Siegerschau ist Siegerschau.Il detto "Siegerschau ist Siegerschau" (che potrebbe essere liberamente tradotto, citando quanto scritto diversi anni fa da Salvatore Capetti sulla rivista SAS, con un "conta il cane ma anche il resto" ) resta anche quest'anno, decisamente valido. L'impressione generale ricavata da questa Siegerschau di Ulm non è poi molto diversa da quella ricevuta lo scorso anno. Purtroppo le considerazioni scritte su questo sito al ritorno da Aachen valgono ancora, con qualche leggera differenza ma con, nel complesso, la stessa amara considerazione di come lo show business abbia sempre più il sopravvento. SV-Media e Foto Urma. Quest'anno, ottenuto l'agognato "roten Presse" (il pass per la stampa che dà l'accesso allo Stadio) mi sono ritrovata con i fotografi professionisti a vivere una sorta di "teatro dell'assurdo". I fotografi sono stati relegati in un lato ben definito dello stadio, dal quale la sicurezza impediva di uscire. Il tutto per tutelare da un lato le riprese filmate della Reivision, dall'altro Foto Urma, con Urban Petterson che poteva permettersi di fotografare nelle situazioni migliori (sia per la distanza che per le luci) i cani presenti. La Reivision quest'anno non solo effettuava le canoniche riprese per il video della manifestazione, ma si occupava anche delle riprese per la SV-Media, il neonato business, grazie al quale, pagando un abbonamento, gli appassionati potevano vedere in diretta tutta la manifestazione tramite internet. Ai fotografi è stato proibito di muoversi proprio per non disturbare le riprese delle diverse telecamere, presenti sia nello stadio che nei ring delle classi minori. Ho visto il Responsabile dell'Allevamento Reinhardt Meyer preoccuparsi personalmente che le adulte femmine per la ferma fossero correttamente posizionate a favore di telelcamera, addirittura interropendo il giudizio del collega Frank Goldlust per meglio piazzare una delle cagne proclamate Auslese. Per quanto non possa che essere positivo sfruttare le innovazioni tecnologiche per far arrivare la Siegerschau in tutto il mondo e potervi far assistere virtualmente tutti quelli che, per vari motivi, non possono prendervi parte, la sensazione ricevuta è stata che l'impatto mediatico contasse più dei cani, reali, in gara e delle persone che, a proprie spese, erano presenti. Ciò che stride è la scarsa importanza che viene data alla conoscenza del cane da pastore tedesco. L'accesso tramite SV-Media metteva tutti in condizioni di esserci, ma non di comprendere ciò che stava accadendo. Storditi dalla musica trionfale (davvero fuori luogo) che ha accompagnato il giro al trotto finale di ogni singolo Auslese, gli appassionati del pastore tedesco assistevano ad un grande show, ma senza alcuno strumento utile a conoscere il cane da pastore tedesco. Uno spettacolo per iniziati o per chi di zootecnica e cinognostica non vuole sentire nemmeno parlare. Con buona pace degli scopi statutari delle società di tutela della razza, che dovrebbero incrementare la conoscenza del pastore tedesco e a tutto vantaggio dello show business. Del resto, se la conoscenza resta appannaggio di pochi, i parvenu del mondo espositivo (a cominciare dal grande mercato cinese) finiranno sempre più con il ragionare in termini di risultati ottenuti dai cani, non essendo minimamente in grado di stabilire il valore reale ed oggettivo del cane che ottiene il risultato. Più facile così, per giudici, allevatori e mediatori che gestiscono il mercato, gestire e vendere il semplice piazzamento. Le prove di difesa, i figuranti e Javir. Siegerschau in cui l'esistenza della neonata società di Raiser (RSV2000), ufficialmente ignorata dall'SV che però non permette la doppia associazione (se si è soci SV non si può anche essere soci RSV2000), ha avuto un suo peso specifico. Resisi conto dell'emorragia di lavoristi e per contrastare le accuse di Raiser di aver trascurato notevolmente l'aspetto caratteriale dei cani da esposizione riducendo il mondo espositivo a puro mercato, i dirigenti SV corrono ai ripari. Cominciando dal fatto che, rispetto allo scorso anno, le prove di difesa sono state assai meno edulcorate. Mossa "politica" anche la cura nella presentazione di Javir Talka Marda, volta a valorizzare un soggetto (io direi un binomio) di notevole rilievo (vincitore della Bundessiegerprufung e sul podio a WUSV nel 2008), ma anche a far capire al mondo del lavoro che, da parte dei vertici SV e del Responsabile dell'Addestramento in particolare, il mondo dei Leistunghunde non viene considerato un universo a parte. Javir ha iscritto, come già preannunciato a Memmingen, un