Campionato di allevamento sas 2012

Campionato Allevamento SAS 2012

Impressioni Part III. I Riproduttori <<<

Seconda puntata. La linea "MARK HAUS BECK ".



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In questo caso, nonostante la divisione classica, non ho neppure ritenuto di dover citare Canto. Già la definizione di "linea Mark Haus Beck" è effettivamente sui generis. I riproduttori che discendono da questa linea sono da inserire su quattro filoni fondamentali, a se stanti, che sono quello di Baru Haus Yu, qui direttamente rappresentato ma che, attraverso la sua presenza evidente nei pedigree di Paer Hasenborn e di Furbo degli Achei, estende notevolmente la sua influenza sull'allevamento italiano. Abbiamo poi il filone di Ghildo, quello di Nando Gollerweiher e quello che deriva da Nero Nobachtal. Si tratta di soggetti molto diversi tra loro, emblematici a questo proposito Nando e Nero, il primo nipote e il secondo figlio di Enzo Buchorn,3 Auslese SV 2003. I due non si somigliano tra di loro, nè si somiglia la loro discedenza. E, vi basti questa foto,
Enzo Buchorn
nessuno dei due richiama Enzo, nè nel fenotipo, nè nella riproduzione, quantomeno per quanto riguarda la morfologia. Non azzardo grandi considerazioni su Mark, dato che si tratta di un cane di cui ho visto solo foto e qualche vecchio filmato, non avendo avuto modo di osservarlo dal vivo. Mi pare però che soprattutto la linea di Ghildo e quella di Nando siano assai più lontane da Mark di quanto non lo sia, ad esempio, la tipologia (e la riproduzione) di Max della Loggia dei Mercanti che, seguendo le suddivisioni classiche, non è però da considerarsi un discedente di Mark. Sono poi ancora presenti, se pur con numeri limitati e con discendenza ormai in quarta-quinta generazione, i discedenti della "via italiana" a Mark, rappresentata dai figli Vax Dolomiten, Arek dell'Isolotto e Orno dell'Alto Pino, soggetti, soprattutto Arek, che hanno influenzato notevolmente l'allevamento italiano degli anni 90, specie attraverso le linee femminili. Ne parlo, di Arek e del figlio Don,
Don di Casa Nobili
non tanto in considerazione dei dati di questo campionato, ma perchè mi pareva corretto citare dei riproduttori la cui influenza, nel bene e nel male, resta ancora molto presente nei pedigree odierni, specie dei cani dell'allevamento del sud. Altrettanto doverosa, la citazione di Cibas di Turboland, Auslese SAS poco utilizzato ma che era da considerarsi una delle migliori interpretazioni (anche caratteriali) della via italiana a Karly Arminius.
Tornando invece ai cani che maggiormente presenti nei soggetti odierni troviamo la discendenza di Baru attraverso Irok Karamberg, direttamente con la figlia di Irok 4 Auslese, Afra del Seprio e,attraverso il Vicesieger 2012 Nino Tronje, di cui troviamo presentati i primi figli italiani, insieme alla Siegerin delle giovani femmine, Lola Hanness (già SG3 alla Siegerschau di Ulm). Un numero di soggetti un po' esiguo (visto anche il fatto che è presente un'intera cucciolata), ma che fa intravedere, anche in Italia, caratteristiche analoghe a quelle riscontrate nel gruppo di Nino alla Siegerschau.
Heron Geranian Hoff
Heron Geranian hoff
Nina di Casa Rosy
Narè di Casa Rosy
Nino di Casa Rosy

