, con una linea pulita, piuttosto che un Normal con dei fratelli dei quali non so nulla.
DD: Il problema però è come facciamo ad avere i dati dei collaterali...perchè credo che il nodo fondamentale sia proprio quello di avere le informazioni
LM: Noi battiamo su questo. E' un mio vecchio pallino che non sono riuscito a realizzare e con cui ora vogliamo assolutamente ripartire. Noi non abbiamo il controllo delle cucciolate. Il controllo delle cucciolate deve essere fatto tassativamente dalla SAS. Io voglio sapere Furbo degli Achei quanti fratelli aveva, quanti erano bianchi, quanti erano neri, quanti peli lunghi, quanti di questi sono andati alla lastra, Adesso stiamo sistemando innanzi tutto il sistema informatico e stiamo sistemando il discorso responsabili. Adesso abbiamo chiesto il curriculum. Chi non ha il curriculum dovrà fare un corso che verrà fatto con i criteri tedeschi e poi il responsabile dovrà fare i controlli di cucciolata e mettere la firma. Questi dati noi li inseriamo nella nostra banca dati. Non ci saranno più gli errori di prima, a meno che non siano nel database dell'ENCI. Perchè noi avremo una chiave che automaticamente va a controllare le iscrizioni sul database dell'ENCI. Quindi su questo inizieremo veramente lo studio e il controllo della razza. Perchè se tu non hai i dati in mano, la gente è a livello empirico; uno dice “io so che Dux della Valcuvia ha questi tre fratelli ma non conosco altro”...invece con il controllo dei dati possiamo arrivare a sapere tutto
DD: Quindi si arriverà a fare un monitoraggio serio?
LM: Io voglio arrivare a fare i pedigree. Io sto lavorando solo per quello. La mia presidenza deve essere rivolta solo a quello. La SAS o fa il salto di qualità adesso o non lo fa più. Siccome adesso ci sono i presupposti politici, a livello governativo e a livello societario, per farlo se noi non lo facciamo entro dicembre 2010 non lo facciamo più.
DD: Ma si tratterà di un pedigree differenziato aggiuntivo oppure l'idea è che la SAS stampi i propri pedigree come fa l'SV?
LM: Adesso la SAS ha un accordo verbale con l'ENCI, che verrà formalizzato, di fornire tutti i dati affinchè il pedigree sia migliorato. Però teniamo presente che il decreto Milleproroghe dice che qualsiasi società sia in grado di fornire un sistema pari o migliore di quello ENCI può tenere il libro genealogico. Io non ho motivo, in questo momento, di dubitare della disponibilità dell'ENCI, ma se a dicembre del 2010 arriviamo che siamo ancora fermi così noi andiamo per la nostra strada.
DD: Questo mi sembra un progetto positivo. Per quanto riguarda il discorso caratteriale, l'impostazione quale sarà per il pedigree SAS?
LM: Gennaio 2011 genitori selezionati. Tutte le proroghe che ho dato negli anni, ma la mamma può fare il brevetto a tre anni ecc...a gennaio 2011 parte i genitori selezionati. Possono avere il brevetto e fare la selezione....ma all'atto dell'accoppiamento, a due anni , devono partire tutti sullo stesso piano
DD: Quindi, al di là dell'introduzione della prova caratteriale, si manterranno i brevetti e la selezione con i regolamenti attuali?
LM: A livello mondiale non si muove niente. La mia idea era già stata nel 2006 di abbassare il livello del brevetto. Perchè innanzi tutto volevo portare i proprietari sul campo a farsi il brevetto e in questo modo non avrebbero cambiato i cani.
In fondo da un nostro cane cosa vogliamo? Che sia sotto controllo, che morda, che sia equilbrato. Oggi come oggi per uno che abbia un cane, e non voglia spendere i 1500-2000 euro, farsi il brevetto è facile se non ha quei quattro esercizi: riporto in piano, salto, riporto con la palizzata e invio in avanti. Con quei 4 esercizi il brevetto , per uno che non ha mai addestrato un cane, diventa difficilissimo. Io pensavo: lo hanno fatto i dobermann, si può fare. Il problema è che perderemmo il riconoscimento dalla SV che non aspetta altro per penalizzarci in qualche modo.
Ieri sera abbiamo avuto una forte discussione sul discorso del riconoscimento delle qualifiche dei giudici di addestramento italiano. Roman non è giudice SV e non riconoscono una sua resistenza e ha giudicato 5 Mondiali. Quindi noi lunedì faremo richiesta che tutti i giudici italiani, che hanno superato il terzo anno, siano riconosciuti dall'SV non per giudicare in Germania, ma che i loro giudizi dati nelle gare italiane siano riconosciuti. E, siccome c'è il precedente dell'America di 4 settimane fa, penso che non dovremmo avere problemi. Altrimenti è un giro vorticoso. I cani devono andare dal giudice SV perchè le loro prove siano riconosciute in Germania.
DD: La domanda che avevo fatto a Lamezia a Noto era: se si dovessero abbassare i criteri delle prove caratteriali, visto che il problema principale è quello dei brevetti facili...
LM: Noi non abbassiamo le prove caratteriali
DD: E cosa si farà per evitare quelle che lo stesso Meyer ha chiamato pubblicamente Prufungmanipulationen?
