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Per il Neofita.

La displasia dell'anca e del gomito

La displasia dell'anca e quella del gomito sono le più diffuse malattie ortopediche su base ereditaria che affliggono molte razze canine . Nelle razze ad accrescimento rapido le artrosi conseguenti alla malattia danno problematiche più evidenti. Erroneamente nella convinzione popolare vengono ritenute maggiormente soggette a displasia le razze in cui questa patologia viene controllata, come, ad esempio, il pastore tedesco.
La displasia dell’anca è una malformazione di questa articolazione, tale per cui, durante la crescita, si crea un gioco articolare eccessivo: la testa del femore non combacia più perfettamente con la cavità del bacino (cavità dell’acetabolo) che naturalmente la ospita, si deforma e l’acetabolo si appiattisce.
Anche la displasia del gomito è una malformazione scheletrica del periodo dello sviluppo, tale per cui le tre ossa (radio, ulna e omero) che compongono questa articolazione crescono in modo disarmonico tra loro, ed asincrono in lunghezza. Il risultato è la comparsa di diverse condizioni patologiche, tutte accompagnate da dolore, zoppia e sviluppo di artrosi.
Le displasie si ereditano: si trasmettono cioè dai genitori ai figli e a trasmetterle non sono solo i cani visibilmente displasici, cioè malati. Possono farlo anche genitori che, pur essendo apparentemente sani, sono in realtà portatori nel proprio DNA di alcuni dei tantissimi (oltre 100) geni per la displasia (n.d.r.: studi recenti hanno stabilito l'esistenza di un gene principale in aggiunta agli effetti di una componente poligenica) , dunque, sono potenzialmente in grado di trasmetterla alle generazioni future.
La displasia dell’anca e la displasia del gomito sono malattie cosiddette multifattoriali. Alla predisposizione genetica possono cioè sommarsi altri fattori, che aggravano l’espressione della malattia displasica e/o ne accelerano il decorso.
L’alimentazione Tra i fattori di rischio, un ruolo di primo piano spetta all’alimentazione. Per la displasia dell’anca, sono sotto accusa in particolare le diete ipercaloriche ed iperproteiche. Regimi dietetici di questo genere provocano nei cuccioli, specie di taglia grande e gigante, un incremento del peso assai più rapido di quello previsto dallo standard di razza e, nel contempo, determinano un’accelerazione della crescita ossea, non controbilanciata da uno sviluppo proporzionale dei necessari supporti muscolari e legamentosi.
Occhio al calcio Nelle forme di displasia del gomito, il fattore nutrizionale maggiormente sotto accusa è il calcio. Diete eccessivamente arricchite con questo minerale possono infatti interferire con la corretta trasformazione e maturazione delle cartilagini in accrescimento e, di conseguenza, ripercuotersi sulla crescita in lunghezza delle ossa del gomito.
Altri fattori Altri fattori che possono aggravare una displasia sono: l’esercizio fisico esagerato, in soggetti ad esempio avviati troppo precocemente ad intense attività agonistiche o di lavoro; eventuali traumi, cui i cuccioli sono particolarmente esposti per loro naturale vivacità; possibili malattie ossee concomitanti.

Classificazione FCI della Displasia dell'anca:

gradoAGrado A: nessun segno di displasia dell'anca (HD 0 / HD -). La testa del femore e l'acetabolo sono congruenti. Il bordo craniolaterale appare netto e leggermente arrotondato. Lo spazio articolare risulta netto ed uniforme. L'angolo acetabolare secondo Norberg è di circa 105° o superiore. Quando inoltre il bordo craniolaterale circonda leggermente la testa del femore in direzione laterocaudale, la conformazione articolare viene definita "eccellente" (A1).
grado-normale

gradoBGrado B: articolazione dell'anca quasi normale (HD 1 / HD +/-). La testa del femore e l'acetabolo appaiono leggermente incongruenti e l'angolo acetabolare secondo Norberg è di circa 105° oppure il centro della testa del femore si trova medialmente al bordo acetabolare dorsale con congruità della testa del femore e dell'acetabolo.
grado-quasi-normale

gradoCGrado C: leggera displasia dell'anca (HD 2 / HD +). La testa del femore e l'acetabolo appaiono incongruenti, l'angolo acetabolare secondo Norberg è di circa 100° e/o il bordo cranio laterale risulta appiattito. Possono essere presenti irregolarità o segni minori di modificazioni osteoartrosiche a carico del margine acetabolare craniale, caudale o dorsale o della testa e del collo del femore.
leggera-displasia

