Sotto l'albero di questo Natale 2014, Edoardo Stoppa, noto inviato di Striscia la Notizia che si occupa di maltrattamenti agli animali, ci ha fatto trovare un video cruento e terribile. Protagonista un noto allevamento del bolognese e un noto personaggio del mondo allevatoriale che, non troppo tempo fa, gestiva un sito web dal titolo "Il Cinofilo". Cinofilo. Mai termine è stato usato più a sproposito. Formato da cino- (dal greco κύων cioè "cane") e -filo ( dal greco -ϕιλος ossia "caro a"); significa quindi "amante dei cani". Se riuscite a guardare il video capirete da soli come, da parte di questo "signore" non vi sia alcun "amore per il cane". Purtroppo di "cinofili" che si autodefiniscono tali ma che per i cani non solo non hanno "amore" ma neppure alcun rispetto come creature viventi è pieno l'ambiente "cinofilo". Così come il mondo dei veterinari non è affatto privo di "medici" prontissimi ad assecondare le richieste dei loro clienti, esattamente come fatto dal "veterinario" immortalato nel video di Striscia. L'ENCI ha reagito immediatamente (qui il link al comunicato (viene da chiedersi se il nome e cognome dell'allevatore lo avrebbero messo se non si fosse trattato di un noto oppositore della politica ENCI, ma resta il fatto che si tratti di una presa di posizione doverosa). Ora attendiamo un'analoga reazione dell'ordine dei veterinari.
Il Presidente dell'albo Veterinari di Bologna è stato oggetto di moltissime mail di protesta (ne abbiamo inviato una anche noi, se volete farlo, la mail è info@mediciveterinari.bo.it ) Anche il nome del veterinario è noto. Facebook è una inesauribile fonte di informazioni e se, ad esempio, i siti dell'allevamento di cani corsi e dell'allevamento dei bolognesi del sedicente allevatore sono oscurati, non lo è la sua pagina FB dove qualche ora fa, in italiano e in inglese, ha pubblicato un annuncio in cui si dice:
Sono spiacente di dover comunicare che essendo venute meno le le condizioni economiche minime che mi consentivano l'esercizio della attivitą e preso atto delle recenti iniziative, anche giudiziarie, che mi hanno coinvolto e che mettono in discussione l'essenza stessa della professione di allevatore, sono mio malgrado costretto a cessare tutte le attivitą dell'allevamento "I bolognesi ed i corsi di Vignola dei Conti". I cani sono a disposizione per essere regalati o per essere ceduti ad altri allevamenti di comprovata affidabilitą dietro compenso da pattuirsi. I primi verranno ceduti senza pedigree in quanto non adibiti alla riproduzione. Altre linee di sangue verranno ceduti dietro compenso da stabilirsi da soggetto a soggetto.
Francamente ci siamo chiesti, leggendo tale comunicato, come mai l'autorità giudiziaria non abbia provveduto a porre i cani sotto sequestro (ammesso che invece non lo abbia fatto e che Veronesi non stia commettendo un altro illecito)
Su questa vicenda c'è davvero poco da dire. Purtroppo determinerà un altro, ennesimo colpo all'allevamento dei cani di razza e ai tanti appassionati della selezione delle razze canine, anche quelli profondamente e radicalmente "cinofili". Non potrà essere altrimenti e a poco potranno valere i distinguo tra allevatori buoni e allevatori cattivi. Il signor Alberto Veronesi è un allevatore con affisso riconosciuto, che si vantava di allevare in regola pagando le tasse, che aveva cani con risultati in esposizione,che radiografava i suoi soggetti per la displasia e si riempiva la bocca di termini come "selezione responsabile e trasparente" e "benessere animale". Certo, a leggere bene le pubblicità di razze ne allevava diverse, ma non era certo paragonabile al "cagnaro" che opera al di fuori delle regole o che importa cuccioli dall'est. Un personaggio a pieno titolo esponente della "cinofilia ufficiale" a cui venivano affidati i cani sequestrati dalla polizia (leggete questo articolo del febbraio 2009).
Difficile, a questo punto, difendersi da chi scriverà: "i cani non vanno acquistati, chi vende cani è una persona senza scrupoli".
Non è così, la selezione delle razze è fondamentale, ma sarà sempre più complicato farlo comprendere al "grande pubblico". Ci vorrebbe una maggiore cultura cinofila, ci vorrebbero organi istituzionali che smettessero di chiudersi nel loro mondo per iniziati e affrontassero il mondo reale, ci vorrebbe una cinofilia realmente "cinofila" dove il "si sa ma non si dice" non fosse una regola, dove la paura di "screditare" l'ambiente non facesse, troppo spesso, come accade per i metodi di addestramento dei cani da prove, ignorare maltrattamenti e abusi.
Così, nel mondo reale, proliferano pseudo educatori cinofili che, ai proprietari incapaci di gestire i loro cani, propongono la soluzione "prozac" (quando non eutanasia) e animalisti per i quali il concetto stesso di "selezione" è sinonimo di crudeltà.
I veri esperti del mondo canino, le persone con le competenze, l'esperienza e la passione per i cani restano nella loro enclave, troppo spesso fianco a fianco di commercianti, maltrattatori, fanatici del risultato a qualunque costo dai quali, complice un pericolosissimo sentimento di "appartenenza", non prendono mai realmente le distanze con azioni concrete.
A meno che non si metta di mezzo Striscia.
ps: pur disgustati da "veterinario" e "allevatore" immortalati nel video troviamo agghiaccianti molti dei commenti letti su Facebook, sia sulla pagina di Edoardo Stoppa, sia su quelle dell'allevamento incriminato. La violenza e i soprusi (si esercitino sugli animali come sulle persone) ci indignano profondamente. Sempre. Così come ci indignano il mancato rispetto dei diritti umani, l'odio, il razzismo, l'invocare la pena di morte (qualunque sia il delitto commesso).
Daniela Dondero e Leandro Falaschetti, 16 dicembre 2014
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