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II Stage Giovani . Grignasco, 10-11 luglio 2010
-"Ciao Daniela. Ci sei domenica al sezionale?"
-"No, sono allo Stage a Grignasco"
-"Quale stage?"
-"Il secondo, quello del Nord Italia, il primo lo hanno fatto a Matera e poi ce ne sarà uno a Roma".
Lo sguardo dell'interlocutore è lo stesso che avrebbe un trentino che stesse ascoltando un barese parlare nel proprio dialetto.
-"Sto parlando degli Stage organizzati dalla SAS per i Giovani"- preciso.
-"Ah....sì...quelli...Ma ne fanno uno a Grignasco?"
-"Sì, non lo sapevi?"
-"No. Chi sono i relatori?"
-"Pettinaroli e Frison. Poi c'è il Responsabile Nazionale Maurizio Cipriani che dovrebbe fare un'introduzione sul settore e le iniziative dedicate ai giovani"
-"Bello, però...dovrebbe essere interessante. Ma non l'ho visto scritto...dov'era messo sul sito SAS? "
-"Oddio...mi cogli impreparata" -mento sapendo di mentire, so benissimo dov'era la notizia dello stage di Grignasco sul sito SAS, praticamente introvabile a meno di non essere degli smanettatori di professione - "però noi sul sito abbiamo pubblicato prima le date e poi la locandina alcuni giorni fa, non l'hai vista?" -un rimprovero perchè non legge Da Hecktor a Rex è d'obbligo...
In effetti, questo II Stage per i giovani non si può certo dire che sia stato molto pubblicizzato. Nato con più di qualche contrasto ed incomprensione sulla data così come su quale sezione piemontese dovesse organizzarlo, questo appuntamento non ha visto la capacità da parte di alcuni di superare le divergenze, lavorando per il comune obbiettivo dei giovani. Lo ripeterò sempre. Quando si organizzano iniziative per il settore giovanile, inimicizie personali, vecchie ruggini, diatribe politiche, personalismi, devono essere lasciati da parte. Quanto poi alla riuscita di una manifestazione dedicata ai giovani, dove lo scopo è quello di insegnare ai ragazzi, io sono davvero stupita che la si misuri sui numeri dei partecipanti. I soci Juniores sono circa 150. In Piemonte, regione in cui è stato organizzato questo stage, sono 10 (compresi un paio di bambini di 3 anni). Non si può quindi pretendere che vi fosse un'affluenza esagerata. Ma, qualora vi fossero maggiori numeri, resto fermamente convinta che il successo di una manifestazione del genere sia già raggiunto quando anche un solo ragazzino davvero motivato, e non trascinato a forza dal genitore, abbia imparato qualcosa di più sul pastore tedesco. Il valore di questi stage è nella qualità degli insegnamenti, non nel numero di partecipanti. E' ora di smetterla di ragionare con logiche commerciali. Il settore giovanile è commercialmente un settore perdente, ed è normale che lo sia, perlomeno oggi, in Italia. Gli obbiettivi da porsi sono quelli di farlo crescere, cercando di pubblicizzare e sostenere il settore, senza misurare i successi in termini di partecipazione numerica. Il sostegno al settore giovanile deve partire dalla dirigenza, non solo nazionale, ma anche regionale e sezionale. E deve avere, di base, la convinzione che i giovani siano il futuro societario. I ragazzini di oggi saranno gli allevatori, i conduttori, i giudici, i dirigenti di domani. A fronte di questo l'interesse per i ragazzi dovrebbe essere prioritario e dovrebbero essere messe da parte le questioni politiche (quando non le liti da comari). Una volta decisa ed istituzionalizzata la sede per lo stage giovani del nord, questa scelta andava comunque sostenuta. Invece, fatta eccezione per il Responsabile Nazionale, che non è stato presente solo a causa di un infortunio, ma che aveva già i biglietti del treno pagati e tutto predisposto per essere a Grignasco per tutte e due le giornate, a questo stage mancavano in molti. Era presente il Presidente regionale Teresio Robotti, ma mancava il Responsabile regionale addestramento e , cosa piuttosto grave, il Responsabile Regionale del settore giovanile, Giulio Landolfi (era invece presente Giovanni Bonaccorso, candidato sconfitto alle votazioni per la carica di responsabile regionale giovani), mancavano quasi tutti i responsabili di settore delle sezioni piemontesi, eccezion fatta, ovviamente, per il responsabile giovani della sezione organizzatrice. Mancavano i consiglieri nazionali del nord. Non c'erano neppure i ragazzi che di norma si vedono nei vari raduni o nelle prove di utilità e difesa. Non sono molti, va ci sono. Forse il periodo estivo vacanziero può aver inciso, così come la mancanza di un'adeguata informazione, ma sinceramente l'impressione che abbiamo espresso nell'articolo "Cosa fa la SAS per il settore giovanile? sulla solitudine che circonda il buon lavoro di Cipriani è stata confermata da questo stage.