gradoDGrado D: media displasia dell'anca (HD 3 / HD ++). Incongruità evidente tra la testa del femore e l'acetabolo con sublussazione. L'angolo acetabolare secondo Norberg è superiore a 90°. Saranno presenti un appiattimento del bordo craniolaterale e/o segni di osteoartrosi.
media-displasia media-displasiaà-02

gradoEGrado E: grave displasia dell'anca (HD 4 / HD +++). Sono presenti modificazioni marcate di tipo displastico delle anche, come lussazione o sublussazione distinta, un angolo acetabolare secondo Norberg inferiore a 90°, un evidente appiattimento del margine acetabolare craniale e deformazione della testa del femore (a forma di fungo o appiattita) o la presenza di altri segni di osteoartrosi.
displasia-grave

Classificazione FCI -IEWG della displasia del gomito

La Displasia del gomito o ED (dall'inglese Elbow Dysplasia) è una malattia scheletrica del periodo dell'accrescimento del cane caratterizzata dal conseguente sviluppo di artrosi. La sintomatologia di un soggetto colpito da ED è piuttosto varia, si va da una zoppia dell'arto interessato più o meno accentuata con un movimento del gomito aperto verso l'esterno, ad una immobilità totale dell'arto interessato (nei casi più gravi). L'animale cercherà di evitare di appoggiare l'arto tanto che una prolungata dolorabilità potrebbe far si che col passare del tempo si possa avere un atrofia muscolare dell'arto ed un rigonfiamento sulla parte offesa.
Numerosi studi hanno dimostrato che la displasia del gomito è una patologia ereditaria. È accertato che i cani di taglia grande, con un rapido accrescimento e con la capacità di assumere grandi quantità di cibo sono più esposti a queste patologie. Tale situazione è notevolmente peggiorata da diete energetiche, ricche di proteine, minerali e vitamine.
Studi sperimentali condotti da Olsson (1972) su giovani Alani hanno dimostrato che soggetti alimentati con una dieta bilanciata ma assunta in quantità eccessiva, oppure con diete fortemente integrate di calcio (3,3% della sostanza secca), hanno presentato una netta maggior incidenza rispetto a cani alimentati in modo più razionale.
La spiegazione è da ricercare nella disarmonia di sviluppo che nei cani a rapida crescita viene ulteriormente accentuata dall'alimentazione troppo spinta.
Bisogna inoltre tener conto del rimodellamento (cambiamenti di forma) che il segmento radio-ulnare subisce durante lo sviluppo del giovane cane. Basti pensare che all'età di 5-6 mesi il diametro dell'ulna nella parte distale (inferiore) è notevolmente superiore a quello del radio, mentre nel cane a fine sviluppo i rapporti sono esattamente il contrario. Questi rimodellamenti possono notevolmente essere influenzati dall'alimentazione.
A partire dal 1989 in seguito ad un accordo tra WSAVA (World Small Animal Veterinary Associations), IEWG (International Elbow Working Group) e FCI (Federazione Cinologica Internazionale) si è dato inizio ad un programma di controllo della displasia del gomito proponendo uno schema di prevenzione e ricerca a livello internazionale. L'IEWG (International Elbow Working Group) ha stabilito nel 1994 un protocollo internazionale internazionale di ricerca , di classificazione e di valutazione del grado di displasia del gomito (ED).
gomito-visione-frontale gomito-visione-laterale

