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<<Trofeo Walter Gorrieri 2011. Bosco Albergati, 15 maggio. Lavoro maschi

Giudice Luciano Musolino

24 i cani in questa classe, 7 dei quali presentati per la qualificazione al WUSV-Universalsieger . A differenza che nella lavoro femmine qui, più che la classifica, le mie limitate capacità intellettuali hanno trovato non poche difficoltà a comprendere quanto esternato al microfono dal Presidente o meglio, a essere più precisi, a conciliare quanto ascoltato al Gorrieri con le affermazioni e i giudizi sentiti al raduno di Brindisi e con le sue "indicazioni zootecniche" contenute nella lettera inviata, in veste di Responsabile Nazionale dell'Allevamento, ai giudici, pubblicata anche sul sito ufficiale SAS.

I cani delle linee da lavoro. Luciano Musolino divide la classe, facendo gareggiare i 7 cani in lizza per far parte della squadra che rappresenterà l'Italia all'Universalsieger. L'unione mondiale organizza questo appuntamento per il primo anno e Musolino, nel giudizio finale, chiedendo un applauso per i cani in gara, ricorda come la SAS tenga molto a fare bella figura a questa manifestazione. Mi è dispiaciuto un po', essendo a conoscenza che alcuni dei conduttori, forzando la loro natura, avevano scelto dei presentatori e allenato i loro cani per il ring, che Musolino li abbia fatti gareggiare quasi esclusivamente al fuss, probabilmente pensando così di agevolarli. Peccato che poi, in Austria, la gara in ring sarà gara a tutti gli effetti. Credo invece che il fatto di averli separati dagli altri nasca dal timore di far girare troppi adulti in un ring non eccessivamente grande e su un terreno reso molto difficile dal fango e che non sia da leggere come una "ghettizzazione", anche se ha inevitabilmente contribuito, caso mai ci fosse stato bisogno, a alimentare la convinzione che quella dei soggetti da lavoro sia una "razza a parte". Mi sarebbe piaciuto molto che il Presidente sottolineasse l'equilibrio caratteriale della quasi totalità di questi soggetti che di certo avevano assai meno bisogno degli avvisi a mantenere le distanze per evitare incidenti di quanto non ne abbiano i nostri soggetti da esposizione. Vincitore di questo lotto di partecipanti, Vasco Lastal, un cane da lavoro che però proviene esclusivamente da linee da esposizione (confrontare il GDS per credere) e che Musolino ripesca inserendolo nel primo gruppo della gara.
Piccola nota a margine. Per la serie "le leggi di Murphy cinofile colpiscono anche i lavoristi" i due soggetti migliori come anatomia, appunto Vasco Lastal e Gordan Wolfsblick (il secondo classificato di questo gruppo), sono arrivati all'appuntamento con il Gorrieri in pessime condizioni di pelo rispetto a quando li visti gareggiare nelle prove UD. Un po' penalizzato mi è parso, in ultima posizione, Max di Casa Nosella che con Musolino, nel giudizio morfologico del Campionato Nati e Allevati, era salito sul podio in terza posizione (ma non erano presenti i cani che qui lo hanno preceduto).

Fine stagione? Non ho capito i frequenti richiami fatti da Musolino riguardanti l'essere a fine stagione. Siamo a metà maggio e il Campionato italiano si svolgerà a fine settembre. Mi hanno spiegato, e lo stesso Presidente mi pare lo abbia ribadito al microfono, che Musolino non giudicherà più oltre il mese di giugno, motivo per cui è stata segnalata sul sito SAS anche la gara ENCI di Empoli (un precedente che non si era mai visto, dato che, di norma, nessuna esposizione ENCI, pur giudicata da specialisti di razza scelti dalla SAS, aveva mai trovato pubblicità e spazio sul sito ufficiale dell'associazione). Quello che non mi è chiaro, invece, è se l'aver presentato o meno i cani a uno dei 5 raduni da lui giudicati (Bergamo-13 marzo-, Brindisi-20 marzo-,Terni-1 maggio-, Trofeo Gorrieri-15 maggio--,Palermo-2 giugno-) rappresenti per Musolino un fattore discriminante per il piazzamento del Campionato. Suppongo di no, perchè, contrariamente a quanto affermano i suoi rancorosi detrattori, Musolino non si comporta come il re-sole di una SAS fatta di sudditi e cortigiani, pertanto, anche se è discutibile, in quanto Responsabile Nazionale dell'Allevamento, la sua scelta di non giudicare più dopo giugno, non dovrebbe essere in discussione che questa sua scelta personale non verrà fatta pesare agli espositori italiani. Nello specifico, quindi, credo che un cane valido, che, per i più disparati motivi, non abbia potuto essere presentato in uno dei 5 raduni, riceverà al Campionato un equo giudizio e un'altrettanto corretto piazzamento dal giudice Luciano Musolino.