LM: Oggi come oggi il problema non è tanto l'Italia che, come vedi, è abbastanza sotto controllo, con il catalogo pubblicato prima, ad esempio...hanno inventato qualche escamotage, ma se la gente legge: “furbo degli achei” va a vederlo.
DD: Questo è vero per i cani molto conosciuti ma il resto dei cani che fanno i brevetti ….non mi pare che si possa dire, guardando i risultati dei brevetti italiani, che sia tutto regolare
LM: I giudici ormai sanno che il cane deve essere sul campo. Perchè io ho dato un colpo di spugna su tutto. Come avete visto ho messo a giudicare persone che mi hanno fatto male personalmente, ma l'ho fatto per egoismo, perchè voglio che si sappia che sono finite le rappresaglie. Tutti partono allo stesso punto, ma chi sgarra paga e paga salato. Quindi i giudici sanno che, appena ho la prova che è stato sostituito un cane, quel giudice, fino a chè ci sono io, con la SAS ha chiuso.
Ma oltre a questo l'importante è il controllo della razza. Io ho la ferma convinzione che il brevetto non sia il controllo caratteriale per la razza. Quindi ci baseremo su questo test caratteriale che presenteremo penso il mese prossimo. Sto facendo fare tutte le traduzioni e qualche correzione. L'SV continua a bloccare anche se la RSV (l'associazione tedesca per il pastore tedesco creata da Helmut Raiser e riconosciuta dalla VDH, l'ENCI tedesco n.d.r.)spinge ed è favorevole a questo test. Lo hanno studiato Ritzi, Koenig, Rudiger Mai, Schweikert, Diegel (tutti stimati giudici selezionatori e di lavoro tedeschi n.d.r.) E' un test sulla falsariga, anche se non così esasperato, di quello svizzero.
DD: Di quello svizzero parlavo proprio ieri con il figurante Omar Baù che mi raccontava come si svolge la prova....e immaginavo i nostri cani da esposizione che scappano di qua e di là...
LM: sì quello svizzero è esagerato. Ma vogliamo vedere cosa hanno dentro e quello deve essere una nota di merito che va inserita nella selezione. Perchè, come abbiamo detto alla riunione giudici, noi abbiamo un foglio grande così della selezione, dove la parte della descrizione caratteriale occupa uno spazio minimo
DD: e quanto lavorerà la sas per cercare di fare educazione a comprendere le doti caratteriali e a rapportarsi in modo corretto con il cane?
LM: Guarda, ti anticipo già che a maggio 2011, se io sarò ancora presidente, ci saranno a Roma e Milano due giornate “Un Pastore tedesco per tutti” Ci sarà il patrocinio del Comune di Milano , la presenza di Canale 5, ci saranno dei supporter di rilievo a livello anche di informazione, esperti di agility a livello mondiale che verranno dall'America, esperti di Obedience, esperti di Pet Teraphy. Non ci sarà niente di tecnico. Non ci saranno esposizioni, non ci saranno prove di addestramento. Noi vogliamo riqualificare la nostra razza. Oggi come oggi a me di andare a qualificare i nostri Auslese o i nostri Campioni di lavoro non me ne frega niente. Noi , oggi come oggi, abbiamo uno status a livello mondiale che dobbiamo solo mantenere. Noi siamo concentrati , almeno io, in una azione di marketing e di sviluppo della razza.
Noi vogliamo fare più soci. Per questo ancora non sono stati capiti bene i tornei. Vogliamo fare più soci attivi e vogliamo garantire il nostro prodotto all'utente finale. Abbiamo troppo trascurato l'utente finale. E l'utente finale purtroppo attinge da quei 14.000, non attinge dai nostri cani. E forse è anche un bene. Però noi a livello di operazioni di marketing negli ultimi quindici anni, da Rex in poi , che è stato il primo treno perso, non abbiamo fatto niente. Per questo voglio fare queste due giornate, una a Roma e una a Milano. A Milano sarà fatto a Forlanini, a Roma all'Acquacetosa dove si parlerà della razza e la SAS farà una sorta di congressi open space dove tu puoi seguire quello che credi nei vari padiglioni e dove si cercherà di promuovere il pastore tedesco in tutti i suoi aspetti.
DD: Quello che posso riscontrare io rispetto al privato possessore di un pastore tedesco o che voglia avvicinarsi al mondo del pastore tedesco è che, non appena entra in contatto con il mondo SAS, si spaventa e oltrettutto uno dei problemi più grossi....
LM: ..è quello delle sezioni...
DD:….sì, certo il problema del funzionamento delle sezioni è fondamentale, ma c'è anche una discrepanza tra quello che viene detto in teoria e quello che poi i neofiti verificano viene fatto sul campo, sia nel settore lavoro che in quello espositivo, perchè purtroppo la SAS sta dando degli esempi non proprio cristallini
LM: Il problema è che il nostro sistema, pur capillare, pur dislocato nel periferico, non funziona. Le sezioni sono diventate ad uso e consumo personale. Una sezione nasce e gravita intorno ad un allevatore o ad un addestratore. Noi vediamo delle realtà che funzionano che sono quelle dove non c'è agonismo, faccio un esempio che è quello della Monterosa o come potrebbe essere, anche se fatto più col privato, quella di Tazzi.. che sono sezioni SAS che hanno un'accoglienza..le sezioni devono essere posti dove la gente va ed ha un'accoglienza.
