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Appena in tempo di ristabilire, formalmente, la carica di Presidente, e Luciano Musolino riprende le redini della conduzione SAS e, subito, " esprime la propria soddisfazione per il risultato elettorale in modo particolare per quanto i soci hanno chiaramente indicato su chi vogliono che guidi la SAS"(citazione testuale dal verbale). Ha ragione, Musolino. I soci hanno chiaramente indicato "su chi vogliono che guidi la SAS". L'italiano non sarà correttissimo, ma il senso sì. Lo abbiamo ampiamente riconosciuto anche noi nel nostro articolo sulla "Questione amorale"
Bello il discorso iniziale con il riferimento alla necessità di coinvolgere tutti coloro che intendono operare per il bene della società a prescindere dalla politica. Speriamo sia un'affermazione fatta in buona fede. Qualche dubbio, serio, lo abbiamo, visto che Radio SAS vocifera di validi tecnici inseriti nella "lista nera", rei di aver espresso simpatie politiche per altre compagini elettorali.
La domanda sorge spontanea: gli argomenti sono simili a quelli di cui il Presidente ci aveva parlato in occasione dell'intervista...ma in tutti i CDN precedenti nessuno di questi temi è mai stato affrontato nemmeno a livello programmatico (oppure è stato affrontato con scarsi risultati, vedi l'applicazione del nuovo Regolamento Organismi Periferici in seguito alla quale erano stati rieletti tutti i consigli Sezionali e Regionali)...una vecchia canzone interpretata magistralmente da Mina e Alberto Lupo? Intanto scompare la figura del Responsabile Marketing, l'unico ruolo innovativo introdotto nella scorsa legislatura.
Vediamo, nel dettaglio, alcuni punti fondamentali che caratterizzano questo CDN:
Sulla mancata nomina di Prastaro non vogliamo fare dell'inutile dietrologia. E' davvero poco credibile che si tratti di una rinuncia dell'avvocato Prastaro per dissidi "politici". Prastaro ha lavorato alacremente sino all'Assemblea elettiva di Pomezia (e anche oltre, con la redazione in tempi record del verbale di quella stessa Assemblea).Si è inoltre personalmente occupato, nella sua veste professionale, di affrontare il ricorso presentato da Verpelli proprio alla vigilia delle votazioni. Tutti gesti che non sono certo azioni di chi non condivida e sostenga con piena convinzione Musolino. L'unica nota che stona in una vicenda che ha probabilmente solo motivazioni di tipo personale ( impegni personali o di lavoro) è la totale mancanza di un ringraziamento o del benchè minimo riconoscimento del ruolo svolto sino a quel momento da Carlo Prastaro. Nel verbale si legge che il Presidente propone nel ruolo di Segretario Franco Gaudiano (che, con la carica di Sindaco e il ruolo di responsabile dei rapporti con la stampa, porta così a tre i suoi incarichi in SAS, quattro se si considera il suo ruolo di Presidente della Regione Puglia)....nient'altro. Persino quando viene "defenestrato" un componente del CDN politicamente di opposizione lo si ringrazia per il lavoro svolto. Il buon Prastaro, invece, nemmeno nominato. Ma si sa, in SAS (qualunque sia il suo governo) il lavoro dei fedelissimi viene dato per scontato e chi "pretenda" un qualche segno di gratitudine (fosse anche un semplice riconoscimento del lavoro svolto per l'associazione) viene guardato con sospetto . Forse perchè, i potenti, in cuor loro, ritengono che chi ricopre cariche o incarichi sia già stato gratificato dal "sedere alla corte dei grandi". Un po' come ritenere che un valido giudice debba riconoscenza e fedeltà politica alla compagine elettorale che lo ha scelto per giudicare manifestazioni prestigiose, quando, in realtà,sono la capacità tecnica e la rettitudine morale di un giudice a dare lustro al CDN che lo ha nominato in giuria. Quello SAS è spesso un modo rovesciato rispetto all'etica (o anche alle semplici regole di buona educazione e rispetto del lavoro altrui)...ogni tanto poi chi quel mondo lo ha considerato esente da critiche subisce la regola del contrappasso.
Chi è stato a Pomezia ha potuto toccare con mano l'importantissimo apporto elettorale fornito dagli esponenti del settore lavoro, in particolar modo degli addestratori di professione (come Carmine Minutolo o Marco Reale, tanto per citarne due).
