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Ieri, sul sito ufficiale SAS, è comparso questo comunicato-del-presidente-ai-soci. Proviamo ad analizzarlo con un po' di calma.
Cominciamo col dire che doveva esservi una certa urgenza nella pubblicazione, considerando che è stato pubblicato di domenica, alle 12.30 mentre il Presidente Luciano Musolino si trovava in Pakistan, dove, insieme all'amico Hans Peter Rieker, ha giudicato il locale Campionato Nazionale di Allevamento (Siegershow) che si è tenuto a Islamabad City,il 3 e 4 marzo, come da immagine a fianco.
Quindi, comunicato urgente e scritto di getto, abbastanza lungo e con una prosa a tratti faticosa e non sempre di facile comprensione. Poi, fosse solo la costruzione delle frasi a rendere difficile, per il socio medio, capire quanto intedesse dire il Presidente. Anche il senso dei discorsi non è così facilmente fruibile. Sperando di fare cosa gradita, proviamo a cercare di "tradurre" il musolinese.
Lo scopo del comunicato è quello di spiegare alcune iniziative,"sicuramente impopolari" intraprese dal CDN SAS. Perchè il CDN ha dovuto prendere tali decisioni? Perchè non si poteva più, citiamo testualmente, "continuare a girarci dalla parte opposta per non vedere chi, con sistemi poco ortodossi, si arricchisce alle spalle di tutti Voi soci.Dunque, c'è qualcuno (non meglio indicato dal Presidente) che si arricchisce alle spalle dei soci, con sistemi poco ortodossi. Di chi sta parlando? Il Presidente non lo dice, mette un punto e scrive un'altra frase: E' nostro dovere tutelare i soci, ma in primis la razza, che sta subendo indirizzi “forzati” da chi dovrebbe essere preposto solo come mero esecutore e vigilante delle indicazioni delle Societa' Speciali di Razza.Il CDN deve tutelare i soci (ma soprattutto la razza) da chi, invece che eseguire le direttive delle società specializzate e vigilare su di esse, indirizza "forzatamente" la razza. Non sembrano esservi dubbi che Musolino stia parlando dei giudici. Il punto (non a capo) tra la frase su chi si arricchisce con sistemi poco ortodossi e questa frase non consente di comprendere se vi sia una qualche correlazione. Musolino continua dicendo che: "oggi purtroppo si sono create delle Lobbies che pretendono di condizionare l'allevamento secondo i propri interessi". Dunque, esistono delle Lobbies che pretendono di condizionare l'allevamento per i propri interessi personali. Chi sono queste Lobbies? Giudici? Allevatori? Quando si può dire che venga condizionato l'allevamento per scopi personali? Un esempio potrebbe essere chi possiede stalloni per le monte e, al tempo stesso, è anche giudice e responsabile allevamento, però, escludendo che Musolino potesse riferirsi a se stesso, l' ipotesi più plausibile appare ancora quella dei giudici (allevatori particolarmente "influenti" tanto da condizionare, per scopi personali, non i propri risultati ma l'allevamento tout court non ne vediamo altri).A meno che, visto che si parla subito dopo di displasia, Musolino non volesse dire che le Lobbies che incidono sull'allevamento possano essere quelle dei veterinari. Ma ci pare poco plausibile (e poi, quale vantaggio potrebbero trarre i veterinari nell'influenzare l'allevamento del pastore tedesco?)
Displasia e Prove Caratteriali. I due principali passaggi che influenzano l'allevamento.
Musolino dichiara che da due anni la SAS sta cercando di confrontarsi con i lettori HD e ED e, sottolinea, lo sta facendo invano. Di fatto quindi Musolino denuncia un problema (che si trascina da due anni almeno) con la CeLeMasche. Ops, la CeLeMaSche non viene mai citata, ma, stante gli inesistenti rapporti con l'altra centrale di lettura accreditata, la FSA, appare ovvio che si stia riferendo alla Centrale fondata dal compianto Pareschi. Esiste, dice sempre Musolino, un Comitato di Allevamento (però i soci non sanno quante e quali volte si sia riunito). Per la cronaca, il Comitato è presieduto da Luciano Musolino; gli altri componenti sono: Stefano Beggiato (consigliere SAS), Michele Pianelli(consigliere SAS), Massimo Floris(consigliere SAS e veterinario), Paolo Piccinini (veterinario CeLeMaSche), Giuliano Pedrani (veterinario lettore ufficiale CeLeMaSche), Ferdinando Asnaghi (veterinario lettore ufficiale CeLeMaSche), Patrizio Donati (veterinario).