Le sezioni devono essere centri di accoglienza non per i professionisti, ma per le famiglie.
Già dove la famiglia va a scegliere il cucciolo noi non ci siamo...e sono le esposizioni ENCI, perchè quando uno decide di prendere un cucciolo va spesso ad una esposizione ENCI. Nelle gare ENCI tutte le società sono rappresentate in uno stand con delle brochure, dei piani informativi...la SAS no. Noi dobbiamo incominciare da lì
Nelle esposizioni ENCI ci sono quei grossi allevatori che vanno con mute di cani, che fanno gruppi di allevamento, ecc...
Per fare informazione stiamo cercando anche di migliorare il discorso informatico, ma soprattutto, dall'anno prossimo per le esposizioni internazionali ENCI la sezione in loco deve collaborare con il gruppo cinofilo, se no io speciali non ne do più...deve collaborare: dal ring allo stand promozionale con tutto il materiale che noi gli forniremo.
Ma tornando al discorso della sezione, dopo acquistato il cane, la famiglia, contenta, si reca in sezione. E si comincia: “dove lo hai preso?” Uhmm...ma è brutto. Dopo gli dicono: “vai là che c'è il figurante”, il figurante gli dà tre- quattro strigli...il cane non morde ed è finita. La gente deve avere la possibilità di andare e di fare un' attività sportiva con il proprio cane, che non sia il brevetto, che non sia l'esposizione..
DD:...perchè non l'utilità e difesa?
LM: No, dico la gente deve avere una possibilità..qualora abbia un cane che non abbia le doti per fare un brevetto deve poter fare l'agility o l'obedience o altre discipline. Questo è il problema fondamentale. Perchè quando io ho cominciato, trentacinque anni fa, io, Carmelo, mio fratello ed altri conduttori famosi, andavamo in un campo a Tradate, di proprietà del colonnello De Stefano, che era un campo tipo CUD, andavamo lì e, per prima cosa, ci hanno dotato di un guinzaglio..tutti in fila...seduto, terra. Tornavamo a casa, chiamavamo tutti i vicini per far vedere quanto il cane fosse bravo. La gente in questo modo si sente gratificata, non se gli fai fare la prova di brevetto. Perchè quando uno compra un cane, un cane di famiglia, quello è il cane della vita, mica come noi che ne cambiamo uno ogni settimana, è il cane della vita e con quel cane vuol fare una disciplina sportiva. E non si può fare come abbiamo fatto sino ad oggi, compresi i miei 7 anni, che tutto diventa un discorso di elitè, solo dei campioni, solo di un 2% della razza.
DD: Io però sarei dell'idea di incentivare di più, senza le derive agonistiche, l'utilità e difesa, spiegando anche cosa sia esattamente l'utilità e difesa. Perchè secondo me, in realtà....
LM: Ne parlavamo proprio ieri sera con Ritzi...Lui (si riferisce a Salvatore Caniello seduto al suo fianco n.d.r.) non ha mai fatto un brevetto, è arrivato qui il 24 ottobre. Io stavo mandando il cane (Furbo degli Achei n.d.r.) in Germania, e ho deciso invece di non mandare il cane a Peter Send e di far fare il brevetto a lui. Si è messo lì con la buonanima di Carmelo dopo di che siamo andati in Germania a fare il brevetto. Questo per dirti anche come fanno questi cani che vanno in Germania a fare il brevetto. Prima di fare il brevetto, ha dovuto fare un esame per conduttori... Struttura della società, quando è stata fondata, quali sono i regolamenti...loro rilasciano 4000 Hundefuhrerschein (patenti per conduttori n.d.r.)per regione...e ieri sera parlavamo appunto con Ritzi che diceva: “questo è il primo punto: l'educazione”. Si passa da quello. Noi adesso faremo, a partire dal secondo semestre, corsi per responsabili di regione, corsi per responsabili di sezione e corsi di formazione per conduttori. Perchè, visto che non abbiamo la cultura, dobbiamo fare formazione..
DD: Certo ci deve essere la formazione ..ma sono anche dell'idea che, come sulla displasia, si debba cominciare a dire, anche sull'utilità e difesa, che non è una leggenda metropolitana che una persona normale possa portare il proprio cane a superare il brevetto, visto proprio l'esempio di Salvatore.
LM: C'è una cosa da dire. Lui ha cominciato il 24 ottobre e ha fatto il brevetto il 19 marzo. Con un cane che non aveva problemi
DD: ..e con anche grandissimi professionisti a seguirlo
LM: 5 mesi, lavorando tutti i giorni. Io in aspettativa, ho lasciato il lavoro per andare avanti indietro a portare lui a fare le piste e gli attacchi. 5 mesi con quel cane. Tu mi devi dire come fanno gli altri in un mese a fare il brevetto. Questo è un discorso.