La gara e i giudizi finali. Musolino conclude la classe e dichiara al microfono che,"per i primi 9 soggetti non vi sono preclusioni", si tratta di cani tutti con ottime linee di sangue, taglie contenute (poi precisa che specificherà meglio nei singoli giudizi). In previsione del Campionato dice bisognerà fare, cito testualmente, "delle scelte personali" e lui crede "di avere ben chiaro dove voglio andare a parare". Aggiunge poi che anche il secondo lotto della punta degli eccellenti è veramente un buon gruppo e che "quindi ci sono da fare delle valutazioni per quel che riguarda il campionato, esclusivamente per ciò che riguarda la famiglia, la riproduzione, la displasia e quant'altro". Cosa avrà mai voluto dire? Gli espositori che, nella speranza dell'Auslese o dell'eccellente di punta, si aggrappano anche al minimo commento positivo, hanno voluto leggere in quel "non vi sono preclusioni" una possibilità. Sinceramente la sensazione che ho avuto io, vista la metamorfosi operata da Musolino rispetto a Brindisi (e, da come mi hanno riferito, anche rispetto a Bergamo), è stata che il Responsabile Nazionale dell'Allevamento forse temendo, visti anche gli scarsi numeri della classe lavoro dell'ultimo raduno di Terni, di dover giudicare una classe povera di partecipanti al suo debutto nella lavoro maschi al Campionato, abbia preferito usare toni più accondiscendenti.
Certo un Musolino che provi a fare il De Cillis (giudice che notoriamente, quando prende in mano il microfono, ha sempre toni che esaltano la classe appena valutata e i pregi dei singoli soggetti) un po' stride. Ci prova, ma, a differenza di De Cillis, senza troppa convinzione, contraddicendo se stesso e forzando la sua natura. Così, mentre guarda questi soggetti descrivendo l'insieme della classe con toni entusiastici, voce, gesti e sguardi sembrano tradire altro pensiero. Ma forse è stata solo una mia impressione. Di certo, di contraddizioni, almeno nel giudizio del primo classificato, Ron della Bocca del Vesuvio, ne ho sentite. Premesso che Ron è sempre stato presentato nelle recenti occasioni in ottime condizioni e molto ben preparato, a Bergamo Musolino ne aveva sottolineato la taglia eccessiva, a Brindisi aveva dichiarato che, in prospettiva Campionato, il cane avrebbe avuto l'obbligo di presentare un valido gruppo di riproduzione. Qui al Gorrieri, invece, il giudizio al microfono, riferito alla taglia è stato: "il cane è grande, l'ho misurato 4 volte ma non arriva a passare i 66 cm (sto citando testualmente), assolutamente, l'ho misurato tre-quattro volte...è al limite massimo della taglia, non lo si può negare, ma è costruito in maniera impeccabile, l'unica cosa è la groppa, lo abbiamo già detto..." Riguardo ai figli dice invece che, a differenza di quanto lui stesso aveva affermato a Brindisi, a questo raduno si comincia a vedere qualcosa della riproduzione ("finalmente vi siete decisi a lasciare a casa i brutti e presentare i belli"). La cosa non sarebbe da discutere se non fosse che i cani presentati a Brindisi, fatta eccezione per Gimmy degli Arvali che non era presente (e che comunque lo stesso Musolino ha messo tredicesimo al Campionato in giovanissimi) erano gli stessi del Walter Gorrieri . Come mai questo cambiamento? Onestamente non l'ho capito. Di sicuro, in questa classe, Ron faceva quello che io chiamo "l'effetto Hettel". Spiegazione per i più giovani. Hettel Grande Valle, soggetto che ha ottenuto notevoli successi nei ring italiani e tedeschi nella seconda metà degli anni novanta, era un cane con alcuni difetti anche gravi (in particolare la mancanza di correttezza anteriore) ma con un temperamento da ring e alcuni pregi che, una volta messo a confronto con gli altri, facevano dimenticare i difetti (anche a giudici come Hermann Martin). Ron, a non voler considerare in primo luogo la taglia (e qualche altro particolare) domenica era decisamente al di sopra degli altri cani in ring, per piacevolezza d'insieme, per l'assetto