Agatino Corvaia ha mobilitato i siciliani (emblematico che , a votare -pro Musolino, ma soprattutto pro-Agatino- fosse persino presente il figurante ufficiale Riccardo Risica, siciliano, noto rottweilerista, del tutto alieno dalle questioni politiche SAS e carissimo amico del neoconsigliere SAS di nomina ENCI, Francesco Biondolillo.) Il fantomatico gruppo "Forza Lavoro", che doveva raccogliersi a fianco di Andrea Zunarelli in appoggio ad una formazione elettorale alternativa a Musolino, a pochi giorni dalle votazioni, allettato dalle migliori proposte musoliniane, ha cambiato bandiera ottenendo un consigliere (Massimo Floris), un paio di componenti del Comitato Tecnico (Mauro Frison e Angelo Taddei, il primo erroneamente dato da radio SAS come pro-verpelliano, il secondo notoriamente allergico all'impegno politico...ma i voti veneti e emiliani valgono bene una messa...) e, infine, visto che i 7 posti in CT non potevano essere moltiplicati e eventuali defenestrazioni avrebbero creato troppo scontento, viene creata la figura dei due Responsabili della formazione figuranti, che verranno occupate da Vincenzo Magnati (anche lui indicato come facente parte del gruppo "Forza Lavoro" e considerato un verpelliano) e da Leonardo Roman (sulla cui appartenenza politica non vi erano invece dubbi). Appare chiaro come questa dirigenza, piuttosto distante dalle problematiche del settore addestramento, si sia resa conto del pericolo politico insito nel sottovalutare un settore fatto comunque di un numero considerevole di votanti. Purtroppo, ma non ce ne stupiamo, la scelta effettuata è andata nella direzione dei personaggi carismatici e, insieme, degli agonisti spinti (da qualcuno , e non senza ragione, definiti "elettricisti") alla ricerca del 100 100 100 a qualunque costo e, contemporaneamente, abituati a considerare il mondo dei "bellezzari", "utilizzatori finali" disposti a pagare per la prestazione (leggi brevettino da qualifica non importa come ottenuto ), come il mezzo per finanziare la propria passione per l'agonismo (e non solo, visto il business dei brevetti). Peccato perchè noi confidavamo (e tutto sommato confidiamo, anche se il loro lavoro sarà ancor più complicato) in persone come Salvatore Fontana o Claudio Cutroneo, che, pur nella diversità delle loro esperienze, considerano ancora il pastore tedesco un cane da lavoro e vogliono diffondere la disciplina dell'Utilità e Difesa. Che ne sarà del progetto di Fontana, già ignorato lo scorso anno? Fontana troverà, nei nuovi colleghi di Comitato, dei validi supporti, oppure il ruolo tecnico di Taddei e Frison, unitamente a quello di Roman e Magnati, sarà (se ci sarà) tutto rivolto al settore agonistico spinto? Ai posteri. Da non dimenticare che il neo consigliere Floris (anche lui indicato come possibile componente di una lista elettorale alternativa a Musolino, poi tornato sui propri passi -forse anche complice una bocciatura all'esame per giudice ENCI?) ha organizzato, anche in collaborazione con Taddei e la sezione SAS Feudi di Canossa,un convegno (definito internazionale per la presenza di relatori stranieri) patrocinato dall'ENCI che ha visto anche la partecipazione del sottosegretario Martini (quella dell'Ordinanza) sul tema del "patentino". In quel convegno Floris ha presentato una relazione dal titolo " L’importanza delle prove IPO e delle prove di selezione in alcune razze per i cani di utilità sociale e nella lotta alla criminalità". Speriamo quindi che Floris, forte anche delle sue conoscenze a livello ENCI e ministeriale, possa dare un fattivo contributo. Che sia una persona preparata e che abbia un grande senso del marketing (basta guardare il suo sito internet, anche se ci piacerebbe sapere cosa significhi "patentino facoltativo") sembra evidente. Vedremo se avrà voglia di mettersi a disposizione per la società.