Dopo di che ha fatto il secondo brevetto a luglio. Mi presento alla Siegerschau e il giudice mi dice: “solo due brevetti?” Con quel cane (che ha carattere), i tempi per riuscire a fare due brevetti, selezione e poi il lavoro per l'attacco alla Siegerschau erano appena sufficienti..e poi ha fatto il miglior attacco al campionato...
Il primo errore lo facciamo noi giudici, che pretendiamo due brevetti...tre brevetti...
DD: anche la pretesa che il cane in giovani debba avere già brevetto e selezione è assurda.
LM: i problemi sono cominciati nel 79. Io avevo una cagna che era sesta Speranza SAS, avendo il brevetto è finita che ho fatto la Siegerin. Quello è stato l'inizio dell'esasperazione.
Ripeto, non avendo la cultura dobbiamo fare della formazione.
Questa gestione deve segnare un'inversione di tendenza. Io ho visto il bianco, però ho visto anche il nero nei 6 anni precedenti quasi 7 e so dove sono i problemi. Per questo sto cercando di fare un discorso serio ...non voglio cercare i consensi, tanto antipatico ero e antipatico resto, non ho bisogno di fare compromessi perchè se ci sono bene , se non ci sono continuo a fare quello che ho fatto. Io voglio cambiare le fondamenta. Perchè il problema è che le fondamenta non sono solide. Per una società come la nostra, con tanto entusiasmo, con tanti affiliati merita qualcosa di più
..io domenica mi trascinerò Alessandro al Campionato Giovani. Ma me lo trascino, viene per farmi un piacere. Ma quando viene lì, cosa gli diamo? Non c'è la cultura. Adesso è morto Zycco Arminius e gli ho regalato un cucciolo..Tiziana (la madre n.d.r.) si guarda quelle trasmissioni “Io e il cane”...Il cucciolo fa il seduto, il terra---si tuffa a terra- tutto per gioco...questo è il discorso che noi dovremmo fare non per i professionisti, ma per tutta quella gente che ha un cane che gli dà soddisfazione e che comunque un domani è testato per la riproduzione.
Oggi praticamente i cani non sanno fare obbedienza. Perchè tutti i cani mordono, ma il cane deve fare l'obbedienza e deve essere sotto controllo. Se vi ricordate ancora quando ero allievo giudice facevo fare il fuss...per dire un cane che ha tre brevetti deve saper fare il fuss...
DD: io ho visto a Valdinievole scene di panico tra i conduttori quando Noto ha cominciato a far fare le correttezze al fuss nella presentazione da fermo....
LM: io adesso le correttezze al fuss non le faccio più. Le ho fatte sino all'anno scorso, due anni fa...mi pare proprio alla Valdinievole. Adesso non le faccio più perchè ormai so com'è la situazione. C'era il periodo in cui lo facevamo costantemente e gli espositori si allenavano..adesso non lo fanno più, ma tanto ormai l' “operazione di sicurezza” è già partita, quindi a me che lo facciano o non lo facciano non importa...loro devono fare il test.
DD: La domanda che ho fatto a Noto a Lamezia è stata: se noi abbiamo il problema dei trucchi sulle prove, non c'è il rischio che una prova caratteriale inferiore possa essere anch'essa truccata e con più facilità? Cosa si può fare in merito? Lo so che sulla carta non dovrebbe succedere, ma ne parlavamo ieri a proposito del test svizzero..e se il giudice fosse connivente e invece di tirare fuori gli oggetti dai bidoni e gettarli vicino al cane non lo facesse...e poi scrivesse che il cane ha superato il test saremmo daccapo. Che tipo di controllo si vuole fare per evitare questi rischi?
LM: I test saranno unici per regione, tutti i cani saranno obbligati ad andare lì..avranno cadenza mensile e saranno pubblicizzati sul sito e chiunque potrà assistere. Ed è una cosa che comporta al proprietario di testare il suo cane.
Perchè noi battiamo sul BH?. Perchè il BH è il primo passo per consentire al proprietario di addestrarsi il suo cane, visto che è una prova facile.
Perchè qual'è il nostro problema? Noi abbiamo cani che sino a 15 mesi-16 stanno in mano al ragazzo che li prepara e che non fanno niente. Per fortuna adesso c'è la storia del pallone con la corda che almeno stimola un po' il predatorio. Ma di norma devi poi prendere questi cani, come ha fatto lui con Homar (si riferisce sempre a Salvatore n.d.r.), da zero che non sanno fare niente, non hanno la condotta...non hanno nemmeno il richiamo. Perchè la prima cosa che manca ai nostri cani è il richiamo. Lo vedi quando scappa un cane in ring..
Perchè io mi batto per il BH?...perchè il proprietario dovrà cominciare a fare un po' di lavoro con il cane per preparlo per il BH...e quando lo porterà eventualmente dall'addestratore almeno avrà fatto qualcosa....è già un'utopia, perchè cercheranno di aggirare l'ostacolo...fatta la legge trovato l'inganno...ma considerando che la fucina di menti pensanti è il napoletano che in questo momento abbiamo abbastanza imbrigliato...non scapperanno...ma, ripeto, è una totale inversione di tendenza e di cultura che sarà difficile attuare, ma bisogna pensarci per salvare la razza.