Davvero un peccato, perchè è stato un bello Stage, ben organizzato e mi dispiace per tutti quei ragazzi che avrebbero potuto partecipare e non lo hanno fatto. La sezione SAS Grignasco è sicuramente una bella sezione, sul modello degli ortsgruppe tedeschi, con il campo, la sede con cucina (e ottime/i cuoche/i), un'ampia veranda. Il sabato era presente un informatore veterinario di una nota ditta di mangimi che ha portato alcuni gadget per tutti i partecipanti e tenuto una breve presentazione sull'alimentazione del cane. Per quanto sponsorizzata, era comunque una veterinaria disponibile a rispondere alle domande dei presenti sulle problematiche concernenti l'alimentazione dei cani e a dare consigli in merito. E' seguita poi una lezione di cinognostica tenuta dal giudice Gabriele Pettinaroli. A tutti i partecipanti è stata consegnata una dispensa rilegata dal titolo Studio della Cinognostica e Zoognostica del cane, realizzata dallo stesso Pettinaroli. La dispensa è di fatto un riassunto da alcuni dei testi "sacri" della cinognostica (Solaro, Barbieri, Gorrieri, Bonetti), utile per preparare l'esame teorico a giudice di esposizione e forse per i ragazzi anche un po' troppo complessa, anche se ho visto il più giovane dei partecipanti allo stage sfogliarla con molta attenzione. Forse oggi non capirà tutto quello che c'è scritto, ma domani potrebbe aver voglia di approfondire. La lezione di Pettinaroli poi, è stata davvero molto interessante. Per quanto possa apparire macabro, la descrizione delle ossa e della costruzione anatomica di un pastore tedesco fatta con davanti uno scheletro vero, ha un altro impatto. I ragazzi erano davvero affascinati (e assai meno impressionati rispetto agli adulti dal fatto di essere di fronte ad uno scheletro). Perchè una cosa è leggere che il garrese alto e lungo (pregio assoluto per tutte le razze) dipende dalla lunghezza delle apofisi spinose e dalla inclinazione delle 5 apofisi vertebrali, altro è vedere concretamente e poter toccare con mano le apofisi spinose stesse. Davvero una possibilità unica e occorre dare atto al giudice Pettinaroli della sua grande preparazione. Al di là dell'aspetto un po' macabro, per riuscire a ricostruire uno scheletro occorre davvero una grande conoscenza della materia, oltre che una grande passione. Finita la lezione teorica si è passati alla pratica, con i primi rudimenti su come piazzare il cane e come condurlo, con i ragazzi seguiti passo passo dal Presidente SAS Grignasco, Gianni Tamboloni. E' davvero bello vedere quanta passione e quanto interesse vi sia nei ragazzi nel compiere queste operazioni e quanto i cani si comportino, con i più piccoli, in modo molto diverso rispetto a quanto accade se a maneggiarli sono gli adulti. Uno degli episodi più simpatici (e educativi) della giornata di sabato è stata la presenza di Max. Max (Max di Casa Nosella) è il cane del Responsabile dell'Addestramento della sezione, Giuseppe Spinello. Un cane che ha partecipato al Campionato Nati e Allevati quest'anno, figlio del Campione di lavoro Javir Talka Marda. Sabato pomeriggio Max ha sfatato in pochi minuti tutti i preconcetti sui soggetti delle linee di sangue da lavoro. I ragazzi, ammoniti dagli insegnamenti dei genitori, erano attenti a non accarezzarlo. Invece, sempre alla presenza del proprietario ovviamente, Max non solo si è fatto accarezzare, ma ha anche permesso che i ragazzi lo facessero giocare con una pallina, lasciandola al loro comando e permettendo loro di prendergliela per ricominciare il gioco. I ragazzi hanno così imparato che non è il colore del mantello o la "destinazione d'uso" a rendere il cane più o meno aggressivo, ma la sua indole. Occore quindi fare attenzione ad ogni cane e chiedere al proprietario prima di poterlo accarezzare, ma un pastore tedesco equilibrato, anche se è un soggetto di linee di sangue da lavoro, non ha problemi a socializzare e giocare.