Una delle linee più significative delle provenienze da "mark" è quella di Ghildo.
Ghildo
Ghildo
Questo figlio dell'Auslese SAS Till Lechtal (figlio di Yoker Lechtal a sua volta figlio di Karly Arminius) con la mamma figlia diretta di Ursus Batu è presente con un alto numero di discendenti a questo campionato. Sicuramente ancor più numericamente rilevante sarebbe stata la sua presenza nei pedigree italiani se fosse rimasto in Italia, dopo aver ottenuto il terzo posto in classe giovani al Campionato SAS di Fiuggi 2003 (terzo posto che costò motivate critiche al giudice Johan Mayer che gli preferì in seconda posizione l'astro nascente Jalù degli Achei). La scelta del proprietario di mandarlo in Germania, ha fatto sì che Ghildo perdesse un anno di monte rispetto ai "rivali" italiani. Si aggiunga a questo quanto dicevo riguardo alla "sudditanza psicologica" e si capirà come l'utilizzo di questo stallone sia stato un po' inferiore rispetto al sicuro apprezzamento che si sarebbe potuto prevedere avrebbe avuto per la sua mascolinità. Leggende metropolitane narrano di una scomunica al giudice Giuseppe De Magistris reo di aver commesso il peccato capitale di preferire, quale Sieger della classe cuccioloni maschi al Campionato 2002 di Travagliato, Ghildo a Ugo della Valcuvia (risultato che fu poi ribaltato a Fiuggi l'anno successivo). Leggende metropolitane a parte, Ghildo ha conquistato al Campionato di Cosenza 2004 il titolo di Auslese e, soprattutto, si è preso una sua piccola rivincita in età senile presentando, nonostante alcuni problemi (la taglia in primis, certe tracotanze un po' eccessive e qualche lassità legamentosa a carico delle articolazioni anteriori) al Campionato di Bagnolo 2010, un convincente gruppo di riproduzione che gli è valso il primo gruppo di merito e il riconoscimento da parte del responsabile allevamento Luciano Musolino che disse, cito testualmente: " un gruppo di buon livello che non ha nulla da invidiare ai gruppi tedeschi. Ghildo è un soggetto che ha dato molto al nostro allevamento". Non si tratta di una linea di sangue per gli estimatori del rouge&noir perchè spesso i figli e i nipoti di questo stallone presentano focature bionde. Il miglior figlio in assoluto resta il Sieger italiano 2008, Hero di Camporeale,
Hero di Camporeale
uno dei soggetti anatomicamente migliori visti negli ultimi anni. Giustamente allungato, testa mascolina senza eccessi, correttissimi i profili, un anteriore migliorato con l'età nonostante un omero non particolarmente inclinato, molto validi gli angoli posteriori. Quest'anno, al Campionato, Hero ha presentato il suo terzo gruppo di riproduzione, per me giudicato troppo severamente da Musolino e Gazzetta che gli hanno concesso solo il terzo gruppo di merito. Il gruppo a mio parere era omogeneo (ammesso che per omogeneità non si intenda quella dovuta alla colorazione del mantello, nel qual caso avrebbe reso "disomogeneo" il gruppo proprio l'ottimo Rock del Catone con il suo rouge&noir a dimostrare la correttezza della tesi che le focature si possano "migliorare" con una sola generazione), fedele al tipo paterno, con un apprezzabile numero di soggetti in classe lavoro (con le due sorelle Eva e Ellys accreditate rispettivamente di un 5-5 e di un 4-5). Se le percentuali valgono qualcosa, 4 adulti su significano oltre il 70% di soggetti in classe lavoro. Diversi soggetti di rilievo nel gruppo, in particolare proprio gli adulti,

Giudizio del Gruppo di Hero di Camporeale: Gruppo frutto di 58 cucciolate e di 429 figli nati. Presentati tre femmine e otto maschi, quattro soggetti in classe lavoro. Gruppo presentato per la terza volta. Buona l'uniformità, buona la fedeltà al tipo paterno, buono il dimorfismo, buone le proporzioni. Taglie nello standard. Buone la solidità e correttezza. Qualche femmina manca di pigmentazione nella maschera e nella parte nera del dorso. Qualche soggetto di assoluto valore. Molto buono il movimento. Media la percentuale dei figli nati rispetto a quelli presentati. Gruppo classificato nel terzo gruppo di merito.

Discendeti diretti di Ghildo sono anche il V4 Vasto della Valle d'Itria e Eros delle Colonne d'Ercole. Vasto, troppo giovane per avere una discendenza, mentre Eros ha presentato tre figli e un nipote a questo Campionato. Numeri non di grande rilievo, soprattutto rispetto al numero di figli visti nei raduni degli ultimi due anni. Vasto e Eros discendono da una linea materna per certi versi simile e presentano caratteristiche analoghe, con una prepotente impronta maschia che sconfina nell'eccesso rispetto al tipo costituzionale del pastore tedesco (più Eros che Vasto). Per Vasto una costruzione con qualche limite in più, specie a carico del posteriore, mentre, a suo vantaggio, sono da annoverare le buone doti caratteriali che c'è da sperare possa trasmettere alla sua discedenza, mentre Eros, pur avendo superato le prove caratteriali richieste, ha dimostrato, nella riproduzione, una certa debolezza da questo punto di vista.

Discorso a parte il connubbio Ghildo-Jole d' Ulmental che, nel totale, ha presentato 22 discendenti. Jole è una figlia diretta di Yen dell'Onda di Rial, un soggetto che ha pagato (e molto) l'ostracismo del responsabile dell'allevamento e l'amore per il rouge&noir degli allevatori ma che ha dimostrato, nella progenie delle sue figlie, di aver dato un valido contributo all'allevamento italiano. Non a caso la cucciolata G. dei Monti della Laga è presente in molti soggetti e, laddove l'utilizzo degli allevatori sia stato indirizzato alla ricerca di salute ed equilibrio (caratteriale e morfologico), i soggetti che ne derivano sono sicuramente buone basi su cui lavorare (vedi, ad esempio, i prodotti dell'allevamento Villa dei Cedri presentati a questo campionato, Wuillà e Sveva...a prescindere dai piazzamenti ottenuti)

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