Credo che le parole del sig. Leandro Falaschetti siano la risposta più corretta a tutte queste chiacchiere.
Rocchino Curcio
"L'unica cosa indiscutibile resta la misurazione del cane, sempre se fatta correttamente, e se si è riusciti a fare quello che si è fatto in barba all'unica cosa certa e comprovabile, non si può chiedere che poi non esistano posizioni talebane.Per chiarire ulteriormente, dico come vedo in generale e "spannometricamente" la situazione. Parco zootecnico con forti carenze caratteriali, rapporto peso/potenza (funzionalità) peggiore di quello di 30 anni fa, nessun rilevante miglioramento sulla displasia dell'anca, quella del gomito...lasciamo perdere, per non parlare di emofilie sterilità ecc...
Dico "per non parlarne", non perché sia una situazione gravissima, ma perché chi ne parla verrebbe tacciato di fare danni economici.
E questo è frutto di brevetti,selezioni, prove caratteriali,cinometri, ecc... tutti politicamente corretti e non talebani. Io sarò talebano, non saprò fare cani, ma se chi li sa fare ha portato il pt ad una stasi, se non ad un regresso se guardiamo le taglie, allora penso che dovrebbero essere gli ultimi a parlare proprio gli artefici di questo risultato, Giudici selezionatori in testa.Credo che di fondo non ci sia una vera volontà di scelte rigorose, ma come sempre una cosa che lascerà tutto come prima; oggi le indicazioni sono di nuovo "la deroga", o il controllo da parte di chi dovrebbe in realtà penalizzare il proprio operato e parco riproduttori.
Forse questo è il vero, in soldoni, motivo di tanta stasi. Se l'altezza è un difetto da squalifica vuol dire che la sua importanza a livello selettivo e zootecnico è FONDAMENTALE per la razza e il suo utilizzo. Quindi o è lo standard a sbagliare ed allora è giusto premiare i soggetti fuori taglia o ha ragione lo standard. Tutto il resto è filosofia, commercio e politica."