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Gli articoli di Oronzo Giangreco.

NDR: Per questa volta concediamo al nostro opinionista Giangreco un articolo non propriamente dedicato al Pastore Tedesco. Nella notte di Halloween le streghette con i capelli rossi diventano più buone...

FacebookFacce di... Facebook.

Facebook passerà probabilmente alla storia come una delle scoperte del secolo. Un geniale ragazzino americano di origini ebraiche (tanto per cambiare……e c’era chi li voleva far fuori tutti), laureato ad Harward, ha inventato, insieme ad altri due amici, una specie di album fotografico virtuale contenente le foto di tutti i compagni di università, con lo scopo di renderli rintracciabili in ogni momento della loro vita, evitando, così come spesso accade anche a noi, di “perdersi di vista”. L’idea è piaciuta subito a tutti e, rapidamente, ha varcato i confini del college propagandosi all’interno di tutte le università americane , poi del mondo, fino ad entrare nel circuito familiare mondiale. Il risultato immediato e più evidente è che facebook è parte integrante della vita di ciascuno di noi e quel simpatico ragazzino rossiccio di origini ebraiche vanta oggi, ad appena ventotto anni, un patrimonio personale stimato in dieci miliardi di dollari. Cosa assai inconsueta, il social network ha rapito anche me, notoriamente poco propenso all’uso della tecnologia al di fuori dell’ambito lavorativo; non potete immaginare quante litigate faccio con office, la correzione grafica(non grammaticale) di ogni articolo è opera da “restauratori” di grande talento. Oltretutto da anni mi pongono sempre la stessa domanda: ”ma come, lavori in banca, ore ed ore davanti ad un computer… Sì, è vero, ma riflettiamo: l’umanità si alza al mattino, accende la luce, aziona il bimby o peggio ancora la folletto, frulla la frutta per colazione , accende la macchina per circolare, usa il cellulare per comunicare, prende l’ascensore per salire di piano...ma, in definitiva, cosa fa di più che pigiare un semplice tasto? Io poi, se scatta il salvavita e non c’è nessuno in casa, chiamo il mio elettricista di fiducia e risolvo.
Voglio poi tranquillizzare chi mi accredita fantomatici accessi sui forum sotto stravaganti anonimati: scordatevelo, anche il semplice primo accesso ha per me difficoltà insormontabili . Oronzo ZorroChiedere aiuto ai figli per districarsi fra opzioni e procedure è poi un po’ come fare l’autostop in autostrada vestito da Zorro: chi ti piglia? Sì, ti guardano, accorrono pietosamente in tuo aiuto, toccano un tasto, risolvono tutto in un istante, ma i passaggi restano “top secret” e, soprattutto, costano: a volte risistemare un calibro, la punteggiatura può costare anche un week end a Praga.
Adoro Facebook, ci passo dieci minuti al giorno, non di più. Lo faccio da “voyeur”, con scarso apporto creativo alla piattaforma, limitandomi a qualche commento certo del fatto che più di qualche parola non la saprei articolare. Infatti, in occasione del mio compleanno, decisi di lanciarmi in una dichiarazione più audace e di un qualche significato. Chiesi a mia figlia Adriana cosa dovessi fare e lei mi rispose: “Papà aggiornati lo stato”. Mi guardai preoccupato: la camicia era a posto, la patta “insolitamente chiusa”, pantaloni appena stirati, capelli fuori posto?…magari. “Adri cosa ho che non va?” Mi guardò, triste, mi accarezzò sulla guancia e disse:“aggiornati, papà,aggiornati.” Eh sì, adoro Facebook e la vena triste di qualche amante abbandonata che canta: “amore ritorna le colline sono in fiore”. Adoro quelli che per un “mi piace” prenotano la camera di un Motel e quelli semplicemente che hanno l’emisfero destro del cervello a forma di figa. Poi ci sono i nostalgici, quelli per i quali Benito o Adolfo rappresentano fonti d’illuminazione ad energia (purtroppo) rinnovabile e per i quali le giornate sono “nere” che più nere non si può. E gli avvelenati, in Italia circa 60 milioni, che smadonnano, sputtanano, arringano, bestemmiano, propongono ma, alla fine, chiamano padre chi li nutre, che poi è anche quello che succede nella nostra SAS. A giudicare dai proclami totalitari sembrerebbe facilissimo organizzare la rivoluzione, anzi, a sentir loro, cambiare questa meravigliosa Italia sarebbe facile come “AGGIORNARE LO STATO” o “CAMBIARE PROFILO”. Ci riuscirà forse l’antipolitico per eccellenza, il nostro Beppe Grillo, al quale proprio non riesco a perdonare il moralismo a 4.427000,00 euro, dico quattromilioniquattrocentoventisettemilaeuro di reddito annuo. Il Beppe nazionale guadagna quanto 3236 precari. Al mese