Le previsioni meteorologiche della vigilia non facevano presagire nulla di buono per questo 58° Campionato di Allevamento SAS, specie per le giornate di venerdì e sabato. Invece anche il tempo è stato clemente. Un violento temporale nella notte tra venerdì e sabato e nulla di più. La domenica persino il sole. Qualcuno direbbe: “un segno”.
In effetti, al pari del tempo, tutto è filato liscio a questa manifestazione. Organizzazione rodata, concorrenti e spettatori ormai avvezzi a campo e modalità di svolgimento della manifestazione, orari rispettati, quasi nessuna contestazione, nessuna lite, partecipazione nutrita di cani e espositori, presenza di ospiti stranieri con un parterre gremito e fotografi di ogni nazionalità. Classi numerose, con alta qualità delle punte e media elevata. La presenza di soggetti italiani e stranieri classificati nelle posizioni di rilievo della recente Siegerschau tedesca ha dato ai risultati dei cani presentati una valenza molto alta. Grande concorrenza=piazzamenti ancora più importanti.
In una parola, un gran bel campionato, con la battuta di Stefano Beggiato durante la riunione tecnica che ha fatto storcere il naso in una risata un po' tirata a Schweikert e Weihninger (“tra un po' la Siegerschau si farà in Italia”) che era qualcosa di più di una semplice boutade.
Per una volta il tono da Nerone petroliniano del presidente Musolino alla riunione tecnica e durante il giudizio degli adulti maschi aveva un suo fondamento.
Sicuramente il giocattolo tanto amato dai soci SAS questa volta era confezionato in una bella luccicante, patinata scatola.
Quindi tutto “più bello e superbo che pria”?
Francamente no, a volersi fermare e riflettere. A voler guardare e osservare davvero, oltre la confezione abbagliante.
Non è stato un caso che, alla riunione tecnica (come già accaduto negli ultimi anni) non ci siano state domande di sorta. E' vero che l'invito di Leonhard Schweikert a porre domande è stato immediatamente stoppato dal presidente che ha subito passato la parola agli altri colleghi giudici. Inoltre, avendo concluso lui la riunione con la relazione sui giudizi dei gruppi di riproduzione, si è guardato bene dal rinnovare l'invito ai soci a porre quesiti.
Questa è una SAS dove non c'è spazio per fare domande. Si ascolta la versione ufficiale e si annuisce convinti. Se non si condivide, si tace. Ammesso e non concesso che si abbiano quesiti tecnici da porre.
Perchè, al di là delle considerazioni “politiche” che ci sarebbero da fare (dalla sospensione assurda dei soci Giangreco e Maestroni, alla questione IPO ZTP, alla risibile affermazione del presidente “vogliano regole semplici, chiare e per tutti” ) e di quelle tecnico-politiche (perché vedere due gruppi comunque numerosi di Landos e Quark e ascoltare i loro giudizi dovrebbe porre il quesito sul “conflitto di interessi”, ad esempio) ci sono le questioni prettamente tecniche (talvolta, ahimè, anche tecnico-economiche). I cani. Dove sta andando il nostro amato pastore tedesco ?
Apparentemente, specie per quanto riguarda l'allevamento italiano, la risposta dovrebbe essere più che positiva. Ma, anche in questo caso, che resta scartando la bella confezione patinata?
Carattere. Lo scriviamo ormai da anni. L'unica risposta del mondo istituzionale del pastore tedesco sembra essere quella di innalzare i livelli di atrazina. Gli attacchi visti sia in Italia che in Germania (e ci dicono anche in Austria, un tempo nota per la proverbiale “durezza” degli helphern) ormai sono poco più di un balletto con i figuranti . Piccolo inciso. Bravi i figuranti italiani, anche quelli al loro debutto. Meglio dei tedeschi.
A questi campionati poi abbiamo assistito al consolidarsi di una sinergia settore lavoro-settore bellezza. Noi abbiamo sempre sostenuto che la collaborazione tra i due settori fosse fondamentale per mantenere l'integrità della razza. Però, quando parlavamo della necessità di una interazione mondo dell'addestramento-mondo delle esposizioni, sognavamo un mondo dove gli espositori imparassero l'arte del lavoro con il cane e i lavoristi qualcosa di più sulla razza, le linee di sangue, la morfologia. Invece gli espositori sono diventati i clienti degli addestratori che spesso compiono imprese titaniche, mascherando doti caratteriali inesistenti e riuscendo a portare i soggetti dei loro clienti a superare l'agognata prova del paletto (attacco al campionato). Business, nulla da dire. In qualche caso anche un gran lavoro, da novelli Tom Cruise che portano a termine vere e proprie missions impossible. Ma che ne è della razza???
Business. Parola fondamentale. Che dà una chiave interpretativa a tante delle cose viste a questo campionato (e alla Siegerschau).