Cosa ha riscontrato il Comitato di Allevamento che Musolino vuole evidenziare?
Sottolineiamo solo una cosa, che il Presidente omette. Le Centrali di lettura abilitate dall'ENCI in Italia sono due, la CeLeMaSche e la FSA. Non staremo qui a raccontarvi ora la lunga diatriba tra SAS e FSA. Ci limitiamo solo ad osservare (e va riconosciuto alla dirigenza a guida Verpelli di averlo fatto) che la presenza di due centrali (dal 2002, lo sottolineamo) potrebbe evitare tutti questi dubbi e sospetti. Basterebbe che i ricontrolli venissero effettuati dalla centrale che non ha eseguito la lastra ufficiale. Così semplice da apparire scontato. Non lo si è fatto quasi mai. Quando la dirigenza a guida Verpelli inviò i cani titolati ai ricontrolli presso i veterinari FSA proprio Luciano Musolino, all'epoca proprietario di Ober della Valcuvia, secondo in giovanissimi maschi, rifiutò di eseguire il ricontrollo presso il veterinario FSA, tanto che il cane figurava, sulla rivista, nell'elenco dei sospesi. Pare che Musolino abbia effettuato il ricontrollo del cane a Ferrara alla CeLeMaSche per comodità logistiche (lo sanno tutti che Ferrara è molto più vicina a Cittiglio di quanto lo sia Cremona).
Ma torniamo allo scritto. Dice Musolino che i motivi per contestare sarebbero molti ma quelli di cui ha parlato sono sufficienti e gravissimi. In conseguenza di ciò (citiamo testualmente) il CDN SAS ha proposto un contratto che regolasse sotto tutti gli aspetti i rapporti di collaborazione con le Centrali di Lettura con un conseguente incontro per discuterlo entro la fine di febbraio 2012. L'incontro non c'è mai stato e quindi la SAS si ritiene moralmente libera d'intraprendere le iniziative che riterrà opportune per la tutela della razza. Mumble, muble...Qui non si capisce più di tanto. Il Presidente usa il plurale "centrali di lettura", non spiega il perchè non sia avvenuto l'incontro, precisa un po' stizzito che la SAS si ritiene libera moralmente, come se l'incontro non fosse avvenuto per la mancanza di volontà da parte della (o delle?) centrali. Poi fa riferimento al comunicato fatto da una Centrale di Lettura ai veterinari esecutori,che tralascia di commentare perchè sarà oggetto di un azione legale a tutela dell'immagine della Società. Ne avevamo parlato nell'articolo SAS-CeLeMaSche: c'è baruffa nell'aria? Questo Comunicato conferma la situazione di crisi. La mail inviata il 29 febbraio dalla CeLeMaSche (ma notate che il nome della centrale di lettura non viene mai scritto, nemmeno quando si fa riferimento al fatto che la Centrale di Lettura è nata in collaborazione con la SAS...e sappiamo tutti che si sta parlando di Cesare Pareschi e della futura CeLeMaSche) sarà quindi oggetto di azioni legali da parte della SAS....quindi anche noi ci riserviamo di approfondire la questione in seguito...
Musolino (con i 4 punti esclamativi che sono una firma stilistica di alcuni altri suoi scritti) ricorda ai soci la nascita della centrale di lettura, rivendicando il ruolo chiave svolto dalla SAS. In effetti il dottor Cesare Pareschi iniziò nel 1982, in collaborazione con la SAS, la prima ricerca su larga scala della displasia dell’anca e si trattò, per l'appunto, di una collaborazione reciproca, che aveva come obbiettivo la salute della razza.