DD: Mi fa molto piacere che tu abbia detto alcune cose in modo chiaro, perchè la sensazione è che si facciano passare dei messaggi un po' ambigui, per tornare all'esempio della displasia, per me la base principale resta, in primo luogo, insegnare alle persone ad allevare con cani esenti e che provengano da famiglie sane..perchè il rischio è che la gente risponda: io ho una cagna displasica, se le percentuali di ottenere la displasia da un displasico non variano di molto da quelle di un cane sano, perchè non farla cucciolare? Stesso discorso per un cane con problemi caratteriali...la prima cosa sarebbe comunque quella di insegnare a non utilizzarli
LM: Io ho un'altra teoria. Io ho ancora un filmato dell'81 di Gorrieri di una conferenza...tutti i cani si possono usare, ma col cervello e con le dovute indicazioni.
La mia prima cagna era una cagna a pelo lungo..da quella cagna a pelo lungo io ho fatto un'Auslese, un cane 14esimo in Germania, delle Promesse, ho continuato ad allevare ed è diventata la base del mio vecchio allevamento che avevo con mio fratello. Ora, bisogna fare di necessità virtù. Non tutti hanno il cane Auslese in casa, bisogna vedere che materiale si ha in casa e impegnarsi ad usare quel materiale. E' sempre questione di cultura ed informazione. Quando ho cominciato io, in terza media, mio padre mi ha comprato il cane e quello era, non me ne poteva certo comprare un altro. Anche perchè non c'erano alternative, allora nessuno ti dava il cane in affidamento, l'allevatore aveva i suoi .
Quindi noi dobbiamo cercare di spiegare le cose alla gente, ai soci... non ai professionisti che tanto non ti ascoltano, ti dicono: “parla parla che tanto noi le cose le sappiamo”
DD: io ho riscontrato, non pensavo, molta ignoranza proprio nei cosiddetti professionisti
LM: E' vero....Noi abbiamo i giudici che non conoscono i regolamenti. Io voglio fare adesso un seminario con i giudici di addestramento. Ma insomma, se gli avvocati, i chirurghi fanno i seminari di aggiornamento non vedo perchè non li debbano fare loro. Vi mettete lì con un cane da lavoro e fate il giudizio. E poi li confrontate. Ormai i giudici in Italia sono su un piedistallo. Il giudice è intoccabile e non si può discutere. In addestramento c'è troppa discrepanza. Nel 2006 quando abbiamo fatto il corso con Diegel (responsabile dell'addestramento tedesco n.d.r.) a Milano. Diegel ha proiettato un filmato. C'erano 20-25 giudici di lavoro italiani. Diegel ha detto: “date i punteggi”. Alla fine di 25 giudici 18 hanno dato l'Eccellente, 3 il Buono e uno il Sufficiente. I tre che hanno dato il Buono, che era il punteggio corretto, erano Roman, Carmelo e la Silvia (i giudici Sesto Carmelo e Silvia Marocchi n.d.r.). Ma 18 gli hanno dato l'Eccellente. Una discrepanza così fa pensare, perchè non è uno scarto da poco, da Buono a Eccellente. E non stiamo parlando di gente che non giudica mai, ma di gente che giudica tutte le domeniche. Vuol dire che c'è un criterio di formazione diverso. Perchè, a differenza di quelli dell'Allevamento, i giudici dell'Addestramento sono autodidatti. Non c'è una scuola, si attaccano a una corrente, però non sono stati formati.
Io perchè nel 2006 avevo inserito il regolamento di formazione allievi giudici pari pari a quello tedesco?
..Prima di tutto adesso unificheremo i tre corsi: corso SV, corso SAS e corso ENCI perchè è inutile che uno debba fare tre volte lo stesso iter (o, come ho fatto io, 4 volte). Uno fa un unico corso con un docente SV, un docente SAS e uno ENCI. Dopo due anni può adire alle prove, sempre con il singolo giudice, non con la commissione, adire alle prove e fare i vari passaggi per diventare allievo giudice SAS, aspirante giudice SV, aspirante giudice ENCI
Però ripeto, c'è una mancanza di formazione. Noi vogliamo fare gli allievi giudici di addestramento adesso, prima di tutto per formare, poi per dare la possibilità alle sezioni di fare le prove sezionali. Perchè è un'altra cosa fare un allenamento con uno lì che prende i punti...hai l' adrenalina, la tensione della gara, ecc...
DD: Il programma così è valido, ma francamente faccio un po' fatica a capire come si potrà realizzare, vista anche la mentalità..
LM: I primi passi sono: intanto verificare i curriculum dei responsabili sezionali e regionali. Chi non ha la competenza dovrà fare il corso. Corsi che saranno fatti sulla falsariga di quelli tedeschi: per conduttori, anche per organizzatori di prove, perchè da questo punto di vista siamo deficitari. Se io devo lavorare in banca o in posta devo avere delle qualifiche e delle competenze specifiche, la stessa cosa in SAS. Prima di tutto dobbiamo formare il personale. E' inutile che diciamo che dobbiamo fare cultura e informazione se poi non abbiamo il personale. Il primo passo è formare il personale e andare avanti con il discorso del controllo dei dati e dell'informatizzazione.