anteriore, per solidità generale (meglio rispetto ad altre volte la groppa e il posteriore, in una gara molto simile a quella condotta a Vimercate nel 2010). Condivisibile quanto fatto da Musolino? Non saprei dire. Di sicuro in linea con i piazzamenti ottenuti fino ad oggi da Ron ma molto in contraddizione con quanto affermato in precedenza, per le direttive sulla taglia, per la penalizzazione, in questa stessa gara, di Xano kleinen Birke (a mio avviso più grande di Ron ma non di molto e, al pari di Ron, figlio di due cani grandi). Occorre però dire che le stesse contraddizioni Musolino le ha evidenziate anche giudicando il padre di Ron, Xaro dei Monti della Laga, all'Internazionale di Milano tenutasi quest'anno a gennaio, non tanto perchè gli ha fatto vincere la classe lavoro, quanto per l'assegnazione, non obbligatoria, del CAC.
Forse, dal Responsabile Allevamento proccupato per le deviazioni dallo standard che si stanno fissando nei prodotti del nostro allevamento e che ammonisce i colleghi giudici,richiamandoli al loro senso di responsabilitą e invitandoli "a porre maggiore attenzione nella scelta dei soggetti da collocare alle prime posizioni, che dovranno corrispondere il più possibile allo standard, ricordandoci che il Pastore Tedesco è un cane da utilità e tale deve rimanere" (citazioni dalla Comunicazione ai giudici) , ci si potevano aspettare scelte meno accondiscendenti, in direzione dello standard piuttosto che del gusto del pubblico. Certo non siamo ancora al Campionato e, visti gli ultimi cambiamenti, non è così matematico che non ve ne siano altri, anche se, a questo punto, sarebbe davvero difficile spiegare le proprie scelte ai proprietari dei cani interessati, Ron della Bocca del Vesuvio in testa. Verrebbe da chiedersi poi come si comporterà il Presidente con Eros delle Colonne d'Ercole. Cambierà idea anche per Eros, modificando la perentoria sentenza ("questo cane non rientra nei Nostri programmi") emessa a Brindisi?
Al secondo posto di questa classe Paer Blue Iris. Soggetto con piacevolissima immagine d'insieme, questo figlio di Nando Gollerweiher, di taglia corretta, con ottima presenza di nero, parte in sesta posizione, dietro, nell'ordine, a Ron della Bocca del Vesuvio, Uwo dell'Alto Pino, Jago della Selva Magna, Ilko de Casa do Bento e Icon Bad Boll. Partenza francamente piuttosto difficile da comprendere, considerando le qualità del cane. Molto apprezzato dagli espositori a bordo ring, si guadagna la seconda posizione con un'ottima conduzione di gara e una valida prova senza guinzaglio. Al terzo posto Uwo dell'Alto Pino, non nelle condizioni di preparazione al ring che ci si aspetterebbero da un soggetto che può, per linea di sangue e pregi, aspirare a validi risultati al Campionato. Al quarto posto Jago della Selva Magna , di cui Musolino ricorda il palmares italiano e tedesco. Il giudizio di questo soggetto che presenta "i difetti del padre ingentiliti" non è brillantissimo nell'insieme, anche se Musolino ne apprezza la correttezza. Al quinto posto Ilko de Casa Bento. Rispetto al "non lo voglio più vedere in ring" ho sentito più di qualche fraintendimento. A mio parere quel "non lo voglio più vedere" aveva una connotazione positiva, intendendo "conosco il cane, mi piace molto, non serve me lo presentiate tutte le domeniche " (tradotto dal musolinese direi si potrebbe interpretare con un "ho inteso valorizzare questo soggetto, non mi deludete e curatene la preparazione per il campionato, tonificatelo e allenatelo, piuttosto che preoccuparvi di presentarlo in gara"). Sottolineata come di consueto la provenienza da una linea di sangue alternativa (una delle "fortune" di questo soggetto). Al sesto posto Icon Bad Boll un cane classificatosi intorno al cinquantesimo posto alla Siegerschau, figlio di Ober Bad Boll per l'Auslese Pania dell'Alto Pino, stessa mamma di Uwo. Non in ottimali condizioni di forma, nel giudizio Musolino sottolinea come abbiano comunque fatto bene i proprietari