numeroso gruppo di riproduzione a questa Siegerschau, presentato con l'ausilio di alcuni dei nomi più famosi tra gli handler dei cani da esposizione. Gruppo "massacrato" nell'analisi morfologica, ma che ha dato modo a Meyer sia di esaltare il cane, sia di pronunciare, al termine della classe lavoro maschi, un discorso tutto volto a valorizzare la variabilità del pastore tedesco e l'importanza di preservare anche il patrimonio genetico dei cani grigi e neri. Personalmente, per quanto ancora una volta con troppe concessioni alla spettacolarizzazione e un occhio alla politica, trovo che incoraggiare la partecipazione ad entrambi i settori, potrebbe essere positivo. L'uscita dall'attuale impasse in cui verte la razza credo possa avvenire solo dalle contaminazioni. Non in termini di utilizzo . Non credo all'esperimento di Francioni fatto con l'accoppiamento tra Javir e la madre dell'Auslese Lea Ulmental. Al massimo potrei concepire un accoppiamento tra una cagna da lavoro con buone doti caratteriali e molto ben costruita e un cane da bellezza altrettanto ben costruito e con ottimo carattere, cercando un'affinità piuttosto che una compensazione. Credo però molto nel fatto che la contaminazione tra i due mondi e tra gli appassionati "medi" dei due mondi, possa portare benefici per ritornare a concepire il cane da pastore tedesco come unico. Vedere la gioia con cui Javir girava in ring penso abbia sfatato più di un pregiudizio lavorista e non solo sulle presunte "costrizioni" per far girare un cane in ring. Vedere la freschezza con cui Javir ha terminato la gara, pur essendo un cane fuori taglia, rispetto ai cani da esposizione con angoli eccessivi, deve far riflettere gli allevatori su quanto ci sia da lavorare per recuperare la funzionalità dei nostri pastori tedeschi . L'aver avuto a confronto, nelle prove di attacco, cani da lavoro e cani da esposizione, ha fatto vedere le esasperazioni di entrambi i settori, con cani da esposizione ormai non più pastori tedeschi quanto a carattere e cani da lavoro spesso troppo nervosi o con evidenti segni di lavorazioni eccessive. Per contro i lavoristi hanno potuto osservare alcuni (percentualmente un minoranza purtroppo esigua) cani da esposizione con buone doti di coraggio, mentre gli espositori hanno sfatato il mito del grigio da lavoro squilibrato (bastava vedere con quale tranquillità Javir e i suoi figli hanno sfilato nel gruppo, presentati al guinzaglio da perfetti estranei). A proposito di Furbo. Il giallo del ritiro. Trovo piuttosto noioso discutere del motivo che ha causato il ritiro di Furbo dalla competizione. Se ne è parlato anche troppo, considerando che la verità non la sapremo mai con certezza. Reinhard Meyer. Il Responsabile dell'Allevamento quest'anno e la classe lavoro maschi. Con un'improbabile completo nero e una cravatta viola che sfidava la scaramanzia, Reinhard Meyer ha giudicato quest'anno "a modo suo", sconfessando persino se stesso e dimenticandosi abbastanza del politicaly correct che aveva caratterizzato gli ultimi due anni (ed anche la Siegerschau italiana). Fuori Godalis Tino, nonostante sia stato lui stesso a concerdergli il titolo, messi a riposo forzato i vecchi Auslese (a cominciare da tutti gli Holtkamper), nessuna chance concessa a Tyson Koettersbusch, una stretta decisa sulla taglia e un ammonimento a fare attenzione alle iperangolazioni del posteriore (e su questo problema si è probabilmente giocato anche un non così eclatante giudizio sul primo gruppo di riproduzione di Furbo degli Achei), un'indicazione ad effettuare prove di difesa meno soft rispetto allo scorso anno, un occhio di riguardo al settore lavoro. Meyer ha improntato questa Siegerschau 2009, che ha visto il deciso trionfo del "suo" Vegas du Haut Mansard da lui proclamato Sieger della classe giovanissimi nel 2005. Ne è venuta fuori una classe lavoro maschi abbastanza "meyeriana" dove sono stati scelti soggetti correttamente in taglia (o appena grandi), con costruzioni equilibrate, senza eccessi. Nel complesso tutta la lavoro maschi di quest'anno non era particolarmente esaltante, ma sicuramente pareva il frutto di un ragionamento zootecnico più che politico. Difesa dei "suoi" Auslese, Yerome e Yukon ed inserimento di molti nuovi, scelti con criteri che toccano anche considerazioni sul carattere e sulle linee di sangue rappresentate. A Yerom Haus Sahlihin , che presentava il suo primo, omogeneo e nel tipo paterno, gruppo di riproduzione, Meyer perdona alcuni difetti (come le orecchie e un'altezza al garrese leggermente superiore a quella degli altri titolati) in virtù di una costruzione classica, con