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Risposta del direttore Ezio Guerrino Roman alla richiesta di chiarimenti sulla cartolina di convocazione.Ecco cosa scrive Roman riguardo alla famigerata cartolina di convocazione : Leggiamo insieme il passo più significativo: "Non si è trattato di alcun errore, ma si è voluto agevolare tutti i soci consentendo loro di presentare le deleghe per un tempo superiore a quanto previsto dall'articolo 11, comma 2 dello Statuto sociale." Rileggiamo, non credendo ai nostri occhi, perchè, se l'italiano non è un'opinione, il direttore Roman sta dicendo espressamente di aver violato lo statuto, indicando un tempo superiore a quanto previsto. Poi, leggendo il resto della frase, il buon Roman dice che lo statuto lo ha rispettato "non avendo compresso alcun diritto dei soci, al fine di evitare le file e le corse per osservare l'orario di chiusura come accaduto nelle ultime due assemblee elettive" Aiuto. C'è una palese violazione statutaria, ma lo statuto è rispettato perchè non si è compresso (compresso?) il diritto dei soci. Ora però il direttore Roman deve spiegarci una piccola, insignificante questione. Se l'italiano non è un'opinione , la cartolina dice che si potranno depositare le deleghe dalle ore 15 di venerdì 17 alle ore 20 di sabato 18. Pertanto se un socio si dovesse recare alla segreteria dell'Hotel Selene mettiamo il caso alle ore 3.30 del mattino di sabato 18 (orario indubbiamente compreso tra le 15 del venerdì e le 20 del sabato) dovrebbe trovare qualcuno ad accoglierlo. Chissà se lo hanno spiegato alle povere impiegate che dovranno fare i turni di notte per rispettare quanto affermato in questa cartolina di convocazione. Chi si occuperà degli auspicati controlli? Ci saranno i rappresentanti delle liste? Dovranno restare tutta notte a vegliare l'arrivo dei soci, nel rispetto di quanto affermato dalla cartolina di convocazione? Ma poi, andando a memoria, non era consuetudine che un singolo socio potesse depositare più deleghe (leggi : i rappresentanti di lista erano soliti arrivare con i loro bravi scatoloni)? In realtà, le file e i problemi di attesa si sono sempre verificati nella sola giornata dell'Assemblea (conteggio degli aventi diritto, tempi di attesa per accedere alla sala votazioni, tempi per il voto)... Non ci pare che vi sia un grande rispetto per l'intelligenza dei soci...si potrebbe intonare tutti insieme la celebre canzone di Nilla Pizzi e Alberto Rabagliati: Se il popolo SAS non fosse bue, decisioni simili porterebbero i soci a Pomezia, a votare, per non essere più presi in giro. Perchè le elezioni non fanno paura a nessuno. Il disprezzo delle regole, gli aggiustamenti ad personam, gli errori reiterati, il continuo ricorso a cavilli legali....tutte queste cose dovrebbero muovere a indignazione. Se il popolo SAS non fosse bue , ad aver paura delle elezioni dovrebbe essere chi tratta i soci SAS come se avessero l'anello al naso. Daniela Dondero e Leandro Falaschetti, 13 novembre 2010 Elezioni SAS. Abbiamo scherzato?Ci risiamo. Non bastava fissare la data al 19 dicembre. Non bastava la situazione di corsi, ricorsi, ordinanze, giudizi di merito che costringono il socio a rispolverare studi giuridici per capire qualcosa (e, in questa situazione, nemmeno l'avere nozioni di giurisprudenza rende chiara la situazione). Non bastavano gli errori commessi dai giovani legali SAS e i cattivi consigli (ad esempio sulla questione diritto al voto dei nuovi soci). Non bastava il ricorso all'ENCI che pare abbia presentato Verpelli per richiedere un commissariamento, reclamando che la gestione dell'assemblea non venisse riaffidata ai "4 consiglieri" già responsabili della decisione della mancata concessione dell'esercizio dei diritti sociali ai nuovi soci 2009 (per inciso, i discorsi sui voti "gonfiati" non giustificano l'impedire ai soci di esercitare il diritto di voto...si trattasse anche di un solo socio). Adesso ci si mette anche la disattenzione (o, se preferite, l'incompetenza ..non vorremmo pensare alla malafede) nella compilazione delle cartoline di convocazione. Aumenteranno le pecore ? Ai posteri Daniela Dondero e Leandro Falaschetti, 10 novembre 2010
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