Confermate tutte le cariche precendenti, con qualche eccezione di rilievo. Luigi Noto (che, unitamente al fratello Floriano, non era presente alle votazioni di Pomezia - e aggiornamento al 13 febbraio 2011- nemmeno alla riunione giudici ) non è più disponibile a ricoprire la carica di Responsabile Allevamento (nel verbale non vengono specificate le motivazioni), del Segretario abbiamo già parlato, così come delle novità in Comitato Esecutivo (che comportano la sostituzione di Giuliano Profeti e Christian Linguerri) . Fuori da tutti gli incarichi (a meno che non mantenga quello di componente del comitato di redazione della rivista) il consigliere Oronzo Giangreco (per sua scelta o perchè unica voce fuori dal coro?). Riconfermato Roman come direttore (pare anche con uno stipendio, di cui non vi è traccia nelle delibere ma che a noi appare sacrosanto, vista la mole di lavoro. Se poi le nostre fonti sono corrette, l'importo stabilito è , a dispetto delle leggende metropolitane in merito, davvero esiguo in rapporto al lavoro svolto). Da notare che viene anche riconfermato il Comitato Esecutivo (dove il dimissionario Daniele Peres era già stato sostituito da Giorgio Dolci). Però, visti i nuovi acquisti in CDN (Floris in primis) ci si poteva anche aspettare una scelta rivolta ad inserire in CE un componente del settore addestramento. Un comitato esecutivo (che è una sorta di consiglio dei ministri) composto esclusivamente da allevatori non può certo dirsi rappresentativo di tutti i soci SAS (e, verrebbe da dire, ci sarebbe da dubitare della sua capacità di essere super partes e non farsi prendere dalla tentazione di tutelare gli interessi di una categoria ben precisa).
comunicazione del 19.10.2010, prot. N. 36161 FC/AP/sb, inviata dal Direttore ENCI in modo particolare del deliberato del Consiglio Direttivo che, nell’introdurre il concetto di rotazione, vieta dall’01.01.2011 agli esperti giudici di giudicare nel corso dell’anno più di una volta in raduno o mostra speciale.Una bella grana, per la SAS, che impedirebbe ai "suoi" giudici (virgolette d'obbligo perchè non esistono "giudici sas", lo sanno ormai anche all'SV :-) ) di giudici di giudicare più di un raduno SAS. Per l'ENCI i giudici specialisti della razza pastore tedesco sono molti (contano ovviamente anche tutti gli all-round) quindi, da un punto di vista numerico, non ci sono, formalmente, problemi. Sarà necessaria tutta l'arte diplomatica per formulare una richiesta di revoca che non dica "non vogliamo fare giudicare i vostri giudici specialisti perchè non li riteniamo all'altezza" ma che trovi la corretta formula per dimostrare come la decisione ENCI sia "contraria ed ostativa alla realizzazione dei programmi sociali SAS". Per fortuna della SAS la questione riguarda anche altre società specializzate, ugualmente in difficoltà e per le stesse motivazioni. Tra queste anche i boxer e i dobermann e si sa che, in ENCI, se si muove Pezzano Pietrogino (tra le altre cose attuale presidente AIAD) , di norma ottiene ciò che richiede. A meno che l'ENCI non adotti una decisione cerchio-bottista concedendo una delega ai soli responsabili allevamento e/o presidenti delle società specializzate.