Formazione del personale addetto e periferico e formazione del personale degli uffici. Perchè, anche da lì, abbiamo degli aborti non indifferenti.
D'altronde, con tutti i loro pregi e difetti, queste impiegate non hanno mai fatto dei corsi di aggiornamento, dallo schiacciare il tasto, all'aggiornamento di quella che è la parte tecnica dei cani. Questo è fondamentale. In tutte le aziende ci sono corsi di aggiornamento. Arriva un programma nuovo per il computer... ci sono delle ore detratte dalle ore lavorative per adire alla formazione. Adesso con Galastri (Stefano Galastri Responsabile Marketing della SAS n.d.r) le impiegate hanno già avuto due incontri e sono disponibili a fare gli aggiornamenti...
..la mia idea è quella di formare un direttore. Non è possibile che ad ogni cambio di gestione arrivi un direttore nuovo. Lasciamo perdere che è politicizzato, ma non ha competenza. Roman sono trent'anni che è nella SAS, in mezzo a quelli che sono passati prima è un re. Ma la figura del direttore è indispensabile. Noi, oggi come oggi, non ci possiamo permettere un direttore, perchè adesso io sarò costretto a presentarmi ai soci con un bilancio di -97.000 euro e in coscienza dirò: “non mi sento di dire di approvarlo, è ora di finirla di dare colpi di spugna”. Però oggi non ci possiamo permettere un direttore, anche se avevamo il nostro tesoretto che serviva per comprare la nostra famosa sede. Però c'è tanta gente laureata o laureanda disoccupata, che possiamo prendere part time e farà della formazione con il nostro attuale direttore,con le impiegate e con i responsabili. Lo formeremo e piano piano diventerà parte integrante della società con un posto fisso, tra un paio d'anni.
Se non funzionano gli uffici e non funziona il periferico facciamo solo chiacchiere.
La gente chiama la SAS e gli danno informazioni sbagliate. Va in sezione e non sanno cosa dirgli
Noi in questo momento dobbiamo dimenticarci questi cani che vanno al mondiale WUSV e gli Auslese. Noi dobbiamo pensare a tutto quello che c'è dietro. Come uno stabilimento balneare che ad aprile comincia a fare le pulizie, tirar fuori le sedie e le insegne per prepararsi per la stagione estiva. Noi in questo momento non abbiamo la struttura per rendere funzionale e per fare qualsiasi programma.
Si possono fare delle cose, uno si prende la responsabilità e dice: “si fa così e si fa così” e poi si può pilotare un attimino quelle che sono le scelte di allevamento, ma non si può fare un programma di marketing e di promozione se non hai le strutture periferiche che funzionano
DD: Se farete questo tipo di discorso di formazione ben venga
LM: Io con tutti i miei difetti quando ho detto di fare una cosa l'ho sempre fatta. L'unica cosa che non mi è riuscito di realizzare è stato il controllo di cucciolate dove mi hanno “fregato” proprio i responsabili sezionali. Adesso faccio il contrario: prima formo i responsabili, poi inserisco i controlli di cucciolate. Già cominceremo adesso a pubblicare le cucciolate figlie dei genitori selezionati in modo tale che, come in tutti gli altri siti associativi, chi vuole comprare un cane trovi delle indicazioni...io ho comprato quindici anni fa un pincher per fare un regalo. Per prendere un pincher tedesco in Germania mi sono dovuto rivolgere alla società di razza che mi ha indicato tutte le cucciolate
DD: ma le cucciolate segnalate sul sito della SAS saranno quelle con genitori selezionati o tutte le cucciolate prodotte dai soci? Perchè io ho avuto occasione di parlare con Galastri riguardo a questo argomento e lui sosteneva che la SAS debba comunque fare promozione e ciascun socio possa usufruire del servizio del sito. Io ho obbiettato che, secondo il mio parere, sul sito ufficiale dovrebbero esserci solo cucciolate selezionate.
LM: Indubbiamente. Del resto chi gestisce il sito fa delle proposte, ma poi siamo noi a decidere
Sul sito della società ci saranno solo cucciolate figlie di genitori selezionati.
DD: Bene, perchè io personalmente mi preoccupo quando leggo di “imposizioni selettive delle società di razza come iter prolissi e costosi”, di “inutili regole zootecniche” che sono necessarie solo per fini agonistici. Se poi queste cose sono scritte sul sito dell'allevamento del direttore della rivista mi preoccupo ancora di più
LM: Purtroppo è quello che pensa la maggioranza dei soci. E non ha motivo di pensare diversamente perchè noi non abbiamo fornito elementi tali per dire “guarda stiamo facendo le cose”
DD: uno dei problemi è anche che, a chi dice: parlate di genitori selezionati, ma poi i vostri brevetti e le vostre selezioni sono truccati ... risulta difficile rispondere.