I nostri più affezionati lettori ricorderanno quanto abbiamo scritto sul “rispetto dei risultati”. Abbiamo sempre criticato quel tipo di scelta, espressamente indicata dall'allora responsabile allevamento Musolino nelle riunioni giudici. Siamo sempre stati non favorevoli al “rispetto dei risultati”. A questo campionato siamo stati accontentati. Non solo non sono stati “rispettati” i risultati tedeschi dai giudici italiani (Musolino compreso), ma gli stessi tedeschi hanno rivoluzionato le loro classifiche.
Anche in questo caso, scelta assolutamente condivisibile se basata su valutazioni tecniche, meno se frutto del bilancino “politico-economico”.
L'impressione lasciata da questo campionato è che il mondo del pastore tedesco sia fatto ormai di nomi di peso (peso economico, soprattutto, ancor più che politico) che possono dettare le loro condizioni a prescindere dal valore zootecnico dei loro soggetti (che talvolta è indiscutibile, altre meno). Anche i più forti e potenti, ad esempio i due giudici delle classi lavoro, non sfuggono a questa , chiamiamola, con un eufemismo, “sudditanza psicologica”. Non crediamo proprio che alcune scelte di Schweikert e Musolino nelle posizioni di punta e negli Auslese sarebbero state le stesse se frutto di sole valutazioni zootecniche.
Di positivo c'è da segnalare una maggiore presenza di soggetti presentati nelle classi lavoro, segno che gli espositori e gli allevatori italiani cominciano a dare la giusta importanza all'eccellente.
Anche i gruppi di allevamento, lo testimoniano. Più alto il numero di adulti rispetto al passato.
Da alcuni anni questa dirigenza ha deciso di assegnare un giudice per i gruppi, che vengono valutati già nella giornata di venerdì e poi giudicati tra le due classi lavoro nella giornata di domenica, esattamente come avviene in Germania. Gli allevamenti che, da catalogo, avevano i requisiti numerici per la presentazione del gruppo erano davvero molti (62!). E' un peccato che ne siano stati presentati solo 11. Troppi, a mio parere, gli “assenti illustri”, vale a dire i gruppi che avrebbero potuto aspirare a posizioni di prestigio. Hanno infatti deciso di non presentare il gruppo : Ca' San Marco, Ulmental, Achei, Casa Nobili, tanto per fare 4 nomi di allevamenti che avrebbero messo in difficoltà (in senso positivo) il giudice per assegnare le prime tre posizioni.
L'impressione generale è proprio quella di troppi calcoli a tavolino, a dispetto di una manifestazione che dovrebbe essere di valutazione zootecnica.
Anche i giudizi dei gruppi di riproduzione sono sembrati “viziati” da questa attenzione al politicaly correct. Ma dei gruppi parleremo in un articolo specifico. Qui vorrei solo segnalare come il gruppo di Quark di Val Sant'Anna sia stato trascurato e privato del commento in campo. Forse perché i due giudici, Schweikert e Musolino, sono stati sopraffatti dall'emozionante arrivo di Vegas in testa al suo gruppo che seguiva proprio quello di Quark.
In compenso io ho avuto la conferma della mia non competenza tecnica perché, dopo aver spiegato ad alcuni amici che osservavano con me i gruppi il motivo per cui la quasi totalità dei figli di Quark di Val Sant'Anna presentava dei problemi in movimento, ho ascoltato il responsabile allevamento, nel corso della riunione tecnica, elogiare gli eccellenti angoli posteriori dello stesso soggetto...
Sempre nella stessa riunione ho ascoltato la teoria del “si possono perdonare certi difetti” quando siamo in presenza di una “tipicità ...italiana” ...certo che poi Musolino ha specificato che con tipicità non intendesse solo i colori e la tessitura di pelo...però a me qualche dubbio è rimasto.
Un dubbio che è anche una considerazione generale dopo aver visto le varie classi e i cani di punta. Molti vestiti bellissimi, tessiture di pelo abbondanti, colori accesi, maschere e occhi scuri, teste espressive e ben cesellate (quasi sempre) e una preparazione da professionisti dei ring. Ma, a ben guardare, assetti anteriori non sempre corretti, posteriori con garretti oscillanti o angoli troppo accentuati, metacarpi o troppo rigidi o troppo flessi, groppe sfuggenti, linee dorsali carpate o linee inferiori levrettate sono ancora molto, troppo presenti. Lo si vede osservando i cani fuori dal ring o gli adulti quando vengono presentati alla prova di attacco o al fuss. La sensazione è che gli espositori apprezzino troppo, in Italia come in Germania, il bel vestito o un cane che corre ben preparato in ring senza preoccuparsi troppo della sua costruzione.
Sarebbe compito dei giudici e dei responsabili fornire agli espositori i corretti strumenti di valutazione. Sarebbe. La sensazione è che un popolo WUSV e SAS ignorante sia complementare a un mondo dove i risultati sono frutto di valutazioni che implicano troppo spesso anche “altro”.