Luciano Musolino viene eletto Presidente e anche Responsabile dell’Allevamento. Solo uno dei consiglieri, Oronzo Giangreco, vota contro.Il verbale è sibillino e si limita a riferire che la motivazione del "no" alla doppia carica da parte del consigliere Giangreco sia una generica "non opportunità". Nel verbale si accenna anche ad una "ampia discussione". Certo è che la doppia carica è un'ulteriore conferma formale di una sostanziale gestione autocratica da parte di Luciano Musolino. La nomina del delfino Beggiato, attualmente non ancora giudice, per il ruolo di responsabile (voce diffusa in clima pre-elettorale da RadioSAS) appariva sicuramente prematura. La rinuncia al ruolo di Presidente, magari a favore del consigliere anziano Venier, per un gestore attento, era probabilmente da considerarsi inopportuna, ufficialmente perchè ai soci votanti era stato indicato Musolino nel ruolo di Presidente ( però ricordiamo che il Presidente non ha solo un potere di rappresentanza, ma gestisce direttamente il conto corrente SAS, nomina i 4 componenti del Comitato Esecutivo e decide in caso di votazioni in parità). Di certo non esistono precedenti di questo tipo e la scelta di non ritenere nessuno dei giudici italiani ENCI (nemmeno tra i selezionatori-formatori) degno di portare avanti, anche con i suggerimenti e i consigli del Presidente e degli altri componenti di CDN, un programma valido per l'allevamento nazionale, appare un chiaro segnale da parte di Luciano Musolino. Un segnale chiaro non solo e non tanto da un punto di vista tecnico ma, soprattutto, da un punto di vista politico. Lo abbiamo sintetizzato nel titolo di questo articolo "come una canzone di Gigliola Cinquetti". Musolino proclama, senza ipocrisie, il suo "qui comando io" su tutto, gestione societaria e settore allevamento. Così lo svolgimento del CDN ci fa tornare in mente una strofa di una canzone di De Andrè ("mi consiglio con Don Raffaè, mi spiega che penso e bevimmo 'o caffe"), con il Presidente-Responsabile che, con magnanimità, chiede ai consiglieri il loro parere (come se gli 11 pasquale cafiero contassero qualcosa). Unica voce fuori dal coro appare quella di Giangreco, anche se non sappiamo se e come Giangreco abbia motivato la "inopportunità" della doppia carica. Nemmeno sappiamo se, nell'ampio dibattito sulla scelta del responsabile, sia stato fatto qualche nome in alternativa a Musolino nel ruolo di Responsabile Allevamento. Forse sì, almeno stando alle diverse voci raccolte da Radio SAS che, se rispondessero al vero, dovrebbero far ricredere chi ha giudicato eccessivo (se non offensivo) il nostro articolo sulla "questione amorale" dove avevamo parlato di quella tipica "mentalità mafiosa" del "o sei con me o sei contro di me" che fa considerare gli avversari politici (o semplicemente coloro che non si schierano a favore) come nemici.
Intanto, il clima autoritario si traduce anche in atti concreti con alcune sospensioni cautelari. Il CDN approva la Delibera Presidenziale correttamente emanata al Campionato di Allevamento dal Presidente a seguito di una rissa avvenuta all'inizio della classe giovanissime. Un po' diverso ci pare invece l'episodio accaduto a Frosinone dove, tra l'altro, non erano presenti componenti del CDN. Tanto che, nel verbale del 18 settembre il CDN deliberava di dare mandato al l Presidente di sezione Maurizio Ceschia, di relazionare sull'accaduto. Ora, a parte il fatto che l 'episodio di Frosinone non sembrerebbe paragonabile a quello del Campionato SAS (eravamo presenti in entrambe le manifestazioni), non è chiaro se siano, per l'episodio di Frosinone che risale al 25 luglio, stati rispettati i termini previsti, per Statuto, di presentazione della denuncia entro tre mesi da quando il fatto è accaduto o se ne è venuti a conoscenza). Comunque sia, i protagonisti di entrambi gli episodi vengono tutti "sospesi cautelativamente". La sospensione cautelare, stante quanto deliberato di recente dall'ENCI, riguarda solo l'impossibilità di esercitare il diritto di voto e di ricoprire cariche sociali (e anche la possibilità di presentare cani di proprietà alla prova di selezione). Nessuna limitazione di sorta per quanto concerne l'attività agonistica. Pertanto il valore di queste sospensioni è soprattutto simbolico (anche se i soci sospesi per i fatti di Frosinone ricoprono cariche sociali negli organismi periferici). Dalla dirigenza SAS arriva un chiaro segnale: “a casa nostra non verranno tollerati episodi di violenza”. Condivisibile, purchè non si facciano processi sommari e non si dimentichino i regolamenti in nome del “mantenere l’ordine”. Altrimenti l’agire di questo CDN diviene pericolosamente simile a quello dei regimi autoritari. Del resto, il comandante in capo, Luciano Musolino, non fa certo mistero di avere chiare simpatie politiche per un personaggio storico il cui cognome aveva una consonante in più e una vocale finale diversa rispetto al suo. Da discendenti di fieri antifascisti in epoche non sospette e di partigiani, di fronte ai richiami all’ordine abbiamo sempre qualche brivido….deve essere la genetica
Daniela Dondero e Leandro Falaschetti, 30 gennaio 2011
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