a presentarlo ("perchè ormai siamo a fine stagione"), il giudizio non è eccelso, anche se poi , nel sottolinearne la pregevole linea di sangue e le normali angolature ("e quando dico normali, intendo un pregio") dice testualmente che questo cane è "una manna dal cielo per le nostre linee di sangue" (in questo caso un musolinese cerchiobottista rivolto ai proprietari: giudizio anatomico non certo da Auslese ma invito agli espositori a utilizzarlo in riproduzione, contenti?). Settimo Rademberg che, finalmente, è tornato ad essere il cane gioioso di prima. Buona gara per lui, con valida prova al fuss. Ottavo Rambo Zellwaldrand anche lui migliorato rispetto a precedenti raduni. L'ultima volta lo avevo visto alla SAS Monterosa, a settembre dello scorso anno, dove si era scontrato, tra gli altri, anche con Rademberg (e con Ferrari Agilolfinger che poi vinse il raduno, Ferro Hohen Zeile e Nero di Casa Scognamiglio), era partito in seconda posizione e aveva girato per qualche momento anche al primo posto, per poi terminare terzo. Giudicava Musolino. Rambo a questo Gorrieri guadagna, nelle fasi in movimento, una posizione su Olex dell'Ertanova; anche in questo caso una partenza che si potrebbe discutere, sempre in riferimento alla necessità di premiare una taglia corretta (che, nel caso di Rambo, è unita anche a una valida impronta maschia). Nono appunto Olex dell'Ertanova, un soggetto che Musolino aveva avuto modo di giudicare in classe giovani a Vimercate, dove lo posizionò dietro a Vando di Zenevredo nella famosa classe del "il vino si fa con le uve che si hanno". Figlio di Jumbo di Zenevredo per Patty dell'Ertanova (Yimmy Contra-Fritz Farbenspiel), grande, di media robustezza, nel tipo paterno. Anche Olex fa parte dei primi nove soggetti sui quali "non vi sono preclusioni". Al decimo posto un cane che vedevo per la prima volta, Xano von der kleinen Birke, un figlio di Tyson Koettersbusch per l'Auslese Betty di Casa Luca (la figlia di Ghero di Casa Nobili gestita, per un breve periodo, da Musolino). Meno alto di come mi sarei aspettata potesse essere leggendo il suo pedigree, visto che la mamma, soggetto molto valido, è sicuramente una cagna grande. Xano è un cane di valida impronta maschia, con assetto anteriore " alla quenn", un po' troppo carico di torace. Pare anche che Xano abbia superato di recente un serio IPO2, con ottimi punteggi, evidente indice di valide doti caratteriali. Non ho ascoltato il giudizio di Musolino su questo soggetto ma mi hanno riferito che ne abbia apprezzato l'anatomia, dicendo di averlo penalizzato perchè portatore di un problema (quello della taglia) ampiamente già presente nel nostro allevamento. Anche in questo caso non troppa coerenza se, nella stessa gara, si fa vincere un cane dichiaratamente 66 cm al garrese. A me il cane non ha entusiasmato più di tanto, pur apprezzandone l' impronta maschia e, soprattutto, le qualità caratteriali (che,di questi tempi, sono dote rarissima), credo però che si tratti di un soggetto che avrebbe potuto incontrare (o incontrerà) l'apprezzamento degli allevatori italiani.
Da notare come Musolino abbia operato, in questa classe, pochissimi spostamenti rispetto alle scelte fatte in partenza (mi pare abbia recuperato un posto Hannibal di Casa Rosy e, come scrivevo prima, Rambo Zellwaldrand), eccezione fatta per i 4 posti di Paer Blue Iris, tre dei quali recuperati quasi a inizio prova.
Occorre dire che, per quanto riguarda l'altezza al garrese, la classe, anche nelle posizioni di rincalzo, non aveva molta coerenza, con soggetti in taglia (come Boss del Monte Poliziano, Pier dell'Alpe Adria o anche gli ultimi due eccellenti, Jago e Mec di Casa Mary), mescolati a cani grandi (come Ivan Loggia dei Medici o Jork di Zenevredo, oltre ai già citati Xano e Olex), segno di come il "fattore taglia" non sia stato , per Luciano Musolino, un elemento prioritario nella valutazione dei soggetti.

 

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