poi introita quanto l’accademica Enza Fornero guadagna in un anno, 356000,00 dico bene trecentocinquantaseimilaeuroalmese. La Enza la odio profondamente e con tutto il cuore, lei e i suoi figli bravissimi, che si son fatti da soli, sì soli soli, ma ritengo riesca a raccontare la politica e l’economia almeno come Grillo le barzellette. Classificherei poi come “patrimonio dell’umanità” i culi del Picchi (per chi non lo conoscesse -presumo pochi- un amico con la passione per il lato B femminile), la colta e impietosa disamina della giornata della Manuela Mori, l'utopica ed entusiasta visione del Gallina, al quale auguro un giorno di sedere sugli scranni del parlamento per traghettarci aldilà di questo mare di merda nel quale i “suoi” politici ci fanno navigare. “Ho grande fiducia in te Daniele, magari comincia dalla Sas”.
E poi le foto taggate dei cani…..mi fanno morire. Ho consultato “Treccani”, dialogato con amici geni dell’informatica, ho interrogato figli, fratelli, cognati e amici dei suddetti e alla fine, dopo anni di studi e applicazione, ho compreso il significato del termine “taggare”. Mi taggano cani da tutto il mondo: dalla Francia, dalla Grecia, dall’America, dall’Australia e pure dalla lontanissima Campania. Non faccio in tempo a scrivere…..male di un cane che il giorno dopo me lo trovo “a guardia” del mio profilo. Me li posizionano diritti, sgambati, a terra, seduti, impennati e perfino in punto di morte ed agonizzanti. Mi chiedono di scrivere “mi piace” e “dai almeno un poco, e su, sforzati”. Ma io intrepido resisto.
LMT ZootecniciHo anche telefonato disperato al mio amico Mark (il rosso ebreo-americano), pregandolo di inserire fra le opzioni, giusto per le nostre esigenze, oltre al mitico “mi piace” anche dei giudizi alternativi, che so, del tipo :“lasciamolo intento a lavori di guardiania”, “vogliategli bene, ma tenetelo a casa”, “aggiungici il calesse”, “una bella e incruenta vasectomia no?”. Mi ha risposto che non se ne fa niente, il sistema diventerebbe troppo democratico e loro, sulla carta, di democrazia ne hanno già abbastanza. Ci sono poi i “mi piace” di reciprocità, nel senso che io lo metto a te e tu lo metti a me, insomma ce lo mettiamo a vicenda e ,se riusciamo a racimolarne una decina, facciamo un' orgia. C’è poi il “mi piace “ bulgaro. Faccio un esempio: tagga una foto il presidente, il vice presidente, il segretario, il direttore della SAS e leggi….6990 mi piace. Che poi il “mi piace bulgaro” altro non è che la trasposizione italiana del “mi piace” del lecchino di merda. Poi magari a taggare la foto di un cane è un tecnico SAS e la correda pure con un breve commento: ”una sola parola: classe”. Guardi la foto della cagna , la riconosci, sai bene che se c’è una cosa che gli manca è proprio quella e vorresti che Mark (sempre lui l’americano rossiccio) tra le opzioni ci avesse aggiunto: ”non è arte la tua”. Poi le implorazioni: “se vuoi bene al cuore di Gesù metti mi piace”, “se vuoi bene alla madonna, mamma di tutti, metti mi piace”, “ se vuoi bene a Gesù crocifisso mettilo sulla tua bacheca”. Penso: sto povero Cristo l’abbiamo già appeso alla croce e mò lo vogliamo pure appendere alla bacheca.
Poi ci sono i trasportini di Bruno con le sue bellissime sagome di Wallaby Kapellenberg (ultimamente avvistato sulle coste indonesiane -per lui una prece-) e i collari magici. Chissà se qualcuno si industria e si mette a fabbricare lampade che sfregandole fanno sparire tutta una classe dirigente.
Ti piace?
Detesto i” mi piace”: qualcuno dice “mi piace il tuo cane”, ”oh sì, anche a me piace il tuo”, “i tuoi cuccioli… super”. “oh no, i tuoi di più”, “mi piace tua moglie”, “la tua di più, pensa che me la sono fatta”, “ho sempre detto che sei un grande”, “no sei più grande tu”. “Buon compleanno a te, e a te e anche a te”, “sei l’uomo più bello del mondo”, “anche tu”, “sei il migliore allevatore”, “no, sei meglio tu”. Meno male che ogni tanto vien fuori qualche cuore impavido che urla: ”non mi ami più? lo metterò tra il milione di cose di cui non mi frega una mazza.E comunque ho sempre sospettato fossi una troia!!!”. Diamine, quanto miele. E quanto è difficile sopportare il vedere che gente che si è sempre scannata gira a braccetto d’amore e d’accordo. Ma sarò io che non so porgere l’altra guancia o saranno questi che c’hanno la guancia da culo? Suvvia un po’ di dignità, come uomini e come pastoristi. Già, dimenticavo, siamo solo italiani e quindi come tali sappiamo solo “chiagnere e fottere”.

Oronzo Giangreco, 31 ottobre 2012

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