Termina poi Luciano Musolino, con toni oltremodo discutibili: Inoltre mi preme sottolineare, qualora qualcuno se ne fosse dimenticato, che la SAS propone e garantisce alla SV i nominativi dei lettori ai fine del riconoscimento degli esiti da parte della SV stessa e che quindi la SAS può revocare il riconoscimento qualora il rapporto di fiducia venisse a mancare. E' vero che è la SAS a proporre alla SV i nominativi dei lettori, come nel CDN del 5 novembre 2011 ( Punto 4 O. del G. – Lettura ED 4.1 Il Direttore illustra al CDN la tematica venutasi a creare per la lettura e valutazione della ED a seguito della decisione della SV di rendere obbligatoria la lettura della displasia del gomito. Per continuità con la lettura della HD, si indica il Dott. Giuliano Pedrani come nominativo da proporre alla SV per l’abilitazione. Il CDN, all'unanimità Delibera n. 54/11-05 di proporre alla SV il Dott. Giuliano Pedrani quale Dott. abilitato per la lettura e valutazione della ED.) ma è anche vero che i veterinari abilitati alla lettura sono riconosciuti dalla FCI, fanno corsi e studi ben precisi ed è fantascienza pensare che la SAS abbia una qualunque autorevolezza in merito (tradotto, tanto per fare un esempio: il dottor Pedrani è stato indicato dalla SAS, come da delibera riportata sopra, ma la scelta era pressochè obbligata,in quanto si trattava di uno dei principali specialisti nello studio della displasia del gomito. Infatti, nel verbale del CDN del novembre 2008, si legge: Il direttore dà lettura della comunicazione proveniente dall’ENCI in merito all’ufficializzazione del lettore ufficiale ED (prot.Enci 2795/AP/LH), con la quale viene accreditato il Dr. Giuliano Pedrani, quale lettore ufficiale per la displasia del gomito; da, altresì, lettura della lettera proveniente dalla CeLeMaSche con la quale ci comunica che il lettore CeLeMaSche per la displasia del gomito è il Dr. Giuliano Pedrani, riconosciuto dalla FCI e SV tramite il prof. Tellhelm (viene prodotta documentazione in originale del dr. Bernd Tellhelm ) Il direttore da, altresì, lettura dei gradi dell’ED indicati dallo stesso professore, sono così contraddistinti: “0”, “B/L” e “1”. Il Consiglio Delibera 207/11/08 all’unanimità dei presenti di riconoscere ufficialmente al Dr. Giuliano Pedrani la qualifica di Lettore CeLeMaSche per la displasia del gomito. Si riconosce , altresì, che i gradi dell’ED contraddistinti da “ 0 “,”B/L” e “1” equivalgono rispettivamente a “normale”, “quasi normale” e “ancora ammesso”. Si da incarico al direttore di informare la SV e V. di tale Delibera
Ricordiamo che, per disciplinare, una centrale di lettura, per estendere la propria competenza alla lettura del gomito, deve disporre di almeno un lettore ufficiale accreditato da un esperto tra quelli indicati dalla FCI come referenti internazionali di appello per la displasia del gomito. Quindi, non volendo indicare Pedrani, al massimo, la SAS avrebbe potuto indicare l' omologo di Pedrani in FSA. Ma, con tutta la lotta fatta dalla SAS con la FSA e le pressioni affinchè l'SV riconoscesse solo la CeLeMaSche (potete leggere a riguardo il nostro vecchio articolo sui Rapporti tra la SAS e le Centrali di Lettura), non ci pare possa essere una "minaccia" realizzabile.