LM: Da quest'anno, non so se se ne sono accorti, genitori e nonni dovranno essere selezionati (per ottenere il titolo di Auslese n.d.r.) E' un vecchio regolamento del 1997 che non è mai stato applicato. Subito dopo la presidenza Tondelli. Diceva : “da quest'anno genitori selezionati e nonni con il controllo riproduttori. Dal prossimo anno il regolamento è quello tedesco”. Non è mai stato applicato. Da quest'anno ci vogliono anche i nonni selezionati. Dall'anno prossimo le femmine che fanno l'Auslese per la seconda volta dovranno aver partorito. Dall'anno prossimo i cani cominciano a coprire a due anni. E' stato un mio vecchio pallino, se vi ricordate, nel periodo Ghildo-Ugo. Io avevo tenuto Ugo fermo per le monte sino a quando ha fatto il brevetto, quando Ugo ha cominciato a coprire...Ghildo aveva già figli.... io ho giudicato Hero di Camporeale a Bari che aveva sei mesi
DD: Ti potrei chiedere a questo punto come mai Homar dei Colli di Uzzano ha coperto quando non aveva ancora il brevetto
LM: Il proprietario di Homar è straniero . Zycco non ha coperto (Zycco della Vignazzola n.d.r.). Zycco è intestato a me e comincia dopodomani. Il proprietario di Homar ha detto “fallo coprire”, questo è un discorso che gestiscono loro (indicando Salvatore Caniello n.d.r.). Però i miei cani non coprono. Furbo ha fatto una monta prima del brevetto, quella della Demi, perchè ho detto: “fammelo provare se copre”...Però nessuno dei miei cani copre prima del brevetto. Zycco è lì.... sai adesso c'è la coda..tra qualche giorno comincia anche lui perchè ha fatto il brevetto.
Se non diamo l'esempio noi è la fine.
DD: Era per questo che ho fatto la domanda su Homar, perchè comunque la gente tende ad identificare quel cane come gestito da te
LM: Normale. Ma quello corrisponde a verità. Anche se il cane non sarà presentato in Italia...ha fatto solo quelle due gare per fare allenamento. Però a me non interessa gestire i cani...non devo più dimostrare niente in Italia.
DD: Tornando al discorso informazioni. Quand'è che ci saranno informazioni chiare sui riproduttori, a livello di problematiche..perchè, come dicevi prima : tutti i cani si possono utilizzare. Ogni cane ha pregi e difetti e più si conosco questi pregi e questi difetti più sarà facile capire come utilizzarli al meglio. Più io ne so su uno stallone, più vado ad utilizzarlo....
LM:..siamo nel periodo maledetto dei media....anche se noi abbiamo sempre saputo vita, morte e miracoli dei cani. I cani li abbiamo presi da Juniores e li abbiamo portati all'Auslese. Tranne qualche eccezione il primo anno, quando ci siamo trovati gli Auslese dell'anno prima, e l'anno successivo, con i tedeschi, perchè non avevamo ancora la classe pronta...noi siamo arrivati al 2006 che tutti gli Auslese, tranne Pascha Zellwaldrand, avevano il gruppo di riproduzione...noi dal 2003 al 2006 ...anche i famosi dieci Auslese...che tutti dicono ...l'ultimo era Cibas di Turboland...erano tutti cani con il gruppo di riproduzione che noi avevamo preso dalle classi giovani e giovanissimi …
In quel periodo bisognava fare di necessità virtù: c'era Oregon, c'era Kuoll, c'era Cibas. Erano cani di medio livello però con famiglie consolidate, a posto di tipo, di taglia, di carattere ed oggi sono i nonni degli Auslese tedeschi.
...io perchè non giudico gli adulti maschi? Parliamoci chiaro: 11 consiglieri hanno detto che dovevo essere io a giudicare la lavoro maschi, l'unico voto contrario è stato il mio. Prima di tutto perchè, lo abbiamo visto al Gorrieri, non sai dove mettere le mani. Ma non è che quello mi preoccupa, perchè quello è il meno. Ma la classe va reimpostata. Ho preferito prenderla dai giovanissimi (anche se è la classe peggiore, diciamo, sarebbe stato meglio giudicare una giovani femmine, a livello di divertimento), ho preferito prenderla dai giovanissimi e cominciare ad impostarla.
La classe lavoro adesso va azzerata. Dal mio punto di vista va azzerata perchè non c'è niente su cui si possa costruire.
Vedi, noi abbiamo avuto dei cani che, bene o male, hanno fatto figli eccellenti al Campionato tedesco, figli Auslese, sapevamo vita morte e miracoli...
DD: Diciamo che il sapere vita morte e miracoli era più della gestione societaria che del resto del mondo...se vuoi ti faccio l'esempio di Mardock che è emblematico da questo punto di vista, quello che sapevate voi di Mardock il socio medio non lo sapeva di certo.
LM: Noi abbiamo avuto due casi: Dingo di Casa Mary e Mardock (si riferisce a casi in cui, al ricontrollo per la displasia, un soggetto sia risultato displasico. Dingo effettuò il ricontrollo dopo l'Auslese in classe lavoro, Mardock dopo la vittoria in classe Giovanissimi n.d.r.) Dingo con una lastra ancora ammesso, l'Auslese lo ha fatto quando io ho avuto in mano la statistica dei figli e ho visto quant'era l'incidenza. Altrimenti l'Auslese non lo avrebbe fatto.
Mardock ...a 12 mesi la lastra era in ordine, al ricontrollo c'era una degenerazione, pur essendo la lastra corrispondente.