Per definire quest'ultimo vengono presi in considerazione le dimensioni degli osteofiti e la presenza di eventuali lesioni cosiddette "primarie" quali UAP (mancata unione del processo anconeo), KL (Kissing Lesion Erosione della cartilagine articolare del condilo omerale mediale che non interessa l'osso subcondrale.Frequente in presenza contemporanea di FCP), MCPD (Medial Coronoid Process Disease Alterazione del profilo del processo coronoideo mediale ulnare senza evidenza di frammentazione. Altrimenti definita "Sospetta FCP")/ FCP (Fragmented coronoid process. Alterazione del profilo del processo coronoideo mediale ulnare con evidente frammentazione), OC / OCD (Osteocondrite e Osteocondrite dissecante). e INC.(incongruenza articolare)
In presenza di UAP, KL , FCP, OC / OCD il grado previsto è ED 3
In presenza di incompleta UAP , MCPD , INC > 2mm il grado previsto è ED 2
ED 0 non si riscontrano alterazioni
ED B/L alterazioni articolari minime
ED 1 presenza di osteofiti < a 2mm o di sclerosi subtrocleare dell'ulna e/o di INC < 2mm
ED 2 presenza di osteofiti di dimensione tra 2 e 5mm e/o di grave sclerosi subtrocleare dell'ulna e/o di INC > 2mm; la presenza di alterazioni del profilo del processo coronoideo mediale ulnare senza evidenza di frammentazione od una fusione incompleta del processo anconeo ulnare comportano comunque il grado 2
ED 3 presenza di osteofiti di dimensione > a 5m; l'evidenza di una o più lesioni primarie quali UAP, KL , FCP, OC / OCD comporta comunque il grado 3. Anche i cani sottoposti ad interventi chirurgici per displasia del gomito, se l'intervento è dimostrabile radiograficamente, devono essere classificati ED 3 indipendentemente dalle lesioni articolari presenti.

FCP o Frammentazione del processo coronoideo mediale dell'ulna
La frammentazione del processo coronoideo mediale dell'ulna o FCP (dall'inglese Fragmented Coronoid Process) è stata segnalata per la prima volta nel 1974 da Olsson e Tirgari separatamente.
E' dovuta ad un rallentamento di crescita del radio rispetto all'ulna e l'incongruenza articolare che si instaura fa si che il carico, che normalmente è distribuito su tutta la superficie articolare, viene spostato quasi totalmente sul condilo mediale dell'omero e sul processo coronoideo mediale dell'ulna il quale dapprima si indebolisce e poi si frammenta. I sintomi clinici, l'età dell'insorgenza e la razza possono indirizzare verso una diagnosi presunta della patologia che deve essere confermata dall'esame radiologico.
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UAP o Mancata unione del processo anconeo dell'ulna
La mancata unione del processo anconeo dell'ulna o UAP (dall'inglese Ununited Anconeal Process), tale termine è preferito al termine distacco per le caratteristiche anatomiche particolari del processo anconeo che nelle razze di grande taglia origina da un centro di ossificazione separato, che essendo cartilagineo non è visibile radiologicamente prima dei 2 mesi e mezzo, ma si rende evidente verso i 3,5 - 4 mesi, fondendosi con l'ulna a 4,5 - 5,5 mesi. Nei casi patologici il processo anconeo non si salda creando nell'articolazione l'artrosi. Da studi eseguiti in Svezia con la collaborazione del Kennel Club svedese e dell'Università di Upsala risulta evidente che esiste in alcune razze canine una predisposizione genetica alla displasia del gomito con conseguente sviluppo di artrosi.
uap-incompletaUAP incompleta uap

OCD o Osteocondrite dissecante del comparto mediale del condilo omerale
L'osteocondrite dissecante del comparto mediale del condilo omerale o OCD (dal latino Osteocondritis Dissecans) é stata segnalata per la prima volta nel 1974 da Olsson e consiste nel distacco completo o incompleto di un lembo di cartilagine dalla superficie articolare del condilo mediale dell'omero. Tale lembo cartilagineo provoca nel giro di poco tempo un'artrosi secondaria che invalida l'articolazione.
I sintomi sono dati da un'andatura rigida a freddo che si trasforma in zoppia quando l'animale si stanca. In stazione spesso l'animale tiene l'arto sollevato. La patologia è spesso bilaterale.
La diagnosi necessita dell'esame radiologico. (n.d.r.: l'OCD può essere a carico, oltre che del gomito, anche della spalla, del ginocchio e del garretto)

INC o Incongruenza articolare
Sia il ritardo di crescita dell'ulna rispetto al radio, che favorisce la mancata unione del processo anconeo per la pressione esercitata dal radio, maggiormente sviluppato, sul condilo omerale che si trasmette poi sullo stesso processo anconeo. Sia, viceversa, un ritardo di crescita del radio rispetto all'ulna, che può favorire la frammentazione del processo coronoideo per la concentrazione delle forze di carico dell'omero sullo stesso processo coronoideo. Entrambe queste lesioni portano inevitabilmente ad instabilità e/o incongruenza articolare e successivamente ad artrosi.

Disciplinare per il controllo ufficiale della displasia dell'anca e della displasia
del gomito dei cani iscritti al libro genealogico.

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Per il neofita

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