Ribadiamo due punti a nostro parere fondamentali:
Stringata la spiegazione (e anche un po' mirror climbling style) sul perchè dei "Magnifici Sette". Musolino dice che c'è stata una richiesta all'ENCI da parte della SAS (e di altre società specializzate) di verificare i dati forniti sull'esito delle prove. Forse il senso di questa frase è da ricercare in quel 98% di soggetti che superano la prova di cui Musolino ha parlato nelle riunioni con i presidenti. Comunque, in attesa che l'ENCI valuti i dati ,
si stanno utilizzando un numero di giudici più contenuto per meglio monitorare gli esiti, come del resto già accade in altre Società. Non abbiamo capito cosa significhi "monitorare gli esiti" (esiti di cosa? delle valutazioni ENCI che ancora non sono state fatte?) , però il senso è che si è deciso di ridurre il numero. Non abbiamo capito. Significa allora che tutte le prove che si svolgono sui campi SAS potranno essere giudicate solo dai Magnifici Sette ? oppure la limitazione riguarda solo le prove di IPO1? Nulla è scritto e, che ne dica il Presidente, anche il suo comunicato chiarisce ben poco, mentre le sezioni continuano a comunicare per telefono con le povere impiegate e, sembrerebbe (condizionale d'obbligo, ma con qualche riprova nelle giurie già a calendario) che la "limitazione" valga solo per l'IPO 1. E il riferimento alle altre società specializzate? Non abbiamo avuto tempo di informarci su tutte ma, a memoria, ricordiamo che, ad esempio, il boxer club specifica che il giudice dovrà essere scelto tra quelli di gradimento del BCI. Però si tratta di un regolamento scritto. La SAS non ha deliberato nulla del genere e, soprattutto, non ha reso noto quali siano stati i criteri di scelta della rosa dei giudici "eletti". Perchè proprio quei sette e non altri? Non è stata fatta alcuna riunione per confrontarsi, non ci sono stati corsi di aggiornamento, non si è stabilito un criterio condiviso. Tra quei sette ci sono giudici con percentuali di brevetti superati quasi del 100%, giudici che non hanno mai giudicato prove SAS , giudici che hanno giudicato solo campionati ma mai i brevetti SAS, insomma, l'unica cosa che paiono avere in comune, escludendo Carnicella e anche Monaco che non conosciamo, è quello di aver ruoli istituzionali di rilievo: il responsabile addestramento , il direttore, un componente del comitato tecnico degli esperti, uno che di quello stesso comitato tecnico esperti ha fatto parte sino a qualche anno fa, un consigliere enci. Purtroppo questa decisione genera nei soci il forte sospetto che si voglia ripercorrere la strada intrapresa nel 2004 quando il promesso "giro di vite" sui brevetti non produsse criteri di giudizio più rigorosi ma solo un monopolio di fatto. Meglio sarebbe stato riunire i giudici di prove mediamente impiegati nelle gare di brevetto sui campi SAS, stabilire criteri comuni di giudizio e esercitare un controllo serio sulle prove, lasciando alle sezioni la scelta dei giudici (anche in base a criteri di mera convenienza economica, vale a dire chiamare il giudice più vicino, con minori costi). Il filmato, come avevamo proposto molto tempo fa nella nostra bozza di programma per il CDN, sarebbe il massimo ma, non volendo accettare questa semplice soluzione, quando esista un vera volontà di controllo, i sistemi si trovano e senza troppe complicazioni. Noi, che non siamo dei maghi o degli indovini, riusciamo ad intuire quando un brevetto è "sospetto" anche solo leggendo i nomi dei conduttori dei cani. Poi, sembrerebbe inutile ricordarlo, se si vogliono cambiare realmente le cose, occorre agire dalle fondamenta piuttosto che dal tetto. Cambiare la mentalità degli espositori in modo che non considerino più il brevetto un ostacolo da superare con qualunque mezzo ma un momento formativo e indispensabile per la selezione del pt, fornire ai soci strutture serie, sezioni dove vi siano preparatori e figuranti a costi non proibitivi, dare indicazioni ai giudici perchè non pretendano brevetti e selezioni per cani troppo giovani. Magari anche, da parte dei dirigenti, dare il buon esempio. Fantascienza?