Ma sono cose che scriviamo e diciamo ormai da più di un decennio.
Il problema è che faccio personalmente molta fatica a fare i meritati complimenti a tutti quegli appassionati che ci credono, che corrono e faticano con i propri cani senza dimenticare in quale contesto si stiano muovendo. E' chiaro che a loro non importa. O almeno non importa abbastanza da indignarsi e reagire o da cercare di cambiare le cose. Per questo alla fine anche un bel campionato come questo mi rende un po' triste.
Però, riservandomi di scrivere alcuni articoli sulle varie classi e sui gruppi di riproduzione, qualche complimento lo faccio comunque, scegliendo alcune persone a simbolo di tante altre, che non nomino e me ne scuso.
Complimenti a Stefano Beggiato, non solo perché ha ben giudicato e gestito il ring della sua classe ma anche perché ha onorato il suo ruolo istituzionale limitando di molto la presentazione dei cani con il suo affisso e anche la presenza dei suoi collaboratori in ring
Complimenti a Antonella Niccolini che ha onorato il suo impegno formativo portando tutta la sua squadra di privati appassionati in classe lavoro
Complimenti a Martina Vidulich e a tutti quelli che, come lei, considerano un onore fare un eccellente al campionato (magari con una cagna nata a casa propria a cui si sono fatti brevetti sul campo)
Complimenti alla SAS Vicenza, per la simpatia e l'accoglienza straordinaria (e i livelli culinari da ristorante di pregio). Grazie anche per aver sopportato le discussioni magari fuori luogo ma comunque piene di passione per la società in un contesto goliardico quale avrebbe dovuto essere la serata di sabato sera
Complimenti all'Allevamento dei Verdi Colli perché non sempre vendere cani vuol dire vendersi
Complimenti a Antonio Semeraro perché ha presentato il suo cane King del Rione Antico al campionato dello scorso anno e, senza fare alcuna prova d'attacco nei restanti 12 mesi, si è ripresentato direttamente al paletto (ottenendo un bel 4-4, per la serie “quando il cane c'è, tutte le varie prove figuranti e prove campo possono anche essere evitate) E complimenti alla bellissima figlia Arianna, credo al suo debutto come conduttrice a un Campionato.
Complimenti a Oronzo Spagnolo, fiero del fatto che, da quando ha fatto il suo primo eccellente Rione Antico al Campionato ogni anno è riuscito a presentare cani diversi in classe lavoro.
Complimenti a Luigi Pizzorusso che, dopo aver fatto per anni l' “uomo ombra” ha ottenuto meritati risultati con il proprio affisso.
Complimenti a Salvatore Furfaro, perché ha svolto il suo lavoro di speaker come al solito con grande perizia e capacità, lavorando alacremente per tutte le giornate della manifestazione.
Complimenti a Mario Ricciardi che ha avuto la prontezza di mettere la sua cagna Alma dei Colli Storici al platz mentre subiva l'aggressione di un altro soggetto sfuggito al controllo del conduttore. Un gesto che denota addestramento e grande rapporto con la cagna. Alma avrebbe meritato un piazzamento migliore a prescindere da questo episodio, ma almeno mi sarei aspettata che Schweikert premiasse quel gesto.
Complimenti a Gilberto Rossi e a quelli come lui (rari) con cui è possibile scambiare opinioni e considerazioni su cani e linee di sangue senza preconcetti di sorta.
Complimenti a Riccardo Vada non tanto e non solo per i risultati ottenuti ma perché è stato uno dei pochi, se non l'unico, ad affidare cani di punta (3 in giovanissimi maschi e 5 in giovanissime femmine) a dei ragazzini.
Complimenti ai ragazzini di cui sopra (Serena e Martin) e anche a tutti gli altri che hanno presentato cani, come Federica Occhipinti, un'altra cinofila in erba a trecento sessanta gradi.
Complimenti tra i ragazzini, a Mattia per la splendida, meritata rimonta, in classe giovani femmine con Quixy di Castel Cerreto.
E complimenti alla sezione di Firenze che, con i decani Massimo Grassi e Emanuele Lentini, ha dimostrato cosa voglia dire passione e insegnamento, portando i loro soci a ottimi risultati.
Vederli a bordo ring a incoraggiare Mattia e a dargli indicazioni è stato uno dei tanti bei momenti di questo campionato.
In fondo basterebbe così poco...
In conclusione, nonostante le perplessità e i dubbi che restano, uno dei migliori campionati visti negli ultimi anni...a mio parere grazie soprattutto alle persone che ho citato nei complimenti e a tutti quelli come loro...
ps: un grazie speciale all'amico Aldo Basile. Senza di lui non avrei potuto scattare le foto di questo Campionato .
Thanks also to Gail and Louis Donald for their enormous sympaty and warmth...It was the first time I met them but it was like I knew them always ....bonds between GSD lovers...
Daniela Dondero, 22 settembre 2014