Il discorso qual'è? In 7 anni di controllo, a livello non tecnico, ma a livello visivo, io cosa ho riscontrato? Che il cane degenera dai 12 ai 20 mesi. Abbiamo controllato Till v. Lechtal, Elliot van Noort che, a otto anni, presentavano lastre perfette. Cani dai 12 ai 18 mesi degenerano. Nel caso di Mardock è stata una degenerazione, però poi hai visto che, nei suoi figli, non si è riproposto
DD: ….!??!!!!?!!!! Non mi sembra proprio...
LM: Ci sono stati dei cani tedeschi che lo hanno riproposto in maniera ancora più evidente...il problema comunque derivava dalla nonna di Don che tutti sapevano che era displasica.
DD: Il tutti è sempre un “tutti” molto relativo...
LM: il discorso delle informazioni...oggi come oggi dare delle informazioni, se non hai la riprova...possono essere fuorvianti. Io non voglio arrivare a fare come lo Zuchtwert. Oggi come oggi tu sai benissimo che internet e il cellulare fanno una diffusione distorta delle informazioni. Oggi come oggi la gente non è ancora pronta a recepire...Noi vogliamo fare un sito internet consultabile da qualsiasi socio SAS che , entrando nel sito, si vede le selezioni, si vede le displasie...noi gli diamo una password e con quella l'accesso alla banca dati SAS, ENCI e CELEMASCHE.
DD: Quindi anche la banca dati delle displasie?
LM: Certo, abbiamo un archivio di 35 anni , perchè dobbiamo tenerlo nascosto? La gente deve avere la possibilità di avere accesso a questi dati...poi vedremo le modalità, se metterlo a pagamento, solo per i soci da alcuni anni...ma la gente deve avere le informazioni
Però se io domani mattina dico: “attenzione che Homar dei Colli di Uzzano ha un'incidenza...” ..il cane è morto (inteso come cane che ha stroncata la carriera n.d.r.). Non siamo pronti per questo. Dobbiamo creare una struttura da cui il socio attinge le informazioni. Noi gli daremo il più possibile, come si faceva prima, nei gruppi di riproduzione, più dati possibili, il rapporto tra cucciolate nate e cucciolate presentate, i cuccioli esenti.
Però ripeto: qua non si sa dove mettere le mani. Se si continua a cambiare mano ogni anno in classe lavoro, tra esigenze politiche, tra il discorso che non c'è stato un programma zootecnico...quando c'è un programma, giusto o sbagliato che sia, sai cosa vuoi ottenere e sai dove andare a parare, così alla carlona...
DD: Sì, oddio, ha inciso poco perchè due anni soli non bastano per distruggere una base di lavoro
LM: No, non credere, due anni...considera che juniores, cuccioloni e giovanissimi...
DD: ...due anni in cui non so quanto siano stati presi seriamente dagli allevatori, una parte dei quali ha continuato il proprio lavoro
LM: ...non pensare...perchè, se tu fai il calcolo, non ci sono stati cani che hanno dominato come monte..noi abbiamo avuto dei Sieger che hanno presentato un gruppo raffazzonato e dei quali, ad oggi, non abbiamo visto niente...Io quando non ho avuto il Sieger in Italia ho fatto venire un cane dalla Germania, piuttosto che fare un Sieger che non lo meritasse. Un Sieger deve essere un Sieger.
DD:...sì, ma comunque quel Sieger ha comunque inciso poco, visto che ha coperto poco.
LM: Beh...non è vero perchè ha fatto una sessantina di monte, calcolando un 30% di vuote, se ce ne sono 40-50 nate
DD: quindi secondo te una dirigenza ha un potere forte nell'indirizzare l'allevamento?
LM: No...oggi come oggi tu devi calcolare che io, tu, lui, sappiamo dove andare a coprire. Che vinca o perda se a me il cane piace ci vado. La media si basa invece sui risultati.
A questo punto, con Luciano Musolino che spiegava che la Germania è forte perchè si basa sui risultati, il nastro si è interrotto. Mi dispiace molto anche se, sostanzialmente, nei dieci minuti che mancano, domande e risposte hanno ruotato sulle stesse tematiche già trattate in precedenza, con un ribadire da parte del Presidente, la situazione disastrosa (il già citato “non si sa dove mettere le mani”) della classe lavoro maschi, situazione che si è ben evidenziata anche al Gorrieri. Ovviamente (cosa da me non condivisa e ribadita durante l'intervista) per Musolino è stata la mancanza totale di direttive dal 2007 ad oggi a determinare questa situazione. Musolino ha anche ribadito che considera la situazione zootecnica tedesca molto più grave di quella italiana. I pochi cani che hanno creato dei capannelli di persone alla Siegerschau sono stati Zamp, Vegas e Furbo. Per il resto in Germania c'è davvero poco e diventa difficile vedere cani che piacciono.
Musolino ha poi rimarcato la sua ferma intenzione di lavorare per costruire basi societarie più solide, portando avanti in primis il progetto dei pedigree SAS, della riorganizzazione degli uffici e il controllo degli organismi periferici.
Daniela Dondero, 16 giugno 2010
Il Presidente SAS Luciano Musolino a Brebbia
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