ottimi profili, ottimi angoli. Yukon der Bastillie , nonostante un gruppo di riproduzione non del tutto convincente, fatta eccezione per alcune femmine, viene premiato per la robustezza ossea, la grande solidità generale, l'ottima testa espressiva, la taglia nello standard.Primo dei nuovi Kwantum Klostermoor, secondo eccellente lo scorso anno. Figlio di Zamp Thermodos in taglia e con posteriore molto corretto e solido. Una prova d'attacco convincente a cui Meyer ha voluto assistere (stessa cosa farà anche per Bojan Pendler). La madre è una figlia di Larus Batu per una figlia di Flex Tronje. Kwantum ha presentato il suo primo gruppo di riproduzione, a mio avviso non eclatante, specie per quanto concerne il dimorfismo, le espressioni e le linee inferiori, ma omogeneo e nel tipo paterno. Segue tra i neo titolati Ober Bad Boll, il più accettabile dei cani presentati a Meyer da Hans Peter Rieker che, anche quando fa parte dell'organizzazione, non diminuisce di certo i suoi tentativi di ingerenza (anzi). Ober è un figlio di Giovanni Kapellenberg per la VA11 2004 Aike Gigenfelsen (Kevin Murrtal-Ursus Batu), è un soggetto di taglia corretta con testa espressiva, immagine d'insieme piacevole e un discreto gruppo di riproduzione con diversi figli ben posizionati nelle classi minori. Sesto Auslese il primo dei cani senza gruppo di riproduzione, per la giovane età, lo Junghundsieger 2008 Schicco Freinheit Westerholt. Figlio di Maestro Ostenberger Land (Nero Nobachtal-Baru Haus Yu) con la quarta eccellente 2008 Nannila Freinheit Westerholt (Pakros-Solo Frutteto), Schicco è un cane di corretta taglia, espressivo, raccolto, con buone linee e angoli equilibrati. Sarà da valutare la sua riproduzione, anche se, pur rappresentando importanti linee di sangue, non appare un cane facilissimo da utilizzare (forse con le figlie di Vegas?). Settimo Auslese ancora un cane molto giovane, Remo Fichtenschlag. Figlio di una vecchia conoscenza italiana, visto che, insieme al fratello, era a Napoli in giovanissima età, il vicesieger dei cuccioloni nel 2005, Ray Fichtenschlag figlio di Dux de Cuatro Flores con la quarta eccellente di Silea 2005, Carolin Fichtenschlag (Yasko-Gunnie). La madre di Remo è Thora Fichtenschlag, sorella di cucciolata dell'Auslese (e siegerin delle giovani) Tiana Fichtenschlag. Remo presenta una consanguineità 3-3 su Hill di cui però non ha proprio nulla, essendo un soggetto in tutto e per tutto "fichtenschlag", più simile al nonno Wilko che alla linea paterna richiamata in consanguineità. Vedremo cosa prevarrà delle sue linee di sangue nella riproduzione. Remo è un soggetto che, alla ferma, mi aveva colpito molto. Molto espressivo, con ottime linee, angoli molto buoni. Mi ha invece deluso un po' nella "prova stadio", con una resa in movimento scarsa. Ottavo Auslese ancora un soggetto giovane, figlio del Sieger Vegas, Bojan von Pendler, quarto dei giovani ad Aachen. La madre, a cui Bojan somiglia abbastanza per alcuni aspetti, è Ines Prinzessin (V23 nel 2007) , figlia di Henry Dunieschenke con una consanguineità 3-2 su Jango Furstenberg. Bojan è un figlio di Vegas forse meno elegante di altri, con testa non troppo somigliante a quella del padre, allungato. Nell'insieme Meyer pare averlo preferito a Arex, anatomicamente a mio avviso più valido, sia per la linea di sangue materna, che lo pone come possibile continuatore della linea Jango, sia perchè pare presentare una maggiore tempra rispetto ad altri figli del Sieger . Meyer ha guardato con attenzione l'attacco di Bojan (che non è stato particolarmente eclatante come qualità del morso, ma anche senza grossi patemi nell'affrontare i figuranti), tirando un sospiro di sollievo dopo il lascia effettuato all'ultimo comando. Ultimo Auslese ancora un cane giovane, Paul Bierstadter Hof, terzo dei giovanissimi ad Aachen, figlio del vicesieger Odin Holtkamper See con Nesta Bierstadter Hof, sesta in giovanissime nel 2007, mentre ad Aachen, dove era destinata ad un ottimo piazzamento in classe lavoro, aveva fallito la prova di difesa. Nesta è una figlia di Hill Farbenspiel per la sorella di Whisky Bierstadter Hof (Ursus). Paul è un soggetto che, pur avendo nel pedigree anche cani grandi, presenta una taglia nello standard. Per certi versi più Hill che Odin. Normali gli angoli, anche se presenta un buon bilanciamento in movimento. Da notare che, rispetto alla partenza, Meyer ha variato solo ed esclusivamente dopo i primi nove, che sono rimasti esattamente nelle posizioni della chiamata. Forse un segnale che comunque aveva già deciso quali sarebbero stati i titolati Daniela Dondero, 4 settembre 2009 |