La domenica è iniziata con la lezione del figurante ufficiale SAS Mauro Frison, che ha spiegato ai ragazzi l'importanza del gioco, come giocare con il cane, come impostare il gioco in modo che sia propedeutico per prepararlo all'utilità e difesa, come sia possibile, già in giovanissima età, impostare il cane per l'esercizio di pista. Ha mostrato in concreto come stimolare l'istinto predatorio e, utilizzando le due cucciole, sorelle, di Jack Russel, ha fatto vedere quanto sia importante lavorare i cani sin da piccoli. Delle due sorelline una non aveva mai visto prima uno straccino, l'altra, vivendo proprio con Mauro Frison, conosceva benissimo lo straccio come un gioco. Infatti, pur avendo uguale istinto predatorio, in un primo momento la cucciola inesperta è rimasta un po' disorientata sul da farsi. Poi, vedendo la sorella, ha capito in meno di un minuto e ha morso anche lei lo straccino. Questo a dimostrare quanto, quando sia presente una valida base caratteriale trasmessa dalla genetica, sia importante lavorare il cane sin da cucciolo. Soprattutto con il gioco. Frison ha spiegato ai ragazzi come giocare con i propri cani, che sembra una cosa apparentemente banale, ma che davvero moltissimi proprietari non sanno fare. Frison è stato poi estremamente disponibile a rispondere alle domande dei presenti. Sempre la domenica c'è stata un'ulteriore lezione supplementare di Gabriele Pettinaroli che, nuovamente con il suo scheletro di pastore tedesco, ha ripetuto per coloro che non erano presenti il giorno prima, le lezioni di zoognostica e cinognostica. Si è poi passati nuovamente alla pratica del ring, con lo stesso Pettinaroli che ha mostrato ai ragazzi come tenere il guinzaglio e come evitare che il cane vada in ambio. Il richiamo a non tenere il guinzaglio lungo, perchè, così facendo, non si ha alcun controllo sul cane, era lo stesso sentito la settimana prima ad Alvignano, al corso conduttori tenuto da Franco Gaudiano e Nello Sole. Questo per dire che, al di là del cambio dei docenti, se la materia di insegnamento è comune, chi quella materia conosce non potrà certo confondere i ragazzi con insegnamenti tra loro contradditori. Potranno essere un po' diversi i metodi di esposizione, ma sicuramente non i concetti insegnati. Vedere con quanto orgoglio i ragazzini presenti il sabato si mettevano a piazzare i cani, mostrando quanto avevano imparato il giorno precedente, valeva da solo lo stage. Altro che fallimento. Vedere i loro sorrisi non aveva prezzo. A me poi è piaciuto molto che, sia qui a Grignasco che a Matera, non ci sia stata alcuna suddivisione tra i due settori, esposizione e lavoro, ma che i ragazzi abbiano avuto un quadro sia dell'allevamento che dell'addestramento e che abbiano potuto vedere e toccare cani di entrambi i settori. Un'impostazione che condivido e che non sempre si è vista negli anni precedenti. In definitiva, si è trattato di una due giorni di vera cinofilia, esattamente come ho letto sia accaduto a Matera. Iniziative che fanno bene al settore, ma che farebbero bene a tutti i soci SAS che inviterei comunque a partecipare numerosi.
Per imparare, noi adulti, a vivere il pastore tedesco come lo vivono i ragazzi.
Daniela Dondero, 21 luglio 2010
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