Ops...stavamo dimenticando la chiosa finale del Presidente a questo argomento: "
Va comunque rammentato che la SAS Centrale è l'unico organo preposto a richiedere all'ENCI i giudici da utilizzare in prova e deroga parzialmente a questa regola chiedendo alle sezioni di indicare delle preferenze." Francamente sembra proprio un tono da Marchese del Grillo. Questo Presidente buon padre di famiglia che si preoccupa di tutelare i soci da chi si vuole arricchire alle loro spalle non sembra avere poi, dei suoi soci, grande considerazione e rispetto. Il tono di questa frase, anche alla luce dei recenti avvenimenti (l'annullamento della prova alla SAS Karalis, ad esempio) suona come un : non dimenticatevi che già il CDN sta facendo una concessione alle sezioni perchè potrebbe imporre i giudici senza nemmeno consultarle. Il che è vero ma conferma ulteriormente la scarsa predisposizione al confronto democratico che ha, da sempre, caratterizzato la gestione di questa dirigenza (dal 2000 ad oggi, con la pausa verpelliana 2007-2009). Ripetiamo quanto già scritto: le regole possono essere condivise o meno ma devono essere regole, deliberate, scritte, non interpretabili, valide per tutti i soci.
Ultimo punto del comunicato. Corretto a nostro parere richiedere ai soci SAS di essere in regola con il pagamento della quota sociale. Il Presidente glissa poi sull'unica delibera scritta, riguardante il divieto a partecipare dei soci. Però scrive, parlando del sistema delle iscrizioni online: Si è quindi stabilito che tutti i soci debbano essere in regola con il tesseramento e che chi non lo fosse dovrà iscrivere i propri soggetti direttamente alla Sede Centrale a prezzo maggiorato e fornire copia di assicurazione RC. E' scritto in modo leggermente ambiguo ma di fatto chiarisce che la delibera non potrà essere applicata (perché in contrasto con i regolamenti ENCI). I non soci potranno partecipare, però pagando un prezzo maggiorato. Esattamente quello che avevamo scritto noi, nei commenti sulla citata delibera. La SAS può comportarsi come fa l'ENCI, diversificando le tariffe per soci e non soci. La questione dell'assicurazione appare più come un tentativo di mettere un'ulteriore difficoltà per incentivare il tesseramento dei partecipanti, piuttosto che una richiesta motivata da necessità. Premesso che tutti i proprietari di cani sani di mente hanno un'assicurazione della casa o capofamiglia o simili che copre anche i cani , il fatto di chiederne copia è un ulteriore "lacciolo" . Quello che non è chiaro è come facciano le sezioni a gestire la questione catalogo senza che questo comporti per loro un ulteriore dispendio di energie e telefonate a destra e a manca. Perchè il controllo lo esercita la sede centrale ma ci pare di aver capito che poi la comunicazione ai soci di eventuali irregolarità nell'iscrizione è a carico degli organizzatori della manifestazione. Anche in questo caso buonsenso avrebbe richiesto un primo rodaggio, con un' informazione a soci e non soci fatta attraverso il sito SAS che non fosse ambigua. Saremmo ripetitivi sulla questione regolamenti ma, che piaccia o no, quando ci sono vanno rispettati. Nella fattispecie la SAS, per quanto riguarda raduni nazionali e prove di lavoro, è soggetta ai regolamenti ENCI. Ribadiamo quindi che l'elenco dei soci sospesi SAS ha un senso solo per i raduni sezionali e le prove di selezione. Al raduno nazionale, come scritto, in modo chiaro e inequivocabile nel Regolamento Manifestazioni ENCI, i soci sospesi dalle società specializzate POSSONO PARTECIPARE. La SAS vada in ENCI a discutere (e secondo noi avrebbe tutte le ragioni a farlo) per cambiare quel regolamento. Poi faccia tutte le delibere del caso. Ma se viene mantenuto quel regolamento ENCI, la SAS è tenuta, per Statuto, a rispettarlo. Un socio sospeso dalla SAS a cui venga impedita la partecipazione a un raduno nazionale potrebbe fare tutte le rimostranze del caso, sia direttamente sul campo al delegato ENCI, sia all'ENCI e persino, supponiamo, alla magistratura ordinaria. Inutile spacciare il comunicato ENCI (riferito esclusivamente alle sospensioni comminate dall'ENCI) come un obbligo che riguardi i soci sospesi dalla SAS. Le regole sono regole, anche quando non piacciono o non le condividiamo (come ad esempio per la questione peloni). Le regole una volta emanate devono poi essere applicate nello stesso modo per tutti, senza interpretazioni. Che sia questo il vero problema?
Daniela Dondero e Leandro Falaschetti, 5 marzo 2012.